Azerbaigian. Ambasciatore Ahmadzada: Nostre risorse energetiche preziose per UE ma abbiamo molto altro da offrire

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Mercoledì prossimo, la suggestiva location capitolina di Palazzo Giustiniani ospiterà un incontro dal titolo 25 anni di cooperazione tra Azerbaigian e Italia: percorso verso un partenariato strategico, che vedrà gli interventi di importanti esponenti della politica italiana e azera. L’Azerbaigian, tra le economie più dinamiche del Partenariato Orientale dell’UE, diventa un partner-chiave per il nostro Paese nella regione eurasiatica, non solo per quanto riguarda il settore energetico. Abbiamo raggiunto l’Ambasciatore Mammad Ahmadzada per saperne di più.

a cura della Redazione

Ambasciatore Ahmadzada, benvenuto su Scenari Internazionali. Lo scorso 20 aprile, in occasione del 25° anniversario dell’avvio delle relazioni diplomatiche tra Italia ed Azerbaigian, il ministro degli Esteri azerbaigiano Elmar Mammadyarov durante la sua visita a Roma ha incontrato i ministri italiani Angelino Alfano e Carlo Calenda. Negli ultimi mesi, nel quadro di questo anniversario, sono stati organizzati numerosi eventi, l’ultimo dei quali, in ordine di tempo, è il convegno previsto per il prossimo 18 ottobre a Palazzo Giustiniani. Qual è la rilevanza di questi eventi e quali sono i principali settori di cooperazione tra i nostri due Paesi?
Il 2017 è un anno molto importante per le relazioni Azerbaigian-Italia, perchè si festeggia appunto il 25° anniversario di rapporti diplomatici e questo ci ha dato modo, come ricordava, di organizzare numerosi eventi che ripercorressero le tappe e i successi di questi anni. Dalla visita del 20 aprile, in cui il ministro Elmar Mammadyarov ha svolto incontri istituzionali e ha tenuto una conferenza presso la Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (SIOI), preceduta dall’inaugurazione di una mostra fotografica dedicata ai venticinque anni di relazioni diplomatiche tra l’Azerbaigian e l’Italia, al concerto di musica e danze nazionali dell’Azerbaigian Voci e Ritmi della Terra del Fuoco, che si è svolto presso il Teatro Salone Margherita, al Primo Festival del Cinema Azerbaigiano in Italia che ha avuto luogo nella Casa del Cinema di Villa Borghese, fino all’evento del prossimo 18 ottobre. Vorrei anzitutto evidenziare che abbiamo scelto appositamente la data del 18 ottobre perchè coincide con il 26° anniversario della dichiarazione del rispristino dell’indipendenza del mio Paese, il cui Parlamento adottò l’atto costituzionale proprio il 18 ottobre del 1991. L’evento, dal titolo 25 anni di cooperazione tra Azerbaigian e Italia: percorso verso un partenariato strategico si svolgerà a Palazzo Giustiniani, alle ore 14.30, e riunirà relatori di massimo livello italiani ed azerbaigiani per una riflessione approfondita sullo stato attuale e sulle prospettive delle nostre relazioni.
Reputo questi eventi di grande importanza perchè mettono in rilievo un’amicizia ormai duratura tra i nostri due Paesi. Le nostre relazioni hanno trovato la loro, ad oggi, massima espressione con l’adozione nel 2014 della Dichiarazione Congiunta sul Partenariato Strategico Azerbaigian-Italia durante la visita ufficiale del presidente della Repubblica dell’Azerbaigian Ilham Aliyev in Italia nel 2014. La nostra cooperazione è esemplare sotto ogni profilo – politico, economico, culturale. Legami d’amicizia così forti e profondi tra i nostri Paesi sono sanciti dal riconoscimento e dall’ammirazione per le rispettive identità, tradizioni e culture, da un dialogo politico rafforzato, fondato sul rispetto di principi essenziali di diritto internazionale, così come dalla complementarietà economica e da stretti vincoli economico-commerciali che rendono ancora più significativi i nostri rapporti.

