Photo credit © Ambasciata della Repubblica Socialista del Vietnam
È ormai prossimo all’uscita A spasso nella città globali, il nuovo numero trimestrale (cartaceo) di Scenari Internazionali, dedicato ad alcune tra le realtà urbane più avanzate al mondo. Come anteprima proponiamo gratuitamente ai nostri lettori l’intervista esclusiva rilasciataci dall’Ambasciatore del Vietnam in Italia, Duong Hai Hung, contenuta all’interno della pubblicazione. Ricordiamo ai lettori che è già possibile pre-ordinare la rivista nel nostro negozio on-line.
A cura della Redazione
S.E. Duong Hai Hung, benvenuto su Scenari Internazionali. Il PIL vietnamita è cresciuto del 7,09% nel 2024, ad un ritmo persino più elevato rispetto al 5,05% dell’anno precedente. Questo dato evidenzia la forza e la resilienza del Vietnam, confermandolo tra le economie più dinamiche e vitali dell’Asia. Stando alle previsioni della Banca Mondiale, quella vietnamita sarà l’economia maggiormente in crescita della regione Asia-Pacifico entro il 2026. Quali sono i settori trainanti?
Nel 2024, il Vietnam continua ad essere un punto di riferimento per la crescita ed è tra i Paesi con il tasso di crescita più alto nella regione e nel mondo. Il PIL del 2024 è aumentato del 7,09% rispetto all’anno precedente, superando la media del decennio 2014-2024 e le previsioni delle organizzazioni internazionali. L’economia ha raggiunto una dimensione di circa 476,3 miliardi di dollari, posizionandosi al 33° posto a livello mondiale, dal 35° del 2023. Il PIL pro-capite ha raggiunto i 4.700 dollari, avvicinandosi alla soglia dei Paesi a reddito medio-alto, creando una base solida affinché il Vietnam diventi un Paese a reddito medio-alto nel 2025. Questo traguardo rappresenta una spinta decisiva per il raggiungimento dei due obiettivi strategici del centenario fissati per il 2030 e il 2045.
I settori industriale, edile, dei servizi e dell’agricoltura, silvicoltura e pesca hanno contribuito in modo significativo alla crescita economica. In particolare, l’industria manifatturiera ha registrato un tasso di crescita elevato, con un aumento del 9,83% su base annua, affermandosi come il principale motore di sviluppo. La manifattura è il settore-chiave per la crescita complessiva dell’industria, generando un valore aggiunto significativo per il comparto industriale ed affermandosi quale principale polo di attrazione degli investimenti diretti esteri (IDE) tra i 18 settori economici con capitali stranieri.
Guardando al 2025 con rinnovato slancio verso un’era di prosperità e sviluppo, il Vietnam punta su scienza, tecnologia, innovazione e trasformazione digitale quali leve strategiche. In questo contesto verranno privilegiati la digitalizzazione, la transizione verde e lo sviluppo di industrie di punta e tecnologie avanzate, tra cui produzione di semiconduttori, intelligenza artificiale e cloud computing. Il Paese mira inoltre ad incentivare lo sviluppo di settori emergenti come le rinnovabili e le tecnologie dell’informazione, oltre a rafforzare ulteriormente l’industria manifatturiera per sostenere la crescita economica complessiva. L’obiettivo di crescita del PIL per quest’anno è fissato ad almeno l’8%.
In particolare, il Vietnam riconosce il settore privato come principale motore della crescita economica. Per sfruttarne appieno il potenziale, il governo continuerà a migliorare l’ambiente imprenditoriale e gli investimenti, rimuovere le barriere istituzionali, incentivare gli investimenti e promuovere lo spirito imprenditoriale, ponendo così le basi per un’economia sostenibile e prospera.
Al di là dei settori tradizionali, l’economia vietnamita sta infatti sviluppando solide fondamenta nel comparto delle tecnologie avanzate, frutto dell’attività di parchi industriali all’avanguardia quali ad esempio Nam Dinh Vu a Hai Phong, Vietnam-Singapore Industrial Park (VSIP) a Bac Ninh e Saigon Hi-Tech Park (SHTP) a Ho Chi Minh City. Qual è il loro impatto sulla crescita? Quali le prospettive?
