Descrizione
La crisi del debito sovrano ha infilato l’Europa in un vortice senza precedenti, capace di innescare uno scontro politico che pare ora arrivato alla resa dei conti, in attesa delle prossime elezioni per il Parlamento Europeo nella primavera del 2019. L’avanzata, in tutto il Vecchio Continente, da Nord a Sud, da Est a Ovest, di formazioni e partiti euroscettici, spregiativamente definiti ‘populisti’, sta mettendo in serio allarme i vertici dell’UE. Tuttavia, l’idea di Europa e l’insieme di norme, regole e valori costruito negli ultimi sessantuno anni, potrebbero essere molto meno a rischio di quanto si pensa. In epoca di globalizzazione economica e multipolarismo, infatti, l’integrazione regionale rappresenta una scelta quasi obbligata per tutti quei Paesi che, pur forti e avanzati, da soli non riuscirebbero – per dimensioni geografiche, dunque politiche ed economiche – a reggere l’urto di una competizione sempre più serrata. Insomma, anziché scomparire, l’Unione Europea, più realisticamente, potrebbe fare ingresso in una profonda fase di riforma. In che modo? Con quali nuove consapevolezze? E, soprattutto, confrontandosi con quali mercati? A questi interrogativi epocali cerca, nel suo piccolo, di fornire qualche spunto di risposta il nuovo numero di Scenari Internazionali.
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