MILANO – Milano Fashion Week (MFW) è l’evento più prestigioso organizzato dalla Camera Nazionale della Moda Italiana. Le sfilate della collezione donna sono il momento più atteso dal fashion system internazionale e Milano è la consolidata location che ha ospitato più di 170 sfilate e presentazioni, promuovendo le maison che hanno reso celebri i brand italiani nel mondo e supportando i nuovi talenti. In questo scenario affascinante e di assoluta creatività, nei giorni dal 20 al 25 settembre scorsi, abbiamo scoperto il meglio del Made in Italy, ci siamo innamorati di dettagli e tendenze e, chissà, forse anche dei giovani designer che hanno debuttato sulle prestigiose passerelle della Milano Fashion Week. Fra le novità, il debutto di Paul Surridge da Roberto Cavalli e quello di Lucie e Luke Maier da Jil Sander. Inoltre, per la prima volta in calendario le sfilate di Albino Teodoro, Brognano, The-Sirius, brand cinese presentato da Mercedes Benz, e Ssheena, un marchio in cui si fondono sportswear, influssi street e workwear con un’attenta ricerca su lavorazioni e tessuti rigorosamente Made in Italy. Ssheena è stato selezionato da White, principale salone italiano moda donna e leader internazionale per la ricerca, come special guest e per la prima volta è stato protagonista di una sfilata aperta anche al pubblico, svoltasi all’interno della Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale.
Le location principali. Ancora protagonista è stato lo Spazio Cavallerizze del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, dove ha sfilato il brand italiano Cividini. Con un design raffinato e pulito, materiali pregiati ed una manifattura di altissima qualità, Miriam e Piero Cividini, per la loro collezione SS18, hanno tratto ispirazione da Gauguin e dalle opere che realizzò durante un periodo trascorso a Thaiti. Le collezioni Cividini hanno sempre incontrato i bisogni della donna ideale: modernità e praticità. Ecco allora il filo conduttore del fashion show dove troviamo semplicità delle forme, colori piatti ma distinti su fondi tinta unita quasi fossero realizzati con dei collages di carte colorate. Si riprendono i fiori di Gauguin, in forme stilizzate, dove il decoro prende volume e corpo in contrapposizione alle stampe piatte, dove petali di teffettas di poliestere tagliati al laser e applicazioni a mano propongono capi “fluttuanti” e privi di rigidità. Altra location utilizzata è stata la Fabbrica del Vapore già sperimentata con successo nella scorsa edizione di Milano Moda Uomo, in cui è stata allestita anche una mostra del fotografo Giovanni Gastel dal titolo Shanghai: in the Mood for Fashion, dedicata alla moda cinese contemporanea.
La settimana della moda meneghina è senza dubbio un’occasione imperdibile per chiunque voglia scoprire le nuove tendenze, ma anche semplicemente gettare un occhio sull’affascinante mondo del fashion. In quei giorni, il pubblico accreditato ha inoltre potuto ammirare le ultime creazioni dei pilastri del Made in Italy come Giorgio Armani, Alberta Ferretti, il sempre più atteso Gucci con il geniale Alessandro Michele e tutti gli altri nomi più importanti del fashion italiano, tra cui Prada, Trussardi, Laura Biagiotti, Dolce e Gabbana e molti altri.
Ovazione per Versace e le top degli anni Novanta. Malgrado di stravaganze, bellezze, nuovi abiti, scarpe, borse e accessori di cui ancora non sapevamo di avere bisogno, se ne siano visti in ogni dove, è d’obbligo volgere uno sguardo particolare alla sensazionale sfilata di Versace, pensata come un tributo a Gianni e alle sue collezioni iconiche. Dopo vent’anni dalla scomparsa del fratello, Donatella Versace ha presentato uno show celebrativo del talento senza precedenti del fondatore all maison, il suo glamour e la sua energia. C’è la collezione Baroque, quella Vogue, Farfalle e Tesori del mare ed infine la Metal Mesh, la mitica cotta di metallo indossata per l’occasione da un quintetto d’eccezione composta da Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Cindy Crawford, Carla Bruni e Helena Christensen, le top dell’epoca delle super model, accompagnate in passerella, a conclusione dello show, da Donatella in un’ovazione generale dei presenti. Non abiti eterei e romantici, dunque, ma una carrellata di “vestiti concreti”, fatti per essere indossati tutti i giorni, pensati per spiriti forti, dalla femminilità risoluta e decisa. Giacche che si accorciano e si abbinano a gonne dagli spacchi profondi, maglie over e da indossare sotto a minifelpe con cappuccio. Maxi scritte su cappelli, sciarpe, camicie e gonne.
Il mondo bucolico di Elisabetta Franchi. Come poi non soffermarsi sulla sfilata di Elisabetta Franchi, che immagina la donna della primavera-estate 2018 come immersa in una prateria nordamericana di fine Ottocento, accarezzata dalle spighe e delicatamente sfiorata da una brezza leggera, che riporta ad una bellezza senza tempo? Un ritorno al passato, alla tradizione, a valori antichi rubati da un baule dei ricordi. In passerella sfila una donna eterea, pura. Abiti bucolici vengono riadattati alla modernità attraverso voile di seta, tulle e mussole di cotone dai volumi pieni. Dettagli di nastri, perle e pizzi impreziosiscono delicati capi ricamati. Si gioca con una femminilità sensuale ma mai troppo mostrata, dalle trasparenze discrete. Una palette di colori che rimanda al mondo naturale: il bianco e avorio sono i protagonisti indiscussi di questa collezione, accostati ai delicati toni dei must della maison, ovvero il rosa antico e cipria.
Lo stile sopra le righe di Antonio Marras. Ultima tappa da ripercorrere per questa fashion week è lo show di Antonio Marras, dove il caratteristico stile rétro e nostalgico ed il desiderio di essere sempre e comunque fuori dalle tendenze e sopra le righe, sono il tratto distintivo di questo ultimo successo, presentato nel retro del palcoscenico in costruzione del nuovo Teatro Lirico, istituzione culturale che dovrebbe riaprire i battenti nel 2018. Sopra il pubblico, compare su di un’altalena sospesa nel vuoto un acrobata che apre il “sipario” su un gruppo di modelle disposte in schiera in passerella, mischiate ad amici dello stilista e attori, per uno spettacolo che unisce anni Venti, fantasie fiorate, completi di pizzo, linea maschile e femminile in un unicum, diventato il mood di Marras ormai già da varie collezioni. In passerella, tutti si baciano, recitano e si divertono. Sono sé stessi. Caratteri diversi, ognuno con la propria individualità ed il proprio stile difficile da definire.
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