Uzbekistan. Presidente Mirziyoyev al 2° vertice UE-Asia Centrale, in Italia l’8-9 giugno

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A cura della Redazione


Si è tenuto il 2 giugno a Cholpon Ata, in Kirghizistan, il secondo vertice Unione Europea-Asia Centrale. Al summit hanno partecipato il presidente dell’Uzbekistan Shavkat Mirziyoyev, il presidente kirghiso Sadır Nurgojoeviç Japarov, il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev, il presidente takigo Emomali Rahmon e il vice primo ministro turkmeno Nurmukhammet Amannepesov.

Mirziyoyev, che l’8 e il 9 di giugno sarà in visita ufficiale in Italia, ha ricordato nel suo intervento l’importanza del dialogo politico e della cooperazione multiforme con i Paesi dell’Asia Centrale. Ha inoltre sottolineato che dopo meno di un anno dal primo vertice ad Astana, sono stati promossi importanti progetti nel campo della digitalizzazione, delle comunicazioni e trasporti, della gestione energetica e idrica, comprese quelle nell’ambito della strategia Global Gateway con i partner europei, per la creazione di un sistema energetico sostenibile in Asia Centrale, e sulla formazione professionale.

Mirziyoyev ha inoltre dichiarato che eventi come il forum della società civile a Tashkent in marzo, il secondo meeting economico di Almaty e l’incontro annuale della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) a Samarcanda, tenutosi il mese scorso, sono la dimostrazione dei grandi cambiamenti positivi e qualitativi dovuti al dialogo con i partner europei.

«Oggi l’Asia centrale è centro di gravità e spazio di nuove opportunità economiche per le principali aziende e banche europee», ha dichiarato il leader uzbeko, che ha continuato: «Qui si parla di più ampi investimenti e partenariati tecnologici finalizzati alla creazione di moderni impianti industriali, introduzione di energia “verde”, sviluppo di un’agricoltura “intelligente”, formazione di un’ampia infrastruttura di trasporto e logistica. Dopo la visita in Uzbekistan del Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, i contatti a tutti i livelli sono notevolmente migliorati. Abbiamo tenuto incontri con i leader di Francia, Germania, Ungheria e Repubblica Ceca. Abbiamo aperto le nostre ambasciate a Budapest e Stoccolma».

«Il nostro commercio con l’Unione Europea è in costante crescita grazie allo status di beneficiario SPG+ concesso all’Uzbekistan», ha spiegato Mirziyoyev, che ha proseguito: «Mentre lo scorso anno il fatturato commerciale è aumentato del 20%, dall’inizio di quest’anno stiamo assistendo a una crescita di quasi il 70%. Il portgafoglio di progetti promettenti per creare produzioni ad alta tecnologia e nuovi posti di lavoro con primarie aziende e banche europee supera i 20 miliardi di euro. I nostri partner strategici includono aziende leader a livello mondiale come Siemens, Linde Group, CLAAS, Airbus, Basf, EDF, Alstom, Total, Orano, OTP Group e molti altri. Vorrei sottolineare che l’attuazione di progetti comuni cambierà radicalmente la mappa industriale del continente eurasiatico. In ambito umanitario, abbiamo realizzato due progetti unici in collaborazione con il Louvre e il Nuovo Museo di Berlino. Per la prima volta, in questi centri d’arte famosi in tutto il mondo, abbiamo presentato ampiamente il più ricco patrimonio culturale e storico di tutta la nostra regione».

Nonostante la complessa situazione geopolitica e le crescenti tendenze negative dell’economia globale, i Paesi dell’Asia Centrale stanno avendo una crescita costante. Secondo le ultime stime degli analisti della BERS, la crescita economica nella regione nel suo complesso si attesterà al 5,2% quest’anno e al 5,4% l’anno prossimo.

Gli esperti europei stimano che l’Uzbekistan registrerà un tasso di crescita medio annuo del 6,5%. Entro il 2030, l’intento è quello di raddoppiare il PIL e i redditi della popolazione e raggiungere la schiera dei Paesi a reddito medio-alto. Il fattore principale per raggiungere questo obiettivo sarà una politica di rapida industrializzazione, compresa l’attrazione di investimenti esteri nelle industrie manifatturiere.




