Beirut. Banca Mondiale stima danni compresi tra $3,8 e 4,6 mld, necessari almeno $1,8 mld per ripartire

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Photo credit © Alex Gakos/Shutterstock.com


Lunedì scorso, la Banca Mondiale ha pubblicato il suo primo RDNA su Beirut. Si tratta di una valutazione rapida dei danni economici subiti e delle necessità immediate per consentire alla capitale libanese di ripartire dopo la terribile esplosione dello scorso 4 agosto, che ha raso al suolo l’area portuale della città danneggiando anche alcuni quartieri circostanti. Dalle stime realizzate insieme ad ONU e UE, si contano danni per almeno 3,8 miliardi di dollari, con edilizia, trasporti e cultura tra i settori più colpiti.


A cura della Redazione


Subito dopo la gigantesca esplosione che ha distrutto il porto di Beirut lo scorso 4 agosto, il Gruppo Banca Mondiale (WBG), in collaborazione con le Nazioni Unite (ONU) e l’Unione Europea (UE), ha lanciato una Valutazione Rapida dei Danni e delle Necessità (RDNA) per quantificare l’impatto su popolazione, asset fisici, infrastrutture e fornitura di servizi. L’RDNA di Beirut utilizza dati raccolti sul campo nonché strumenti di indagine da remoto e tecnologie all’avanguardia per valutare: 1) i danni agli asset fisici; 2) le conseguenti perdite economiche; 3) il necessario per la ripresa e la ricostruzione.

Il rapporto accresce il riscontro allargato delle parti interessate e gli incontri di finanziamento con una serie di realtà coinvolte quali enti governativi, organizzazioni della società civile, organizzazioni non-governative nazionali e internazionali, ordini professionali, organizzazioni del settore privato, think tank, associazioni giovanili, donatori e agenzie ONU.

L’RDNA indica un piano per la Riforma, la Ripresa e la Ricostruzione (le ‘3R‘) finalizzato a restituire un Libano migliore, fondato su principi di trasparenza, inclusione e responsabilità. Il piano delle 3R unisce interventi per la ripresa e la ricostruzione incentrati sulla popolazione a riforme che prevedano stabilizzazione macroeconomica, ridefinizione della governance, sviluppo di un ecosistema per il settore privato e garanzia di sicurezza per i cittadini.


Riscontri principali

Tenendo conto della rapidità di questa valutazione, il rapporto presenta un range di valori, dal basso verso l’alto, nella stima dei danni fisici, delle perdite economiche e delle emergenze prioritarie per il 2020 e il 2021.

  • Danni: 3,8-4,6 miliardi di dollari, con i settori edilizio e culturale maggiormente colpiti
  • Perdite: 2,9-3,5 miliardi di dollari, con l’edilizia quale settore più colpito, seguita dai trasporti e dalla cultura
  • Emergenze prioritarie per la ripresa e la ricostruzione: 1,8-2,0 miliardi di dollari, con il settore dei trasporti più bisognoso di sostegno in assoluto, seguito dalla cultura e dall’edilizia.

Il rapporto comprende una valutazione preliminare di: 1) perdite nelle attività economiche causate dalla distruzione del capitale fisico; 2) sconvolgimenti del commercio sfociati in più alti costi di transazione nell’import-export; 3) perdita del gettito fiscale e di altre esenzioni fiscali approvate dal governo.

Gli ambiti chiamati in causa dal rapporto sono:

  • Impatto Macro-Economico
  • 5 Settori Sociali: Edilizia; Sanità; Istruzione; Cultura; Protezione Sociale e Occupazione
  • 4 Settore Infrastrutturali: Trasporti e porti; Energia; Fornitura e Depurazione dell’Acqua; Servizi Municipali
  • 3 Settori Produttivi: Commercio e Industria; Settore Finanziario; Turismo
  • 3 Settori Trasversali: Governance; Sostenibilità Sociale ed Inclusione; Ambiente





Traduzione a cura della Redazione
Fonte in lingua originale qui



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