Attuando la politica di rinnovamento, apertura e integrazione internazionale, negli ultimi anni il Vietnam ha rafforzato il ruolo fondamentale delle zone industriali, delle zone ad alta tecnologia e delle zone economiche nell’attrarre investimenti, creare posti di lavoro e contribuire alla crescita. Il governo ha emanato politiche e regolamenti per attrarre investimenti diretti esteri con numerosi incentivi e misure di sostegno, oltre a politiche per incoraggiare gli investimenti interni.
Alla fine del 2024, nel Paese si contavano 447 zone industriali, con una superficie totale di circa 134.600 ettari, di cui circa 93.000 destinati ad uso industriale. Tra queste, 304 zone industriali erano già operative. Attualmente, il Vietnam dispone di 5 zone ad alta tecnologia, di cui 3 situate a Hanoi, Da Nang e Ho Chi Minh City, che stanno attirando un gran numero di investitori nazionali e internazionali, ed offrono ancora ampie opportunità di investimento.
Negli ultimi tempi, il Vietnam ha adottato misure decisive per promuovere riforme istituzionali, migliorare le infrastrutture e sviluppare le risorse umane; allo stesso tempo ha accelerato lo sviluppo scientifico e tecnologico, l’innovazione e la trasformazione digitale, orientandosi verso un modello intelligente e sostenibile. Nel contesto dell’attuazione della Strategia Nazionale per la Crescita Verde, degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs 2030) e della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la trasformazione delle zone industriali in direzione ecologica, con l’applicazione di tecnologie avanzate e a basso impatto ambientale, è una scelta inevitabile.
Questo approccio mira a migliorare la competitività, soddisfare gli standard internazionali, attrarre investimenti di alta qualità e garantire uno sviluppo economico in equilibrio con la tutela dell’ambiente, all’obiettivo di diventare un Paese industrializzato moderno entro il 2030 e raggiungere l’azzeramento delle emissioni nette entro il 2050.
Dopo l’introduzione del piano di riforma Doi Moi nel 1986, diverse città vietnamite hanno subito trasformazioni dirompenti non solo dal punto di vista industriale ma anche nel loro processo di gentrificazione e nella pianificazione urbana. Centri molto popolati come Ho Chi Minh City, Hanoi, Hai Phong e Can Tho hanno sviluppato, o stanno sviluppando, distretti d’affari e nuove aree residenziali allo scopo di promuovere sia il settore dei servizi che migliori standard di qualità della vita. Qual è il piano del governo per espandere ed estendere questi progetti nel Paese?
Negli ultimi anni, le aree urbane hanno dimostrato sempre più il loro ruolo trainante nello sviluppo economico e sociale delle regioni e dell’intero Vietnam, contribuendo per circa il 70% al PIL e rappresentando una quota predominante nelle entrate fiscali, nelle esportazioni e nella produzione industriale.
Nel periodo 2011-2020, il Vietnam ha dato priorità allo sviluppo urbano in linea con le esigenze e le tendenze moderne, puntando a migliorare la qualità della vita, promuovere la crescita verde, lo sviluppo sostenibile e le città intelligenti. Il 13° Congresso del Partito Comunista del Vietnam ha ribadito la politica di considerare le aree urbane come motore dello sviluppo regionale, fissando come obiettivo un tasso di urbanizzazione del 45% entro il 2025 e superiore al 50% entro il 2030.
Nel prossimo periodo, il Vietnam si concentrerà sul rinnovamento e sul miglioramento della pianificazione urbana, sviluppando città con una visione a lungo termine e creando catene di città intelligenti nelle principali regioni economiche del Nord, del Sud e del Centro. Si prevede inoltre di collegare progressivamente queste città ad una rete urbana intelligente a livello regionale e globale. L’obiettivo è costruire città verdi, moderne, con una forte identità culturale, capaci di guidare l’innovazione e diventare motori dello sviluppo.