Molto importante sarà il sostegno da parte dell’Europa nei programmi nazionali di sviluppo e nella strategia di riforme irreversibili. Una cooperazione reciprocamente vantaggiosa, in primo luogo, nel settore del commercio. L’Uzbekistan, infatti, è interessato ad una drastica espansione delle relazioni commerciali con l’UE, principalmente alla creazione di catene commerciali e logistiche sostenibili e alla creazione di strumenti efficaci per sostenere le reciproche forniture.

La concessione dello status di beneficiario dell’SPG+ all’Uzbekistan è diventato un fattore stimolante per un più ampio coinvolgimento dei produttori nazionali nelle attività commerciali con l’estero, migliorando nel contempo la qualità dei beni prodotti. Questo regime preferenziale a tutti i Paesi della regione aumenterà il potenziale industriale e la competitività economica.

Secondo il presidente uzbeko, l’esportazione sul mercato europeo riguarderà oltre 500 beni industriali per un valore di 4 miliardi di euro. Allo stesso tempo è consapevole della sussistenza di una serie di problemi che andrebbero risolti con: l’istituzione nella regione di una rete di moderni laboratori; centri di standardizzazione e certificazione per prodotti conformi ai requisiti dell’UE; l’aumento, la conoscenza e la capacità degli esportatori in termini di operatività nel mercato europeo; la sensibilizzazione delle imprese europee riguardo le opportunità commerciali con i Paesi della regione.

Per affrontare tali questioni, il leader uzbeko mira allo sviluppo congiunto di un programma di supporto completo per le società esportatrici e importatrici di tutta la Regione e a una rapida finalizzazione dell’accordo di partenariato e cooperazione tra l’Uzbekistan e l’Unione Europea.

«In secondo luogo, vi è la necessità di formare corridoi di trasporto interconnessi come fattore chiave per una crescita economica sostenibile», ha sottolineato Shavkat Mirziyoyev, che ha continuato: «È importante unire gli sforzi per lo sviluppo della connettività dei trasporti e delle comunicazioni tra l’Asia centrale e l’Europa, principalmente attraverso la formazione del cosiddetto corridoio di mezzo, il corridoio di transito transcaspico. In particolare, questo progetto è stato analizzato a fondo durante la recente riunione del consiglio dei governatori della BERS a Samarcanda. Sfortunatamente, il problema principale rimane irrisolto, ovvero la mancanza di un approccio coordinato per migliorare la competitività di questo percorso. Oggi abbiamo bisogno di tariffe vantaggiose per le imprese, che generano il volume principale del traffico merci. Secondo l’analisi, le tariffe e gli oneri attuali su questa rotta sono 1,5 volte superiori rispetto, ad esempio, alle rotte nord-sud. Non meno importanti sono i temi dello sviluppo dei trasporti, della logistica e delle infrastrutture portuali in linea con la prevista crescita del traffico merci, nonché il miglioramento delle condizioni tecniche delle strade. A questo proposito, riteniamo opportuno creare un meccanismo efficace per utilizzare le potenzialità del Corridoio Trans-Caspico. Ciò significa riunioni periodiche dei dirigenti delle agenzie di trasporto dei nostri paesi. Vorrei anche sottolineare l’importanza degli studi condotti dai partner europei sulla formazione di corridoi di trasporto sostenibili tra l’Europa e l’Asia centrale».

Il presidente, al vertice, ha anche espresso il suo desiderio di collaborare con l’Unione Europea nell’ambito della connettività digitale. Secondo le sue previsioni, in base agli studi della Banca Mondiale, l’ulteriore espansione dell’accesso a Internet ad alta velocità porterà ad un aumento proporzionale del PIL e delle esportazioni nei Paesi asiatici, sostenendo l’iniziativa Team Europa e proponendo di sviluppare un’agenda digitale comune per l’Asia Centrale.

Per quanto riguarda il turismo, Mirziyoyev ha fatto notare che questo settore si sta riprendendo rapidamente dalla pandemia e mostra tassi di crescita costantemente elevati, anche se l’enorme potenziale turistico dell’Asia Centrale è lungi dall’essere pienamente sfruttato.



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