Beverage. Distillerie Bonollo, stabilimento più grande per penetrare mercati esteri

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A cura della Redazione


PADOVA – SACE SIMEST, Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP, e Intesa Sanpaolo hanno supportato Distillerie Bonollo, storica società che produce distillati di alta qualità come grappe, liquori e brandy, per la finalizzazione di alcuni investimenti con il fine consentire uno sviluppo delle vendite sui mercati internazionali.

Nello specifico, SACE SIMEST ha garantito un finanziamento erogato da Intesa Sanpaolo per l’ampliamento dello stabilimento di Mestrino, con un magazzino automatizzato 4.0 per imballaggio e stoccaggio di prodotti, del valore complessivo di 7 milioni di euro. Sarà così possibile migliorare la capacità di stoccaggio e l’efficienza nella gestione logistica, creando i presupposti per poter incrementare la commercializzazione dei prodotti aziendali sia sui mercati esistenti che in nuovi mercati internazionali.

«Grazie al sostegno di SACE SIMEST e Intesa Sanpaolo – ha dichiarato Bruno Bonollo, presidente di Distillerie Bonollo – siamo riusciti ad ampliare e ad implementare strumentazioni all’avanguardia tecnologica nell’area di stoccaggio e di gestione logistica del nostro stabilimento di Mestrino, dove vengono realizzati prodotti inimitabili come la Grappa OF Amarone Barrique Bonollo. È un contributo importante nel consolidamento di un vantaggio competitivo che pone le basi per importanti sviluppi commerciali in mercati sempre più complessi ed esigenti».

La storica distilleria è stata fondata ed è ancora gestita dalla Famiglia Bonollo che, già nella seconda metà dell’Ottocento, produceva grappa sulle colline dell’Alto Vicentino. L’azienda è localizzata nella provincia di Padova con due stabilimenti: l’impianto di Conselve, in cui vengono prodotte grappe, acquaviti d’uva e brandy, e la sede di Mestrino, in cui avviene la produzione di liquori e l’imbottigliamento dei distillati aziendali.

Oltre all’Italia, i principali mercati di destinazione sono Germania, Austria, Svizzera, Olanda e Belgio. La quota attuale di prodotti destinati all’export è pari al 18%, ma nei prossimi anni, grazie anche agli investimenti per il nuovo magazzino e ai recenti accordi stipulati con partner europei, è prevista una maggiore penetrazione commerciale sui mercati internazionali che al termine del prossimo triennio si prevede arriveranno a pesare per il 22%.



EXPORT DEL VENETO

Attraverso le sue sedi nel territorio a Venezia e Verona, il Polo SACE SIMEST ha già affiancato nei suoi piani di crescita esteri più di 3.000 aziende venete, mobilitando – tra esportazioni assicurate e investimenti garantiti, tra finanziamenti agevolati e partecipazione al capitale – nel 2018 circa 1,6 miliardi di euro.

Il Veneto è sul podio delle regioni italiane che esportano di più, con un contributo del 13,6% sul totale italiano. È la terza dopo Lombardia ed Emilia-Romagna e nei primi nove mesi del 2019 ha raggiunto 48 miliardi di euro di beni venduti, registrando un aumento del 1,1% rispetto allo stesso periodo del 2018. Anche il 2018 è stato positivo con un aumento del 3,3% sul 2017 (63,3 mld di euro).

I tre settori principali dell’export veneto, che cumulativamente rappresentano oltre il 50% delle esportazioni totali sono: meccanica strumentale, tessile e abbigliamento, altra manifattura. Dopo una performance positiva nel 2018, meccanica strumentale e tessile e abbigliamento sono in lieve contrazione nei primi tre trimestri 2019 (rispettivamente -0,9% e -0,5%). Altra manifattura continua invece a crescere registrando un +4,2% nei primi nove mesi dell’anno in corso; a trainare è soprattutto l’ottima performance di strumenti e forniture mediche e della gioielleria (rispettivamente +7,2% e +5,9% tra gennaio e settembre 2019).

A livello di mercati di sbocco, oltre il 40% delle vendite oltreconfine nei primi nove mesi dell’anno sono state realizzate in Germania, Francia, Stati Uniti, Regno Unito e Spagna. Escludendo la lieve contrazione delle vendite in Germania, l’export veneto in queste geografie sta crescendo, con la performance migliore registrata in Spagna (+11,9%). Sono invece in frenata soprattutto le esportazioni regionali verso Cina (-14,6%) e Turchia (-14,3%).

 

 

Fonte: SACE SIMEST

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