In Italia si sta parlando da tempo del Gasdotto Trans-Adriatico, meglio noto come TAP, ultimo tratto di un sistema di approvvigionamento più vasto che, attraverso Georgia, Turchia, Grecia e Albania, dovrà portare il gas azerbaigiano anche in Italia. Non appena sarà entrato in funzione, l’Azerbaigian diventerà evidentemente l’alleato più importante per l’Unione Europea tra i paesi del Partenariato Orientale dell’UE. Baku è pronta per intensificare i rapporti con Bruxelles?
La base giuridica dei rapporti tra l’Azerbaigian e l’Unione Europea risale al 1996, con la firma dell’accordo di partenariato e cooperazione entrato in vigore nel 1999. L’inclusione dell’Azerbaigian nella Politica Europea di Vicinato è stato un importante passo avanti nella cooperazione bilaterale. La partecipazione dell’Azerbaigian all’iniziativa di Partenariato Orientale dell’UE (EaP) ha dato nuova forma alle relazioni tra l’Azerbaigian e l’UE.
Fino ad oggi, l’Azerbaigian ha firmato o adottato documenti di partenariato strategico con un terzo degli Stati membri dell’UE, tra cui l’Italia. Inoltre, siamo interessati a portare avanti una linea bilaterale attraverso rapidi negoziati su un nuovo accordo strategico con Bruxelles. Dal lancio ufficiale dei negoziati di febbraio di questo anno, ci siamo impegnati in un dialogo produttivo e costruttivo all’interno dei diversi blocchi dell’accordo. Abbiamo la volontà di concludere i negoziati il più presto possibile, poiché vogliamo aprire una pagina nuova nei nostri rapporti con l’Unione Europea.
Il possesso di grandi riserve energetiche e la posizione strategica dell’Azerbaigian al crocevia tra l’Europa e l’Asia, sono fattori importanti che generano un forte interesse negli Stati membri dell’UE per lo sviluppo di relazioni politiche ed economiche con l’Azerbaigian, che allo stesso tempo è attivamente coinvolto anche nelle iniziative energetiche e di trasporto dell’Unione Europea.
Una delle principali direzioni di cooperazione tra l’Azerbaigian e l’UE è il dialogo sull’energia. In questo contesto, durante la visita del presidente Ilham Aliyev a Bruxelles nel 2006 è stato firmato il Memorandum d’Intesa sul Partenariato Strategico nel Settore dell’Energia tra l’Unione Europea e la Repubblica dell’Azerbaigian, i cui obiettivi principali sono la diversificazione e la sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’UE, nonché lo sviluppo e la modernizzazione delle infrastrutture energetiche dell’Azerbaigian, l’utilizzo efficace dell’energia, l’utilizzo del risparmio energetico e delle fonti energetiche rinnovabili.
Oggi l’Azerbaigian ha un ruolo molto importante nella sicurezza energetica dell’Unione Europea. Per l’Italia, da molti anni l’Azerbaigian è il principale fornitore di greggio. Nella bilancia energetica di alcuni Paesi membri dell’UE il greggio azerbaigiano rappresenta addirittura il 25-30% circa.
Il trasporto del gas naturale dell’Azerbaigian verso i mercati europei è attualmente una delle questioni principali nell’agenda energetica dell’Europa. L’Azerbaigian è l’unica nuova fonte di gas per l’Europa, si trova vicino e ha risorse sufficienti per forniture che proseguiranno nei prossimi decenni. Le risorse approvate di gas naturale dell’Azerbaigian sono almeno 2,6 trilioni di metri cubi e questa è una cifra enorme che nei prossimi anni aumenterà ancora, poiché stiamo portando avanti lavori esplorativi per scoprire nuovi giacimenti di gas.
Il mio Paese è un protagonista-chiave del Corridoio Meridionale del Gas – un’opera da 40 miliardi di dollari ed il più grande progetto infrastrutturale energetico in Europa, di cui fa parte il TAP, con l’obiettivo di portare gas alternativi nei mercati europei. Il Corridoio Meridionale del Gas, che potenzialmente soddisferà fino al 20% della domanda di gas dell’UE in futuro, è un progetto unico di diversificazione energetica, in quanto osserveremo la diversificazione sia delle rotte che delle fonti. Inoltre, ubicato sul crocevia strategico dell’Est e dell’Ovest, l’Azerbaigian è aperto a potenziali iniziative di espansione della connettività interregionale di energia e di avvicinamento dell’Asia Centrale all’architettura energetica europea.
Il quadro partecipativo unico del Corridoio Meridionale del Gas, che coinvolge diversi stakeholder dalla regione EaP, nonché gli Stati membri dell’UE e i Paesi candidati, può essere impiegato in altri settori di interesse comune, in particolare nel trasporto, esplorando le sinergie per la creazione di nuovi percorsi di transito che colleghino l’Europa e l’Asia, Europa-Sud e Nord-Sud. Oggi l’Azerbaigian è coinvolto nell’attuazione di diversi importanti progetti di trasporto per promuovere corridoi Est-Ovest e Nord-Sud. Per i progetti regionali come il Trans-Caspian International Transit Route, che collega la Cina all’Europa, potrebbe essere presa in considerazione una maggiore partecipazione, compresa quella degli Stati dell’Asia Centrale. Ciò sarà anche in linea con l’agenda della connettività dell’UE volta ad espandere le reti transeuropee più ad Est.
Bisogna evidenziare che l’UE è il principale partner commerciale dell’Azerbaigian, rappresentando il 34,9% del commercio totale del mio Paese nel 2016. L’UE continua ad essere il principale mercato di esportazione ed importazione dell’Azerbaigian, con una quota rispettivamente del 43,2% e del 26% delle nostre esportazioni ed importazioni totali.
Parlando dei nostri rapporti con l’Unione Europea è importante ricordare anche i valori e le tradizioni che condividiamo e che ci rendono di reciproco interesse l’uno per l’altro. In Azerbaigian c’è una presenza molto forte del patrimonio culturale europeo. Ciò si riflette anche nel fatto che, per la prima volta nel mondo musulmano, proprio in Azerbaigian furono istituiti teatro, opera e balletto, fu fondata una repubblica democratica, fu dato alle donne il diritto di voto prima della maggior parte dei Paesi europei. Il modello di multiculturalismo dell’Azerbaigian, Stato secolare a maggioranza musulmana, dove varie religioni ed etnie vivono in armonia e pace, è un altro valore che rende il mio Paese molto interessante per l’Europa. È un modello che dovrebbe essere maggiormente al centro di studi e approfondimenti, anche per comprenderne a fondo gli aspetti da poter esportare in luoghi problematici e contribuire ad incoraggiare il dialogo interculturale in tutto il mondo.
La Politica Europea di Vicinato rivista ha presentato la stabilizzazione come la sfida più urgente in molte aree del vicinato europeo. La vera stabilizzazione è inimmaginabile senza la risoluzione di conflitti militari prolungati che minacciano la stabilità e la cooperazione nella geografia EaP. Sono ormai venticinque anni che l’Armenia, un membro dell’EaP, usa la forza contro la sovranità e l’integrità territoriale di un altro membro dell’EaP e continua a mantenere un quinto dei territori internazionalmente riconosciuti dell’Azerbaigian sotto occupazione militare. L’Armenia ha condotto famigerate pulizie etniche su tutte le terre occupate dell’Azerbaigian, contraddicendo totalmente il codice di condotta adottato in Europa e nel mondo. La presenza illegale delle forze armate dell’Armenia nei territori dell’Azerbaigian rimane la causa principale della violenza nella zona del conflitto ed è il principale ostacolo alla risoluzione politica del conflitto.
È assolutamente necessario che i principi fondamentali sanciti dalla Strategia Globale per la Politica Estera e di Sicurezza dell’UE, in particolare quelli relativi alla sovranità, all’integrità territoriale e alla inviolabilità delle frontiere degli Stati siano ugualmente rispettati da tutti gli Stati partecipanti. Soltanto il rispetto dei principi identificati come elementi chiave dell’ordine europeo di sicurezza, determinerà la credibilità dell’UE e la influenzerà per gli anni a venire.

