A cura della Redazione
ROMA – In questi giorni una delegazione di esperti e politologi dall’Azerbaigian, in rappresentanza del Baku Political Scientists Club e del Center of Analysis of International Relations, è in visita in Italia. Dopo una prima tappa a Perugia, dove nella mattinata di ieri è stato siglato un memorandum di cooperazione con il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi del capoluogo umbro, il gruppo è ripartito alla volta di Roma.
In occasione della tavola rotonda di stamattina nella capitale, presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva, su iniziativa dell’Istituto Italiano per l’Asia (ISIA), dal titolo Bilateral relations between Italy, EU and Azerbaijan. Energy security and foreign policy, Scenari Internazionali ha avuto modo di raccogliere dichiarazioni ed approfondire alcune tematiche.
Alla richiesta di valutare il livello di cooperazione tra Azerbaigian e Italia, l’Ing. Domenico Palmieri, segretario generale ISIA e moderatore del convegno, ha evidenziato come «l’Azerbaigian è un partner strategico dell’Italia, soprattutto nel settore energetico».
«Il suo apporto alla nostra sicurezza energetica è fondamentale e lo abbiamo visto durante la crisi ucraina con l’aumento dei flussi di gas naturale attraverso il TAP», ha aggiunto Palmieri, che ha concluso: «Mi auguro che il rapporto tra i due paesi migliori ancora di più e, soprattutto, che l’Italia possa essere, nell’ottica del proprio interesse nazionale, portatrice in EU di azioni volte a migliorare i rapporti tra EU ed Azerbaigian. La prossima COP29 può essere un momento di riflessione importante in tal senso».
Alla stessa domanda Zaur Mammadov, fondatore e presidente del Baku Political Science Club, ha risposto in modo emblematico: «L’Azerbaigian ha sempre avuto nei secoli una grande stima per l’Italia. Oggi l’Azerbaigian e l’Italia sono legati da rapporti di partenariato strategico basati sulla fiducia reciproca e sulle buone tradizioni. Abbiamo una buona situazione nella cooperazione energetica: l’Azerbaigian è al terzo posto nella fornitura di gas».
Il Corridoio Meridionale del Gas (SGC) e il Gasdotto Trans-Adriatico (TAP) rappresentano «fattori significativi nel rafforzamento della cooperazione energetica bilaterale», ha proseguito l’analista, che ha spiegato: «Attualmente la capacità del gasdotto è di 10 miliardi di metri cubi, ma può essere aumentata fino a 20 miliardi di metri cubi. Il TAP al momento soddisfa circa il 10% del fabbisogno di gas dell’Italia».
Con il previsto aumento dei volumi di gas forniti dall’Azerbaigian all’Europa grazie all’accordo con Bruxelles, si prevede che il livello di fornitura dell’Italia per il gas attraverso il TAP raddoppierà, ha aggiunto Mammadov, che ha sottolineato: «Nel 2023 l’Italia ha ricevuto tramite TAP circa 10 miliardi di metri cubi di gas dall’Azerbaigian. Il previsto rafforzamento del TAP, il principale corridoio di gas tra i due Paesi, può rafforzare ulteriormente la posizione dell’Azerbaigian nel mercato italiano del petrolio e del gas, soprattutto alla luce della ricerca da parte dell’Italia di fornitori alternativi alla Russia».
«L’Azerbaigian, insieme all’Algeria, ha maggiori opportunità per aiutare l’Italia a realizzare il suo programma di sicurezza energetica grazie ad un basso rischio politico, una posizione geografica vantaggiosa e la disponibilità di un’infrastruttura transnazionale per il gas», ha ricordato Mammadov.
Secondo quanto riferito dallo stesso presidente del Baku Political Scientists Club, stando ai dati aggiornati all’inizio del 2024, nel mercato azerbaigiano operano più di 110 aziende italiane in vari comparti: «La loro presenza aiuta a dissipare la convinzione comune, ma errata, secondo cui la partnership italo-azerbaigiana si basa esclusivamente sul petrolio e sul gas, poiché operano in una vasta gamma di settori: dall’agricoltura all’edilizia, dalle telecomunicazioni al commercio, dai servizi all’industria».
Per quanto riguarda le energie rinnovabili, «i due Paesi stanno già collaborando». Le aziende italiane e azerbaigiane hanno già accordi per lavorare su progetti “verdi” utilizzando la tecnologia di trattamento termochimico: «Baku ha presentato un’iniziativa per aumentare il numero delle joint venture italo-azerbaigiane. Le aziende energetiche italiane sono note per la loro competenza nelle questioni ambientali e nelle energie rinnovabili. Una più stretta cooperazione può aiutare a sviluppare progetti reciprocamente vantaggiosi nei settori dell’energia eolica, offshore, solare e geotermica».
In materia di sicurezza energetica, il Prof. Fabio Indeo, intervenuto al convegno, ha spiegato che «l’Azerbaigian rappresenta un partner-chiave per la sicurezza energetica europea, in quanto supplier affidabile, che ha dimostrato di voler supportare gli sforzi europei per l’attuazione della strategia di diversificazione geografica delle importazioni».
Baku – ha spiegato Indeo – è l’unico fornitore del SGC, condizione che accresce il suo ruolo di partner affidabile: «Inoltre, l’immediata disponibilità offerta dall’Azerbaigian a luglio 2022 per raddoppiare i volumi esportati attraverso il TAP entro il 2027 ha rappresentato un tassello essenziale nella diplomazia energetica europea, volta a ridurre progressivamente le importazioni di gas dalla Russia».
In relazione al ruolo dell’Azerbaigian come Paese ospitante della COP-29, Indeo ha affermato che l’evento «sarà per Baku un’importante vetrina internazionale per mostrare l’impegno nella transizione energetica e i modi in cui realizzare gli impegni assunti in ambito interno inerenti la produzione di energia pulita da fonti rinnovabili».
In quest’ottica, ha proseguito il Professore, assume una notevole rilevanza il progetto del Green Corridor, finalizzato a trasportare energia elettrica prodotta da FER verso i mercati dell’Europa sud-orientale: «La COP 29 sarà il luogo ideale per discutere anche del coinvolgimento di imprese e partner europei per supportare gli sforzi dell’Azerbaigian nella produzione di energia da fonti rinnovabili e nella creazione di questa connessione energetica europea interstatale destinata a supportare gli sforzi europei nel processo di decarbonizzazione».
© Riproduzione riservata