SFLMI. Tra crisi e nuove sfide, la due-giorni milanese ha ipotizzato i futuri scenari della logistica

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Si è conclusa lo scorso 27 marzo a Milano l’ottava edizione di Shipping, Forwarding&Logistics meet Industry, evento di rilievo nazionale pensato per proporre un confronto tra gli stakeholder sulla direzione da conferire allo sviluppo del sistema logistico, portuale e produttivo italiano. Per la quarta edizione consecutiva, Scenari Internazionali ha seguito l’evento in qualità di media partner.


di Alice Ghisleni


MILANO – Dopo il successo dell’edizione precedente, Shipping, Forwarding & Logistics Meet Industry è tornato la scorsa settimana a proporre il confronto tra le parti interessate allo sviluppo del sistema logistico, portuale e produttivo italiano affinché possa contribuire al recupero della crescita del sistema economico e sociale.

L’ottava edizione si è tenuta il 26 e 27 marzo presso il Centro Congressi di Assolombarda (Confindustria Milano, Lodi, Monza-Brianza e Pavia), prestigiosa cornice nel cuore della città meneghina che ospita eventi da oltre trent’anni, con la partecipazione, sia in presenza che in live streaming, di oltre 100 relatori e più di 70 tra partner e sostenitori.

Il programma delle due giornate si è articolato in numerose tavole rotonde e sessioni trasversali e verticali. Non sono mancati momenti di networking per favorire l’incontro e lo scambio di informazioni ed opinioni tra aziende, associazioni, media e visitatori.

La manifestazione si è così nuovamente confermata un importante momento di confronto per il settore finalizzato al dibattito, alla presentazione delle eccellenze dello shipping e della logistica nazionale e alla promozione dei settori industriali strategici, generando anche opportunità di incontro B2B.

La conferenza di apertura, dal titolo Caos o nuovo ordine? L’Italia e la sua economia di fronte al mondo, ha proposto un ricco primo ciclo di interventi con un’analisi sulla Penisola e sulla sua economia, l’approfondimento del reshoring, in rapporto alle politiche di de-risking europee ed italiane, le ripercussioni della situazione nel Mar Rosso sulle catene di fornitura nazionali, con due focus aggiuntivi rispettivamente su Cina ed Africa.

Da diversi anni, ormai, la sessione di inizio lavori indaga le principali evoluzioni di carattere geopolitico e il loro impatto sulla logistica delle merci. La cerimonia di benvenuto ha dato voce a varie personalità di spicco, tra cui Filippo Fasulo, Co-Head Geoeconomics Centre di ISPI, Cristina Pensa, economista del Centro Studi Confindustria, Mauro Battocchi, direttore generale per la Promozione del Sistema Paese del MAECI, Alessandro Zadro, responsabile Centro Studi dell’Italy China Council Foundation, ed altri ancora. È stata l’occasione per ricordare come le guerre commerciali tra grandi potenze siano in realtà un segnale di fratture più profonde, fornendo informazioni e strumenti di lettura della realtà internazionale.

La prima giornata si è soffermata anche su altri argomenti dirimenti, a partire dalla logistica dell’energia. Lo stato dell’arte sul tema è stato approfondito da diversi esperti, tra cui Clara Poletti, Chair of Board of Regulators di ACER, Zeno Poggi, presidente di AWOS, Marco Berrettini, Consulente ambientale di Cobat Academy, e Silvia Migliorini, direttore di Federchimica-Assogasliquidi, che hanno spaziato dagli sviluppi della rete TEN-E alle sanzioni internazionali nel settore dell’energia, dal trasporto delle batterie al litio alla logistica dei gas liquefatti, dalla logistica dell’idrogeno agli idrocarburi e ai prodotti raffinati, passando per i porti eolici.

L’auspicata elettrificazione dell’economia e della società cambierà forse le forme di energia trasportate, ma l’Italia dovrà sempre affidarsi a forme di logistica che richiederanno investimenti e solidità di intenti. Senza dimenticare aspetti erroneamente considerati di dettaglio, come il trasporto delle batterie al litio e la logistica costruttiva dei campi eolici off-shore.