Ad agosto 2024, il Vietnam ha approvato il Piano di Sviluppo del Sistema Urbano e Rurale per il periodo 2021-2030, con una visione fino al 2050, delineando le seguenti direttrici di sviluppo urbano:
◾ Sviluppare il sistema urbano e rurale in base alle caratteristiche del territorio naturale (terraferma, mare e isole), alla storia, alla cultura, alla distribuzione demografica e agli insediamenti esistenti
◾ Migliorare la qualità dello sviluppo urbano e rurale in termini economici, sociali, infrastrutturali, abitativi e ambientali
◾ Selezionare città con particolari vantaggi per trasformarle in centri economici, finanziari, commerciali e di servizi con competitività regionale e internazionale
◾ Sviluppare Hanoi, Ho Chi Minh City ed altre città centrali affinché diventino poli dinamici e innovativi, con un effetto trainante sulle aree circostanti e un ruolo di rilievo nella rete urbana del Sud-est asiatico e dell’Asia
◾ Pianificare le grandi città in connessione con il trasporto pubblico (Transit-Oriented Development, TOD), valorizzare lo spazio sotterraneo e sviluppare città-satellite per ridurre la pressione sui centri urbani
◾ Sviluppare modelli urbani specializzati, come città dedicate alla cultura, al patrimonio, al turismo, all’istruzione, alla ricerca scientifica e all’economia transfrontaliera
◾ Creare città multifunzionali orientate alla sostenibilità ambientale, all’intelligenza artificiale e all’adattamento ai cambiamenti climatici, integrando misure per la prevenzione di calamità naturali e pandemie
◾ Costruire una rete di città intelligenti interconnesse a livello regionale e globale
◾ Sviluppare un sistema di città costiere e insulari in modo sostenibile, preservando l’ecosistema naturale
◾ Promuovere lo sviluppo urbano basato sulla conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico e culturale
Attualmente, il Vietnam sta rapidamente riorganizzando le proprie unità amministrative, accorpando alcune province e riducendo il numero di distretti e comuni. Questa riforma mira a rafforzare la coesione regionale, ampliare gli spazi di sviluppo, sfruttare il potenziale e i vantaggi comparativi, concentrare le risorse e creare nuovi motori di crescita. Punta inoltre a favorire la trasformazione economica e soddisfare le esigenze di sviluppo delle singole località, in linea con le nuove strategie del Paese.
Secondo Dezan Shira & Associates, nel solo primo trimestre del 2024 il Vietnam ha accolto oltre 4,6 milioni di visitatori dall’estero, per un incremento del 72% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il turismo sta diventando uno dei settori più solidi ed il crescente interesse per il Paese si coniuga con gli sforzi profusi dalle imprese per migliorare l’offerta e la reputazione delle infrastrutture turistiche vietnamite. Quali sono le destinazioni di maggior successo? E quali quelle emergenti tra le meno note?
Il turismo è considerato uno dei settori economici chiave del Vietnam, con un contributo significativo all’economia. Nel 2024, il turismo vietnamita ha registrato una crescita impressionante, diventando un punto di riferimento nello sviluppo economico e sociale del Paese.
Il numero di turisti internazionali che hanno visitato il Vietnam ha raggiunto quasi 17,6 milioni, con un incremento del 39,5% rispetto al 2023. La posizione del Vietnam nel panorama turistico asiatico e mondiale è sempre più consolidata, con il Paese che ha ricevuto per la sesta volta il titolo di “Destinazione principale dell’Asia” e per la quinta volta il riconoscimento di “Destinazione del patrimonio mondiale principale” nel 2024.
Il Vietnam offre numerose mete che attraggono un gran numero di turisti, sia locali che internazionali. Tra le destinazioni più famose, Ha Long, Da Nang e Phu Quoc hanno consolidato la loro posizione apicale. Ha Long è una delle destinazioni turistiche più famose del Vietnam, con migliaia di isole calcaree spettacolari, un ricco ecosistema e resort di lusso, ed è stata riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Naturale dell’Umanità. Da Nang è una delle destinazioni di punta del turismo vietnamita, soprannominata “la città più vivibile”, con la sua splendida spiaggia di My Khe e monumenti simbolici come il Ponte del Drago e il Ponte d’Oro (Bà Nà Hills), famosi in tutto il mondo. Phu Quoc, soprannominata “l’isola delle perle”, con spiagge cristalline, numerosi resort di lusso e parchi di intrattenimento moderni, sta diventando una delle principali destinazioni asiatiche.
