A cura della Redazione
L’import totale di petrolio della Turchia è aumentato del 31,1% a febbraio, toccando quota 3,2 milioni di tonnellate. Il dato, come riporta Daily Sabah, emerge dal rapporto mensile dell’Autorità di Regolazione del Mercato Energetico (EPDK), pubblicato oggi.
L’import di greggio, il prodotto maggiormente acquistato dal Paese, è aumentato del 46,9% sino a 2,34 milioni di tonnellate. A completare il quadro degli acquisti dall’estero vi sono poi carburanti aerei e navali, gasolio, oli combustibili ed altri prodotti. Nel secondo mese dell’anno, i principali fornitori di petrolio e derivati di Ankara sono stati Iraq, con 1,04 milioni di tonnellate, Russia, con 803.447 tonnellate, e Kazakhstan, con 489.043 tonnellate.
Sul fronte dell’export, invece, i prodotti derivati dalla raffinazione del petrolio hanno registrato un aumento delle vendite pari al 31%, raggiungendo 831.258 tonnellate, a fronte di una produzione cresciuta del 33,7%, sino a quota 2,7 milioni di tonnellate. L’export turco di prodotti petroliferi ha segnato un incremento anche rispetto al febbraio dello scorso anno (+6,8%).
Nel dettaglio spicca, sempre nel febbraio 2022, l’aumento dell’export di carburanti aerei (+128,4%) In calo, invece, il dato relativo a carburanti per navi (-163,5%), gasoli (-14%) e diesel (-11,2%) malgrado l’aumento della produzione su base annua di tutte e quattro le categorie di beni, rispettivamente del 73,6%, dell’867,7%, del 40,2% e del 30,5%.