Spazio anche per la presentazione in anteprima della sesta edizione dell’indagine Corridoi ed efficienza logistica dei territori, lo studio realizzato da Contship Italia Group e SRM, che offre una panoramica approfondita sul settore container, con l’obiettivo di fornire elementi di analisi rilevanti e potenziare la competitività del settore logistico italiano.

Si è discusso di corridoi logistici ed intermodali italiani, filiere industriali e supply chain, con focus non solo sull’esportazione ma anche sull’importazione e, più a monte, sul sourcing di materie prime e semilavorati.

La seconda giornata ha visto gli interventi di diversi esperti in merito ad altri temi portanti: ESG, digitalizzazione e semplificazione, dove l’industria e la logistica si riconfermano due forze “necessariamente unite”. Dopo la fine dell’epoca dei tassi bassi e nonostante il modo disordinato con cui si è tentato di introdurle nel meccanismo finanziario, le tassonomie e le regole ESG hanno forse oggi un impatto minore, ma restano comunque un fattore da tenere presente, soprattutto se le si inquadra come un riflesso di norme statali che incidono sui comportamenti fisici degli operatori.

La digitalizzazione, da par suo, cerca di proseguire spedita ma anch’essa inizia a scontrarsi con la complicazione di quelle procedure tradizionali che vorrebbe sostituire. Per abbattere il muro della burocrazia occorrerebbe per tanto un piano di semplificazione.

Non sono mancati ulteriori approfondimenti su merceologie, rotte e servizi richiesti dalle aziende relativamente al cargo aereo: via di trasporto merci che registra una continua crescita al punto che comparti come la manutenzione di apparecchiature e impianti critici, la farmaceutica e i beni ad elevato valore intrinseco contano sul suo sviluppo per migliorare le operazioni di import-export. L’efficacia, tuttavia, dipenderà dalle infrastrutture a terra: aeroportuali, logistiche, di stoccaggio e lavorazione.

Nel pomeriggio, l’attenzione è tornata nuovamente sull’Africa, protagonista di una logistica “fuori dagli schemi”. Con l’ascesa dell’economia continentale, il settore logistico è pronto a ricoprire un ruolo da protagonista nel commercio globale. In virtù del crescente sviluppo della tecnologia e dell’e-commerce, le aziende logistiche africane stanno diventando più efficienti e competitive, creando nuovi posti di lavoro e migliorando la gestione della catena di approvvigionamento. La posizione strategica del Continente, le abbondanti risorse naturali e la giovane età media della popolazione rendono l’Africa una destinazione interessante per gli investimenti nel settore.

Se i progetti di sviluppo, gli investitori interessati e le risorse finanziarie non mancano, ciò di cui il settore avrebbe bisogno è soprattutto una visione per cogliere queste opportunità. The International Propeller Club – Port of Milan ritiene questo evento un elemento fondante dell’economia del nostro Paese, in un contesto in cui l’Italia è ancora un tassello strutturalmente importante di un’Europa che sta cercando di diventare più forte e più capace di difendere i suoi interessi nel Mediterraneo.

A chiudere la seconda giornata sono stati altri filoni specifici del panorama logistico: l’intermodalità ferroviaria e la logistica urbana. L’avvicinarsi della riforma del “ferrobonus” è l’occasione per fare il punto sull’intermodalità ferroviaria, che non significa dover cambiare del tutto, bensì integrare in modo virtuoso il trasporto su gomma, ferro ed acqua. Dal punto di vista infrastrutturale ciò implica una maggior attenzione per scali ferroviari, raccordi e completamento delle grandi opere.

La logistica urbana, dal canto suo, è già parte delle nostre città ed offre un servizio essenziale per i cittadini. Eppure, se da una parte nessuno vuole rinunciare alla comodità degli acquisti on-line e ai servizi di spedizione tempestivi, dall’altra molti sognano contesti urbani caratterizzati da isole verdi e pedonali, in cui transitino prevalentemente mezzi pubblici a basso impatto, monopattini e biciclette. Il difficile compito delle amministrazioni locali sarà – ed in parte lo è già – quello di bilanciare le due esigenze e trovare nei fornitori di servizi logistici dei partner con cui pianificare una strategia orientata alla transizione ecologica.




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