Secondo il rapporto Ease of Doing Business 2017, pubblicato nell’autunno dello scorso anno dalla Banca Mondiale, l’Azerbaigian è il tredicesimo mercato più favorevole per fare impresa fra quelli asiatici e il sessantacinquesimo a livello mondiale. Parlando di settore non-oil, dove si sta concentrando il Paese? A che punto sono le riforme e il processo di diversificazione economica?
Al di là della relazione della Banca Mondiale, ci sono altri documenti di diverse istituzioni che riflettono la reale situazione nell’economia dell’Azerbaigian. Per esempio, il Forum Economico Mondiale di Davos ha posto la nostra economia al 35° posto a livello mondiale in termini di competitività. In un anno, l’Azerbaigian ha scalato tre posizioni. Ciò significa che siamo primi nell’area post-sovietica.
È una manifestazione del lavoro svolto in relazione alle riforme che si sono attuate negli ultimi anni. In breve, l’Azerbaigian sta affrontando con successo i temi di riduzione della dipendenza dalle importazioni, di soddisfare la domanda interna attraverso la produzione nazionale e di ampliare le opportunità di esportazione. Come risultato, si è registrata una stabilità macroeconomica nel Paese.
Alla fine dello scorso anno è stato adottato il Decreto del presidente della Repubblica dell’Azerbaigian dal titolo Mappe strategiche per l’economia nazionale e i principali settori economici. Queste roadmap ne comprendono una sull’economia nazionale e undici in diversi settori-chiave dell’economia. Il decreto mira a definire gli obiettivi e le priorità dello sviluppo del Paese e garantire la loro attuazione.
L’Azerbaigian sta migliorando il clima aziendale per attirare investimenti stranieri nei settori reali dell’economia. Bisogna segnalare che l’istituzione di parchi industriali, in cui vengono offerti diversi incentivi per gli imprenditori, apre nuove opportunità per l’afflusso di investimenti stranieri. L’idea di sviluppo Azerbaigian 2020: visione del futuro e il Programma Statale per lo Sviluppo dell’Industria in Azerbaigian per gli anni 2015-2020 sono stati progettati per sfruttare pienamente le potenzialità esistenti per l’industrializzazione e trasformare l’Azerbaigian in un importante centro industriale della regione.
La modernizzazione industriale e il suo miglioramento strutturale, aumentando il potenziale di esportazione delle industrie non-petrolifere, ampliando la produzione scientifica e innovativa, formando professionisti altamente qualificati, fornendo meccanismi di sostegno statale, aumentando l’attrattiva degli investimenti nell’economia, vengono percepiti come obiettivi principali da raggiungere.
L’Azerbaigian ha saputo diversificare il suo potenziale economico. Attualmente, il settore non-petrolifero copre circa il 65% della nostra economia. Uno degli obiettivi del processo di riforma economica è quello di aumentare anche la quota delle esportazioni non-petrolifere. Una parte significativa delle nostre esportazioni è ancora legata a petrolio e gas. Questo è probabilmente naturale per la fase attuale perché stiamo costruendo il nostro potenziale di petrolio e gas. Il panorama economico dei primi sei mesi di quest’anno mostra che le esportazioni totali sono aumentate del 36%, mentre le esportazioni non-petrolifere sono aumentate del 27%. Le esportazioni agricole sono aumentate di oltre il 40%. Questi sono i risultati delle misure adottate e delle buone politiche economiche.
Per incoraggiare gli investimenti e le esportazioni vengono create aree commerciali, si organizzano missioni di esportazione, fiere, è stato lanciato il portale Azexport ed il marchio Made in Azerbaijan. Sono stati fatti passi avanti per diffondere questo marchio, che oggi sta già acquisendo riconoscimenti nel mondo.
Una delle sfere in rapida espansione dell’economia dell’Azerbaigian è il turismo. Il numero dei turisti è aumentato dell’11% durante lo scorso anno e del 24% nei primi sei mesi di quest’anno. Secondo il Forum Economico Mondiale di Davos, l’Azerbaigian è il posto al mondo dove il turismo si sviluppa al ritmo più veloce.
È vero che in Azerbaigian il settore non-petrolifero si sta sviluppando, ma non dovrebbe essere messo da parte l’ulteriore sviluppo del settore energetico. Il settore energetico ha svolto un ruolo importante nello sviluppo del Paese per un lungo periodo. Qualche settimana fa, il 14 settembre, il governo dell’Azerbaigian ha firmato un nuovo accordo di condivisione della produzione con il consorzio internazionale che gestisce i giacimenti petroliferi Azeri-Chirag-Gunashli nel Mar Caspio. L’accordo prosegue fino al 2050. Ciò dimostra ancora una volta che l’Azerbaigian rimarrà un importante esportatore di petrolio per molti anni. D’altra parte, l’implementazione del Corridoio Meridionale del Gas, che ho già citato, rafforzerà notevolmente il ruolo dell’Azerbaigian, quale importante esportatore di gas, nelle questioni di sicurezza energetica dell’Europa. Tutti questi fattori, senza dubbio, porteranno al ruolo attivo del Paese nelle relazioni economiche internazionali ed avranno un significativo impatto positivo sullo sviluppo sostenibile dell’economia azerbaigiana.

