A cura della Redazione
Domenica 10 maggio, come ogni anno, l’Azerbaigian ricorderà con orgoglio e rispetto l’anniversario della nascita del suo leader nazionale Heydar Aliyev, la cui personalità è indissolubilmente legata alla storia del Paese, avendone influenzato passato, presente e futuro. Il valore della sua figura rimane tutt’ora vivo nella popolazione.
Gli anni della guida dell’Azerbaigian da parte di Heydar Aliyev nel periodo sovietico compreso tra il 1969 e il 1982 coincidono con il rinascimento culturale, scientifico ed economico, il forte ammodernamento dell’economia e l’industrializzazione del Paese. Dal 1982, Heydar Aliyev fu promosso vice primo ministro dell’URSS, diventandone uno dei dirigenti principali, con competenze su aree quali salute, scienza, industria pesante e leggera, trasporti, comunicazione, cultura ed educazione.
Con la dissoluzione dell’Unione e la riconquista dell’indipendenza, l’Azerbaigian attraversò un periodo di grandi difficoltà caratterizzato dall’aggressione militare armena, dall’incombente rischio della guerra civile e dalla possibilità di perdere la libertà appena riconquistata. In quella fase, Heydar Aliyev fu identificato dal popolo azerbaigiano come l’unico leader che potesse intervenire e salvare il Paese.
Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian dal 1993 al 2003, Heydar Aliyev ha rappresentato per l’Azerbaigian una guida capace di traghettare la nazione verso un modello di Stato moderno e centrale nel quadro delle relazioni internazionali, politicamente ed economicamente stabile, con principi democratici, che ponesse al centro l’interesse nazionale.
Ha delineato per il Paese l’idea di secolarismo e libertà, nonché l’edificazione di istituzioni statali moderne e consolidate per sostenere lo sviluppo della società civile e dell’economia. Alla base della sua lungimirante strategia c’era lo sfruttamento di tutto il potenziale del Paese, delle sue immense risorse energetiche e della sua collocazione strategica tra Oriente ed Occidente per accrescerne l’indipendenza, modernizzare la nazione e risolvere il conflitto del Nagorno-Karabakh con il suo enorme costo umanitario – un milione tra rifugiati e sfollati interni nel periodo compreso tra il 1988 e il 1994 – all’interno della legalità delle convenzioni internazionali.
Heydar Aliyev diede anche un notevole contributo alle relazioni tra l’Azerbaigian e l’Italia. La sua visita ufficiale nel 1997 ha gettato le basi per un percorso di collaborazione che oggi ha raggiunto il livello di partenariato strategico tra Baku e Roma, confermato dalla visita di Stato del nostro presidente Sergio Mattarella in Azerbaigian nel luglio 2018 e dalla visita di Stato del presidente Ilham Aliyev in Italia nel febbraio 2020.
Le relazioni bilaterali si sono consolidate con la firma della Dichiarazione Congiunta sul rafforzamento del partenariato strategico multidimensionale tra i due Paesi durante l’ultima visita, dai continui e crescenti scambi economici e culturali e dalla promozione di progetti strategici, anche per l’Europa, come il Gasdotto Trans-Adriatico (TAP), che vedrà la luce entro il 2020, completando il Corridoio Meridionale del Gas.
L’eredità di Heydar Aliyev è viva e celebrata con affetto e riconoscenza in tutto il Paese. L’omonima fondazione ha celebrato nel 2019 i suoi primi quindici anni di attività. Guidata dal primo vicepresidente della Repubblica dell’Azerbaigian, Mehriban Aliyeva, la Fondazione Heydar Aliyev sostiene nel Paese e nel mondo progetti per la diffusione e il rafforzamento della conoscenza della cultura azerbaigiana, con iniziative che coinvolgono il mondo culturale, accademico, artistico, sportivo, sociale e religioso.
Grazie alla Fondazione che porta il nome del leader, il multiculturalismo caratterizzante l’Azerbaigian è stato conosciuto ed apprezzato oltre i confini nazionali e proprio alla Fondazione Heydar Aliyev si devono molti dei progetti di cooperazione realizzati in sinergia da Italia ed Azerbaigian.
Durante la sua visita di Stato a Baku, il presidente Sergio Mattarella ha espresso un esplicito ringraziamento per le attività promosse dalla Fondazione Heydar Aliyev in Italia allo scopo di preservare alcuni beni storico-artistici. Tra i numerosi lavori sostenuti dalla Fondazione compaiono il recupero degli affreschi delle catacombe dei Santi Marcellino e Pietro sulla via Casilina, dei sarcofaghi di San Sebastiano sulla via Appia, del cubicolo di Susanna e del Fossore, la nicchia di Daniele, l’arcosolio di Sabina, l’arcosolio di Orfeo, il cubicolo della Madonna con due magi, e il cubicolo della matrona orante, dei rilievi della Sala dei Filosofi di Palazzo Nuovo dei Musei Capitolini, degli scavi archeologici dell’area di via Alessandrina, nei Fori Imperiali, a Roma.
In Italia, la Fondazione Heydar Aliyev partecipa da anni ad importanti eventi nazionali ed internazionali, come la Biennale di Venezia, ed organizza mostre e concerti. Si ricorda anche la realizzazione nel parco di Villa Borghese, a Roma, di un monumento dedicato al noto poeta azerbaigiano Nizami Ganjavi.
Nei giorni più bui dell’emergenza sanitaria contro il Covid-19, l’Azerbaigian, su iniziativa della Fondazione, ha manifestato la sua solidarietà all’Italia illuminando con i colori del tricolore italiano l’Heydar Aliyev Center, capolavoro progettato dall’architetta Zaha Hadid, importante simbolo dell’Azerbaigian e della sua capitale Baku. Un’attenzione molto apprezzata dal pubblico italiano.
© Riproduzione riservata