Molte altre località, con una varietà di paesaggi, stanno emergendo con un forte potenziale di sviluppo. Per il turismo ecologico e d’avventura, Ha Giang, Ta Xua (Son La), Sapa (Lao Cai), Lai Chau, Yen Bai, Pu Luông (Thanh Hoa) e la regione delle Alture Centrali, con montagne che ospitano le vette più alte del Vietnam, sono destinazioni di rilievo. Al contrario, il turismo balneare e di scoperta si adatta a province e città costiere come Quy Nhon, Phu Yen, Con Dao, Phu Quy, Ly Son e Cu Lao Cham, oppure la zona turistica di Pac Bo (Cao Bang) con il Fiume Le Nin e la Grotta Pac Bo. Inoltre, la regione della pianura, che include Ben Tre, Can Tho, An Giang, Dong Thap e Ninh Binh, è ideale per il turismo rurale, ecologico e culturale.
Dal primo luglio 2025 sarà inaugurato un volo diretto che collegherà Milano con Hanoi. Inoltre, i turisti italiani che visiteranno il Vietnam godranno di esenzione dal visto per un periodo di 45 giorni. Queste condizioni estremamente favorevoli contribuiranno a rafforzare ulteriormente il turismo tra i due Paesi nei prossimi anni.
Il Vietnam e l’Italia hanno stabilito ufficialmente le loro relazioni nel 1973. Oltre cinquant’anni dopo, nel quadro del partenariato strategico bilaterale siglato nel 2013 e dell’Accordo di Libero Scambio UE-Vietnam entrato in vigore nel 2020, i nostri due Paesi godono di rapporti stretti in numerosi ambiti. Come si sono evolute le cose negli ultimi anni? Quali campi della cooperazione potrebbero essere maggiormente coinvolti nel prossimo futuro?
Il Vietnam è il maggior partner commerciale dell’Italia nell’ASEAN. Il nostro Paese attribuisce grande importanza e conferisce alta priorità alla relazione di partenariato strategico tra il Vietnam e l’Italia, promuovendo e approfondendo le relazioni bilaterali, con l’economia come pilastro principale.
La cooperazione globale tra i due Paesi è in una fase di sviluppo positivo, dinamico, prospero e caloroso, con numerosi risultati significativi in settori quali politica estera, economia, commercio, investimenti, sicurezza, difesa, cultura, scienza e tecnologia, educazione e così via. In particolare, nel 2024, il volume degli scambi commerciali bilaterali ha continuato a crescere rapidamente, superando i 6,9 miliardi di dollari, con un incremento del 13,1% rispetto al 2023, avvicinandosi all’obiettivo dei 7 miliardi fissato nella Dichiarazione congiunta per rafforzare il partenariato strategico Vietnam-Italia.
Nonostante i numerosi successi raggiunti, il potenziale e lo spazio per la cooperazione tra i due Paesi rimangono enormi. Durante la 6a Consultazione Politica Vietnam-Italia a Hanoi, il 17 gennaio 2025, le due parti hanno concordato di continuare a promuovere scambi di delegazioni ed incontri ad alto livello, implementando efficacemente i meccanismi di cooperazione e coordinandosi attivamente per sostenersi a vicenda nelle organizzazioni internazionali.
Nei settori economico e commerciale, le due parti hanno anche concordato di intensificare la realizzazione di programmi di promozione degli investimenti e del commercio per facilitare la comprensione reciproca tra le imprese vietnamite e quelle italiane riguardo all’ambiente e alle opportunità di business e investimento in ciascuno dei due Paesi. Anche altri settori come la difesa, la sicurezza, la cultura, l’educazione, l’ambiente, il turismo e, in particolare, la scienza e la tecnologia, l’innovazione, l’economia verde e lo sviluppo sostenibile saranno aree-chiave di cooperazione tra i due Paesi nei prossimi anni.
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