Dall’Europeo di Calcio “multi-Paese” del 2020 al Mondiale di Formula 1 in corso, l’Azerbaigian si sta affermando come sede di grandi manifestazioni sportive internazionali. Come sono migliorate le infrastrutture di Baku grazie a questi investimenti? Quali sono, più in generale, le ricadute economiche di questi eventi per il Paese?
L’Azerbaigian da qualche anno è un importante punto di riferimento per l’organizzazione di grandi eventi internazionali, non solo di natura sportiva, ne sono prova i molti forum internazionali su argomenti politici ed economici, così come l’Eurovision Song Contest del 2012. A livello sportivo, questo ha raggiunto un livello altissimo con la prima edizione dei Giochi Europei di Baku 2015, con il Campionato Europeo UEFA Under-17 del 2016 e anche con i Giochi per la Solidarietà Islamica di Baku 2017. Al di là delle prossime grandi manifestazioni sportive che si terranno in Azerbaigian, come quattro partite degli Europei di Calcio del 2020 e la Formula 1, a cui accennava nella domanda, lo Stadio Olimpico di Baku ospiterà anche per la prima volta la finale di UEFA Europa League 2019. Naturalmente, le infrastrutture hanno beneficiato di questi investimenti e sia la capitale dell’Azerbaigian che il resto del Paese hanno potuto sperimentare l’aumento dei flussi turistici, come abbiamo avuto modo di evidenziare parlando di diversificazione economica. La maggiore ricaduta economica, dunque, è proprio nel turismo, ed il paese è sempre più noto e apprezzato anche al di fuori dei suoi confini.


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