Australia. Scott Morrison: Con la RCEP aumenteremo opportunità di export e sosterremo posti di lavoro

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Con le firme apposte domenica scorsa dai quindici capi di Stato o di governo dei Paesi coinvolti è stato ufficialmente siglato il Partenariato Economico Regionale Globale (RCEP), l’accordo di libero scambio più grande al mondo, che racchiude all’incirca il 30% della popolazione mondiale e il 30% del PIL globale. Dopo otto anni di negoziati, Cina, Giappone, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda e i dieci Paesi membri dell’ASEAN uniscono i loro sforzi per costruire un’economia più aperta ed inclusiva nella regione Asia-Pacifico. Scenari Internazionali aveva affrontato il tema nel suo 15° numero, dall’emblematico titolo Verso una nuova economia-mondo. Cominciamo oggi a capire cosa cambia, iniziando dall’Australia.


A cura della Redazione


Gli agricoltori e gli imprenditori australiani trarranno beneficio dalle maggiori opportunità di export conseguenti alla firma del Partenariato Economico Regionale Globale (RCEP) tra l’Australia ed altri quattordici Paesi della regione Asia-Pacifico. Questa è in sintesi la riflessione generale del primo ministro australiano, il conservatore Scott Morrison, a seguito della firma apposta domenica scorsa, in occasione dell’ultimo vertice generale dell’ASEAN, ospitato virtualmente dal Vietnam.

«La nostra politica commerciale – ha affermato Scott Morrison nel comunicato ufficiale del governo – è concentrata a sostenere i posti di lavoro australiani, rafforzando le opportunità dell’export e garantendo la costruzione di una regione aperta, con catene di fornitura ancora più forti». Secondo il primo ministro, il nuovo partenariato «accresce i successi commerciali ed è una buona notizia per le imprese australiane», anche perché «un posto di lavoro su cinque in Australia dipende dal commercio».

«Questo accordo coinvolge la regione più dinamica al mondo e, mentre le economie della RCEP continuano a svilupparsi e la loro classe media si ingrandisce, tutto ciò schiuderà nuove opportunità per gli agricoltori, le imprese e gli investitori». Al capo del governo ha fatto eco il ministro per il Commercio, il Turismo e gli Investimenti Simon Birmingham, che ha specificato come il nuovo partenariato regionale costituisca «il più grande accordo di libero scambio al mondo ed aumenterà le opportunità […] soprattutto nel settore dei servizi».

«Questo accordo – ha ricordato Birmingham – integrerà ancora di più gli esportatori australiani nel contesto di una parte del pianeta in piena espansione, che genera complessivamente circa il 30% del PIL mondiale e conta circa il 30% della popolazione globale». Baricentro, non solo geografico, della RCEP è l’ASEAN, la comunità politico-economica che raccoglie dieci nazioni del Sud-est asiatico (Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Singapore, Thailandia e Vietnam), un mercato che rappresenta «il secondo maggior partner commerciale dell’Australia nelle due direzioni».

«Una cooperazione economica di questo calibro invia un forte segnale sul fatto che la nostra regione fa affidamento sui principi del libero commercio per la ripresa post-Covid, proprio com’è stato negli anni precedenti di forte crescita economica», ha osservato Birmingham, che ha aggiunto: «La maggior apertura all’interno della nostra regione, la più forte integrazione delle catene del valore e le maggiori regole di origine comuni che questo accordo comporta renderà più facile operare in questi mercati per le imprese e gli investitori australiani, aiutando l’Australia a proseguire nella fase espansiva delle sue esportazioni».

Tra i benefici segnalati dal ministro ci sono particolari vantaggi per i fornitori australiani di servizi finanziari, educativi, sanitari, ingegneristici ed altre categorie di professionisti, che possono ora meglio integrarsi nella regione e godere di maggiori possibilità di accesso negli altri Paesi della RCEP.

Canberra fa sapere inoltre che l’Australia destinerà 46 milioni di dollari australiani [pari a 28,4 milioni di euro, ndr] alla fornitura di assistenza tecnica e al rafforzamento delle capacità dei Paesi ASEAN idonei, per realizzare gli impegni assunti nel quadro dell’accordo affinché la RCEP possa esprimere tutto il suo potenziale.

Quando il percorso sarà completato, i principali vantaggi per l’Australia saranno:

  • Un nuovo unico insieme di regole e procedure per accedere alle tariffe preferenziali in tutti i quindici mercati RCEP
  • Un nuovo perimetro per il commercio di servizi nella regione, tra cui le telecomunicazioni e i servizi professionali e finanziari
  • Migliori meccanismi per affrontare le barriere non-tariffarie in ambiti quali le procedure doganali, la quarantena e gli standard tecnici
  • Maggior certezza d’investimento per le imprese
  • Regole sull’e-commerce che rendano più facile per le imprese vendere on-line
  • Un insieme di regole comuni sulla proprietà intellettuale
  • Regole di origine condivise che aumentino la competitività dei fattori di produzione australiani nelle catene regionali del valore





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