America Latina e Caraibi. Come poter sfruttare la Quarta Rivoluzione Industriale?

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di Federico Basañes
[Banca Inter-Americana di Sviluppo, BID]


La quarta rivoluzione industriale è una rivoluzione tecnologica che modifica la forma in cui viviamo, lavoriamo e ci relazioniamo. Si caratterizza per una fusione di tecnologie che stanno spazzando via i confini tra le sfere fisica, digitale e biologica. A sua volta, l’accelerazione nella capacità di utilizzo di massicce quantità di dati sta cambiando velocemente il mercato del lavoro e le economie. In questo scenario di rapide trasformazioni, si presentano nuove opportunità per potenziare il ruolo della conoscenza aperta, trovare soluzioni innovative ai problemi dell’America Latina e migliorare i processi e l’apprendimento dei progetti di sviluppo.
Segue un elenco delle sei tendenze principali della quarta rivoluzione industriale che possiamo prendere in considerazione per promuovere lo sviluppo dei Paesi della regione.

1. Potenziamento dell’interscambio culturale
Le nuove tecnologie stanno aiutando a rafforzare l’accesso alla conoscenza. Così, la cultura non è più unidirezionale e si apre affinché possa essere liberamente fruita, riutilizzata e ridistribuita. Si aprono strade di creazione collaborativa di conoscenza e si potenzia la natura della conoscenza come bene pubblico.
In linea con questa tendenza, in seno alla Banca Inter-Americana di Sviluppo (BID) abbiamo adottato licenze Creative Commons (CC) per tutte le nostre pubblicazioni, condividiamo con il resto del mondo un portale di dati aperti, Numeri di Sviluppo, e stiamo estendendo la nostra offerta formativa professionale attraverso i nostri corsi intensivi aperti on-line (MOOC, secondo l’acronimo anglosassone).
Il potere della conoscenza aperta per migliorare la qualità della vita non ha limiti. Questo favorisce l’innovazione, stimola la conclusione di nuovi accordi ed aumenta la partecipazione popolare e il controllo sociale delle politiche pubbliche.

2. Governi digitali più agili ed efficienti
Le innovazioni tecnologiche stanno permettendo di ampliare l’accesso ai servizi pubblici attraverso le procedure on-line.
Per esempio, di fronte alla sfida della digitalizzazione dei servizi di governo, 18 Paesi della regione partecipano al Meccanismo Collaborativo Regionale per il Software Pubblico, sostenuto dall’Iniziativa per i Beni Pubblici Regionali della BID. Alla fine del 2016, esso ha consentito di lanciare Simple-LAT, il primo software pubblico latinoamericano che costituisce la componente principale dello sforzo del governo uruguaiano nel processo di digitalizzazione del 100% delle procedure amministrative centrali entro il 2020. Per potenziare il suo impatto e permettere la sua riutilizzazione, il codice di questo software è disponibile nella piattaforma degli strumenti digitali della BID Codice per lo Sviluppo. In tal modo, la tecnologia ed il codice aperto consentiranno di sottoporre le pratiche amministrative e i conti pubblici al controllo della gente, rafforzando così la trasparenza.
Al contempo, i dati aperti e i grandi database, noti come big data, rappresentano un’opportunità storica per i governi al fine di garantire risposte più efficaci, efficienti e a costi minori. Questo è il caso del Ministero dell’Istruzione del Brasile che, a partire dall’utilizzo dei big data, ha risparmiato oltre 860 milioni di reais [circa 234 milioni di euro, ndt] nel periodo 2008-2010 (Progetti Facoltà Getúlio Vargas).

3. Le innovazioni digitali permettono l’individuazione di soluzioni condivise tra governi e cittadinanza
Sta emergendo una nuova cittadinanza più istruita, che evolve e si appoggia sulla rivoluzione digitale, formando persone maggiormente informate che partecipano attivamente agli affari pubblici. In questo modo, la tecnologia sta rafforzando la collaborazione aperta, anche nota come crowdsourcing, per l’attuazione di politiche pubbliche. In America Latina e nei Caraibi si segnalano iniziative come la costituzione collaborativa di Città del Messico e le piattaforme per l’invio da parte dei cittadini di proposte al governo.
A sua volta, le metodologie di collaborazione aperta permettono alla popolazione e ai governi di creare modelli di individuazione delle soluzioni ai problemi legati allo sviluppo.

