Anche quest’anno, Scenari Internazionali ha seguito in presa diretta l’evento fashion più importante dell’anno nel nostro Paese. Storico comparto di punta del Made in Italy, la moda si conferma un settore estraneo alla crisi, facendo di Milano un polo capace di attrarre ed affascinare milioni di persone in tutto il mondo. L’ultima Fashion Week lo ha ampiamente confermato, con un calendario fitto di eventi e di appuntamenti interessanti.
di Mariacristina La Rosa
MILANO – Dal 18 al 24 settembre scorsi, il capoluogo lombardo è stato, come di consueto, sede di una della manifestazione più importanti del fashion system. L’ultima edizione del Milano Fashion Week ha portato in città moltissimi appassionati del settore moda ed addetti ai lavori tra buyer, giornalisti ed influencer. Per quest’edizione, il calendario è stato ricchissimo di eventi: 165 collezioni, 60 sfilate, 80 presentazioni, 2 presentazioni su
appuntamento e 44 fra mostre, inaugurazioni ed altro ancora. I trend per la prossima primavera-estate sono stati dettati: lo sportswear mixato all’elegante, tessuti innovativi come il pvc ma anche il ritorno in total look di stampe animalier come il maculato e il pitonato. La palette colori si riempie di tinte pastello, ma sarà il giallo a fare da protagonista.
La settimana ha avuto inizio con un grande evento nella Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale, ovvero la sfilata per i 90 anni dalla nascita del brand perugino Luisa Spagnoli. È la storia di un marchio tutto italiano, nato tra le due guerre mondiali, che si è distinto nel tempo ed è riuscito con grande dedizione e perseveranza, nonostante le difficoltà, ad arrivare fino al giorno d’oggi. Una cosa nient’affatto scontata perché la moda cambia velocemente ed è spesso difficile stare al passo e mantenere una propria identità.
Luisa Spagnoli, rimanendo fedele al suo stile e rivolgendosi ad una donna elegante e sofisticata, ce l’ha fatta e Nicoletta Spagnoli – quarta per generazione nella famiglia – ha voluto festeggiare presentando la sua collezione SS19. Durante la serata del 18 settembre sono stati presentati altri due progetti: una capsule collection di pull colorati ed un libro curato da Sofia Gnoli, giornalista e storica della moda, che ripercorre la straordinaria vita dell’imprenditrice Luisa Spagnoli ed in particolare il suo contributo al successo del Made in Italy nel mondo.
Nei giorni a seguire, sulle passerelle il grande ritorno di Byblos. Manuel Facchini riporta in calendario il marchio con una sfilata in omaggio alla totale libertà di espressione. Il punto d’ispirazione per la collezione SS19 è Burning Man, un evento che dal 1986 si svolge nel Deserto del Nevada e che celebra l’individualità. Il mantra di stagione è “No boundaries. No restraints”. Nei capi si riscontrano riferimenti hippie, tute spaziali con dettagli e frange catarifrangenti dai colori accesi, azzurro, arancio, argento, fucsia e verde militare. Presente anche la famosa modella Winnie Harlow.
Tra le più spettacolari sfilate da menzionare c’è, naturalmente, quella di Emporio Armani. La location scelta per l’occasione dal grande Giorgio Armani è un hangar dell’Aeroporto di Milano Linate. L’iconico stilista afferma: «L’aeroporto è un luogo dal grande potere simbolico: senza barriere, rappresenta l’apertura verso l’esterno, verso il mondo. È il luogo di partenza per conoscere e scoprire, e al quale si torna dopo aver vissuto innumerevoli avventure». In passerella, la collezione uomo-donna SS19, un mix tra lo sporty e l’eleganza. Si alternano total look in denim a jumpsuit in chiffon dai toni pastello. “Emporio Armani boarding Milano Linate” – così recitava l’invito – è stato un vero e proprio spettacolo, oltre 2.000 ospiti, tra cui molti personaggi noti. A sorpresa, il concerto dal vivo dell’artista britannico Robbie Williams ha intrattenuto il pubblico presente con i suoi successi più famosi, per uno show irripetibile che sicuramente resterà impresso nella memoria dei partecipanti, e che poteva essere soltanto frutto della creatività di Giorgio Armani.
