A cura della Redazione
L’Isola di Boa Vista, a Capo Verde, è una delle più desertiche tra le dieci isole vulcaniche nell’Oceano Atlantico, privo di fonti naturali di acqua potabile, battuto da forti venti che portano sabbia dal Sahel e dal Sahara, con precipitazioni limitate e frequenti periodi di siccità che impediscono la crescita di una vegetazione rigogliosa. «Sfruttare l’energia solare per alimentare un impianto di desalinizzazione che fornisce acqua potabile in un’area così desertica è dunque il connubio vincente», fanno sapere da FuturaSun e Genius Watter, le due realtà del Padovano che hanno collaborato per venire incontro alle esigenze della popolazione locale.
L’impianto di desalinizzazione è opera della start-up italiana Genius Watter, basata a Carmignano di Brenta (PD), che ha sviluppato e brevettato un sistema di desalinizzazione alimentato ad energia solare, senza batterie, in grado di fornire acqua potabile e per uso agricolo in zone remote sprovviste della connessione alla rete. L’intero sistema è equipaggiato con connessione satellitare per permettere il monitoraggio da remoto e gestire in caso di bisogno la manutenzione di qualsiasi componente.
Per il campo fotovoltaico di 63,36 kW sono stati invece utilizzati 192 moduli monocristallini FuturaSun Next 330W ad alta efficienza con garanzia di prodotto di 15 anni e garanzia di rendimento di 25 anni. Caratteristiche prestazionali fondamentali che si affiancano ad altre performance tecniche di particolare resistenza, estremamente apprezzate – sottolineano da FuturaSun – in contesti estremi come quelli capoverdiani.
I pannelli Next 330W sono infatti certificati – precisa la stessa azienda di Cittadella (PD) – per la resistenza alle tempeste di sabbia, secondo lo standard internazionale IEC 60068-2-68, garantendo prestazioni superiori per installazioni in tutta la fascia sahariana, subsahariana e mediorientale, ma anche certificati per resistenza alla corrosione da nebbia salina, secondo lo standard IEC 61701, che caratterizza altrettanto duramente le coste africane e le isole atlantiche prospicienti.
Per almeno trent’anni, l’installazione di Varandihna a Boa Vista consentirà di fornire circa 75 mc/giorno di risorsa idrica, utile a sostenere le necessità potabili e sanitarie di una comunità rurale di 250 abitanti e le esigenze irrigue della locale associazione agricola, che potrà così raddoppiare la coltivazione tradizionale.
L’iniziativa è in linea con i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) proposti nell’Agenda 2030 dalle Nazioni Unite per il prossimo decennio. Nel suo piccolo, infatti, il progetto partecipa al raggiungimento dell’Obiettivo 6, che prevede di garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie, e all’Obiettivo 7, che indica di assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni.
Alessandro Barin, CEO di FuturaSun, ha dichiarato: «È per noi motivo di orgoglio studiare e realizzare pannelli che grazie alla loro tecnologia possano essere utilizzati anche in contesti estremi così da poter supportare progetti di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Anche questo, per FuturaSun, è “anticipate tomorrow!”».