4. Si generano maggiori opportunità per ampliare i servizi finanziari
La rivoluzione tecnologica sta modificano anche i servizi finanziari per mezzo di tecnologie dirompenti come Blockchain.
Un esempio significativo di questa tendenza è la rapida ascesa che sta compiendo in Cina la piattaforma di pagamenti on-line Ant Financial, di proprietà del gruppo Alibaba, che gestisce Alipay ed altri servizi finanziari nel Paese asiatico.
In America Latina metà della popolazione adulta non ha ancora accesso al sistema finanziario. I servizi mobili e on-line di questo settore consentono di ridurre i costi delle transazioni e di avvicinare i cittadini ai nuovi servizi. Le nuove tecnologie rappresentano dunque un’occasione per promuovere l’inclusione finanziaria nella regione.

5. L’economia collaborativa permette di massimizzare l’accesso a beni e servizi
L’economia collaborativa ha cominciato a svilupparsi da circa cinque anni e, secondo PwC, il suo valore su scala mondiale potrebbe raggiungere quota 335 miliardi di dollari nel 2025. Questo modello cerca di massimizzare l’utilizzo di beni sottoutilizzati attraverso le tecnologie aperte collaborative. Piattaforme come Uber e Airbnb mettono in evidenza il suo rapido avanzamento.
L’economia collaborativa costituisce un’opportunità per promuovere lo sviluppo nella regione e può essere applicata a problematiche come il cambiamento climatico o alla progettazione delle città del futuro.
Ad esempio, nel 2016 alla BID abbiamo contato sulla partecipazione di Robin Chase, confondatrice ed ex amministratore delegato di Zipcar, la piattaforma di carpooling più grande al mondo. Durante la sua presentazione, ha descritto questo nuovo paradigma economico sottolineando come applicare questo modello ai progetti e agli affari.

6. Si generano nuove dinamiche e opportunità di lavoro
La rivoluzione digitale porterà con sé la creazione di nuove figure professionali che nemmeno immaginiamo. Una pubblicazione del Forum Economico Mondiale sostiene che il 65% dei bambini che stanno entrando oggi nella scuola primaria saranno impiegati in mansioni che ancora non esistono.
Sempre maggiori individui faranno parte di gruppi di lavoro virtuali, mentre altri formeranno un insieme di professionisti in spostamento e molti altri ancora saranno impiegati nell’economia della collaborazione.
Dinnanzi a queste opportunità vanno anche considerate le sfide annesse che si presentano. Anzitutto, insieme alla crescente alla tendenza digitale dei governi aumenteranno i problemi relativi alla sicurezza informatica. Secondo un rapporto della BID sulla cybersicurezza, nella regione latinoamericana questo tipo di reati comportano una spesa pari a circa 90 miliardi di dollari all’anno e i recenti attacchi informatici rivelano la crescente vulnerabilità dei sistemi a livello mondiale. A sua volta, l’intelligenza artificiale sostituirà gli impieghi più abitudinari colpendo non solo i lavoratori meno qualificati ma anche professionisti di vario genere.
L’America Latina e i Caraibi sono giunti in ritardo alle altre rivoluzioni. Come garantire che sapremo servirci di questa per potenziare il ruolo della conoscenza aperta al fine di migliorare la qualità della vita, mitigando al contempo i rischi della disoccupazione, della disuguaglianza e della precarietà occupazionale, è una delle grandi incognite che ci troviamo di fronte.
La risposta non è facile, eppure un vecchio detto ci ricorda che «non è la più forte delle specie a sopravvivere né la più intelligente, bensì quella che sa meglio adattarsi ai cambiamenti».


Traduzione a cura della Redazione
Fonte in lingua originale qui



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