di Oliver Suess e Ross Larsen
[Bloomberg]
La compagnia dovrebbe inaugurare la nuova sede entro l’inizio del 2019, stando ad un comunicato diffuso quest’oggi. L’organico per la nuova operazione sarà nell’ordine delle «decine, non centinaia», di cui una parte giungerà da Londra ed un’altra parte sarà assunta in loco, secondo quanto ha affermato il presidente John Nelson nel corso di un’intervista a Bloomberg TV.
Le compagnie britanniche e i gruppi finanziari internazionali si stanno chiedendo come poter continuare a servire i propri clienti europei se il Regno Unito dovesse abbandonare non soltanto l’Unione Europea ma anche il suo mercato unico e la sua unione doganale. Inga Beale, CEO dei Lloyd’s di Londra, a gennaio aveva detto che avrebbe portato avanti progetti per l’apertura di quartier generali europei al di fuori del Paese dopo le affermazioni della premier britannica Theresa May in merito all’eventualità di una cosiddetta hard Brexit.
«La posizione di Bruxelles come centro finanziario sta migliorando, e questo potrebbe attrarre altri assicuratori ed altri istituti finanziari specializzati per i quali la capitale belga già rappresenta una tradizione consolidata», ha sostenuto il ministro delle Finanze del Belgio Johan Van Overtveldt, secondo quanto riportano le agenzie del suo Paese.
Il regime regolatorio del Belgio ed una già esistente capacità nel campo assicurativo a Bruxelles hanno senz’altro influito sulla decisione della compagnia di installare un hub nella città «cuore dell’Unione Europea», ha detto Nelson nel corso di un’intervista. I Lloyd’s di Londra hanno dato un’occhiata molto da vicino a cinque o sei Paesi, ha aggiunto.
Strategie di uscita
American International Group Inc., il provider globale nel ramo assicurativo dei danni commerciali e degli incidenti, ha affermato lo scorso 8 marzo di progettare l’apertura di una filiale nel Lussemburgo per continuare ad esercitare la propria attività nell’Area Economica Europea ed in Svizzera anche dopo la Brexit. Attualmente, AIG opera in Europa attraverso un unico assicuratore stanziato nel Regno Unito. Hiscox Plc., un underwriter dei Lloyd’s di Londra, ha affermato che sceglierà tra Malta e il Lussemburgo, mentre Beazley Plc. ha annunciato che convertirà il suo centro di riassicurazione di Dublino in una filiale assicurativa.
Come corporation della copertura del rischio, Lloyd’s non sottoscrive assicurazioni in proprio bensì attraverso i suoi circa 100 membri associati. L’11% del suo volume operativo proviene dai Paesi dell’Unione Europea, al di fuori del Regno Unito, e i Lloyd’s di Londra potranno ancora sottoscrivere una parte di quelle operazioni dalla capitale britannica, ha sottolineato Beale.
Il profitto annuale al lordo delle imposte è rimasto invariato a quota 2,1 miliardi di sterline (pari a 2,6 miliardi di euro), secondo i dati diffusi dalla stessa corporation stamani. L’utile sul capitale è stato pari all’8,1%, contro il 9,1% dell’anno precedente, mentre i premi lordi contabilizzati sono saliti a 29,9 miliardi di sterline dai 26,7 miliardi del 2015.
L’installazione di un hub sul continente potrebbe produrre benefici inaspettati per i Lloyd’s di Londra, permettendo loro di espandere ulteriormente il proprio business nei mercati dell’Unione Europea, secondo l’opinione di Nelson.
Per quanto riguarda la Brexit, «siamo lieti che il Paese stia procedendo sulla strada dei negoziati» di fuoriuscita dal blocco europeo, ha rimarcato Nelson. «Se l’incertezza dovesse persistere, tuttavia, la situazione spingerà le imprese a lasciare Londra. Personalmente credo che Londra resterà il principale centro finanziario per l’Europa», ha osservato. «Certamente resterà il principale centro finanziario per Lloyd’s».
Traduzione a cura della Redazione
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