Non va poi dimenticato il fashion show di Missoni, appuntamento importante di questa settimana milanese. Il marchio, infatti, ha festeggiato i 65 anni di attività, da quando, nel 1953, i fondatori, Ottavio e Rosita, decisero di intraprendere il percorso nella moda con la loro inconfondibile stampa a zig-zag. L’evento ha avuto luogo nel quartiere innovativo di City Life, in un’atmosfera resa magica anche dal contributo del compositore Michael Nyman, che si è esibito in un’emozionante performance dal vivo. Capi fluidi, leggeri, dai colori tenui e pastello. Alla fine, in passerella, si è voluta presentare tutta la famiglia al completo.
Altre maison in calendario sono state Alberta Ferretti, Moschino, Max Mara, Marco De Vincenzo, Fendi, Prada, Tiziano Guardini ed il debutto di Agnona, Fila, A.F.Vandervost, Act n°1, Ultràchic e Chika Kisada. Tra i marchi fuori calendario, anche Elisabetta Franchi, che ha sfilato alla scuola militare Teulié, ed i consueti Dolce & Gabbana. Nel loro caso si parla sempre di secret show, un inno all’italianità e alla famiglia: in passerella, ai classici modelli vengono preferite personaggi famosi del fashion system quali Monica Bellucci, Carla Bruni, Lady Kitty Spencer, modelle curvy come Asheley Graham, Mariano Di Vaio con la moglie Eleonora Brunacci o la Famiglia Dallas al completo.
Grande assente al MFW2018 è invece Gucci, che per questa stagione ha preferito sfilare a Parigi, ma che ha comunque voluto inserire due appuntamenti nel calendario milanese. Altro evento imprescindibile di questa fashion week è stato quello dei Green Carpet Fashion Awards 2018, che si sono svolti sabato 23 settembre al Teatro alla Scala. Si è trattato della seconda edizione dei premi dedicati alla moda sostenibile organizzati dalla Camera Nazionale della Moda Italiana e da Eco-Age, col supporto del Ministero dello Sviluppo Economico, di ICE-Agenzia e del Comune di Milano. Tra i riconoscimenti assegnati: “The Visionary Award”, con cui Pierpaolo Piccioli ha premiato Suzy Menkes; “The Art of Craftmanship”, con cui la madrina Julianne Moore ha premiato gli artigiani di Salvatore Ferragamo; Gilberto Calzolari, scelto per il “The Franca Sozzani GCC Award for best emerging designer”; ed infine “The CNMI in recognition of sustainability” con cui Cindy Crawford ha omaggiato Donatella Versace per l’impegno in tema di sostenibilità e per la scelta di rinunciare alle pellicce nell’ambito delle sue collezioni.
Nel corso degli ultimi giorni, Donatella è stata per altro protagonista in tutti i magazine. La stampa di settore, se da un lato ha ricordato i 40 anni di attività della maison, dall’altro ha dovuto riportare una notizia amara per il Made in Italy. Il marchio Versace è stato infatti interamente rilevato dall’americano Michael Kors per una cifra pari a 1,83 miliardi di euro, circa 2,12 miliardi di dollari. Nella transazione per l’acquisto della società di Gianni Versace, la famiglia riceverà 150 milioni di euro dall’acquisto in azioni di Capri Holdings Limited. Donatella Versace rimarrà comunque direttrice creativa della maison e ha voluto commentare così la scelta societaria: «Santo, Allegra ed io siamo consapevoli che questo prossimo passo consentirà a Versace di raggiungere il suo pieno potenziale […] Siamo tutti molto eccitati di unirci al gruppo guidato da John Idol, che ho sempre ammirato come un leader visionario ma anche forte e appassionato. Riteniamo che essere parte di questo gruppo sia essenziale per il successo nel lungo termine di Versace».
Questa MFW può considerarsi davvero unica per gli spettacolari show e per tutte le novità che ha apportato. Il Made in Italy resta un fattore importante non solo per lo stile ma anche per l’economia italiana. Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, parla di un fatturato complessivo di circa 90 miliardi di euro e di una crescita del 3% rispetto all’anno precedente, trainata dalle esportazioni. Un settore, insomma, sul quale vale ancora la pena di investire e puntare.
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