di Zhou Zheng
[Global Times]
Avendo già lanciato la ricerca sulla tecnologia di sesta generazione (6G), la Cina può attendersi di ampliare un buon vantaggio sugli Stati Uniti nella rete globale 5G in un mondo futuro che dipenderà in modo sempre più crescente dalla tecnologia. È quanto hanno sostenuto esperti cinesi nella giornata di ieri.
L’annuncio del Ministero della Scienza e della Tecnologia sul fatto che la Cina sta dando il via alla ricerca sul 6G è arrivato due giorni fa, subito dopo l’avvio dei servizi commerciali 5G nel Paese, il più grande mercato digitale al mondo. Gli utenti cinesi della rete hanno risposto alla nota del Ministero con stupore per la capacità e la risolutezza della nazione nel volgere lo sguardo verso la tecnologia di prossima generazione.
Il Ministero, assieme a diversi dipartimenti governativi, all’Accademia Cinese delle Scienze e alla Fondazione Nazionale Cinese per le Scienze Naturali, ha tenuto un incontro domenica scorsa a Pechino per dare il via alla ricerca sulla tecnologia 6G, stando a quanto si apprende da un comunicato pubblicato nel suo sito web.
Sono stati annunciati due team di lavoro: uno composto da importanti organismi governativi e l’altro da 37 esperti provenienti dalle università, dagli istituti per la ricerca scientifica e dalle aziende. Il comunicato ha dato risonanza globale alle conquiste tecnologiche della Cina, sebbene il 6G fosse già nell’agenda di sviluppo delle principali economie mondiali, compresi gli Stati Uniti, e di parecchie aziende tecnologiche, tra cui la stessa Huawei.
PRONTI AL VANTAGGIO
«Il 6G sarà certamente un grande passo in avanti in termini di funzioni e prestazioni tra cui la banda larga mobile, la latenza, l’affidabilità, l’intelligenza, il consumo di energia e la copertura, nonostante si tratti ancora di un concetto lontano privo di standard e definizioni specifiche», ha affermato Tang Xiongyan, direttore scientifico dell’Istituto di Ricerca sulla Tecnologia di Rete presso China Unicom, uno dei tre grandi operatori di telecomunicazioni nel Paese. Le tecnologie e le strutture dovrebbero essere adottate per potenziare la ricerca e l’esplorazione, ha aggiunto Tang, intervistato giovedì dal Global Times.
Il sistema di reti trasmesso dalle onde elettromagnetiche si sta avvicinando ai suoi limiti tecnici, lasciando l’industria di settore nel dubbio riguardo quale formato supporterà la tecnologia di rete mobile della prossima generazione. Xiang Ligang, direttore generale della pechinese Information Consumption Alliance [un’associazione di categoria, ndt], prevede che i ricercatori potranno esplorare il potenziale delle onde terahertz o integrare funzioni spaziali, marittime e terrestri in un’unica rete intelligente.
Secondo quanto sostengono alcuni addetti ai lavori cinesi, la leadership cinese sul 6G, sebbene non sia diretta contro gli Stati Uniti, aggiungerà inevitabilmente un nuovo elemento di preoccupazione in un Paese già ossessionato dalle crescenti abilità tecnologiche cinesi. L’Europa, gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea del Sud sono probabilmente tutti in procinto di iniziare la ricerca sul 6G, afferma Tang, che aggiunge: «Quando una generazione di tecnologia delle telecomunicazioni viene messa in commercio, è tempo di portare avanti la ricerca sulle tecnologie e gli standard della prossima generazione. È la routine».
Con una mossa lampo, a fine Ottobre, Sony, NTT e Intel hanno annunciato di voler formare una partnership 6G. La sudcoreana LG Electronics aveva già comunicato a gennaio di essere sul punto di intraprendere un piano di ricerca e sviluppo per le telecomunicazioni 6G, mentre a giugno i connazionali di Samsung Electronics e SK Telecom avevano deciso di cooperare per sviluppare il 6G, secondo quanto riportato dalla stampa sudcoreana.
Anche i Paesi europei hanno cominciato la ricerca sul 6G, con l’Università di Oulu in prima fila, in Finalndia, che ha aperto un centro 6G già quest’anno e pubblicato a Settembre quello che afferma essere il primo libro bianco al mondo sul 6G, delineando i vettori di sviluppo, i requisiti di ricerca e le sfide.
COOPERAZIONE GLOBALE
Come per il 5G, Tang ritiene che la ricerca sul 6G dipenderà da un’innovazione aperta e dalla cooperazione internazionale. Tuttavia, gli osservatori economici cinesi sostengono che Washington pensi a sé stessa come ad un capofila del protezionismo mondiale, lasciando intendere che tale spinta globale non sarebbe certo semplice e che dovrebbe probabilmente essere guidata dalla Cina.
Tang ritiene che gli Stati Uniti potrebbero rafforzare il loro vantaggio tecnologico nella microelettronica e nei software, sperando di trasformare le regole tradizionali del settore Tlc e acquisire un nuovo vantaggio attraverso la tecnologia sovversiva, l’ecosistema e l’innovazione d’impresa.
Gli Stati Uniti saranno sicuramente in preallarme per il 6G cinese, secondo Xiang, direttore generale di Information Consumption Alliance, che osserva: «L’amministrazione Trump presumibilmente imporrà sanzioni più severe sulle aziende tecnologiche cinesi, comprese Huawei e ZTE, mentre bandirà ulteriori comunicazioni o trasferimenti tecnologici con le aziende cinesi nel tentativo di contenere lo sviluppo tecnologico cinese in materia di 6G».
Ad ogni modo, secondo lo stesso Xiang, le sanzioni e i bandi statunitensi non ostacoleranno la Cina ed, anzi, aiuteranno la tecnologia a svilupparsi più rapidamente, citando il 5G cinese come precursore. Gli analisti del Paese asiatico concordano sul fatto che la Cina probabilmente supererà gli Stati Uniti anche nello sviluppo del 6G.
Tutti hanno sottolineato che l’approccio di Washington è guidato dalle aziende e che dunque non possa attrarre la migliore manodopera e le migliori strumentazioni da tutti i settori. Mentre l’avanzamento tecnologico si basa sulla ricerca complessiva delle aziende, degli istituti e di altri dipartimenti collegati sotto la guida del governo, «che è sicuramente [una tipologia di ricerca, ndt] più competitiva», dice Xiang.
Mentre il 6G offusca i confini internazionali, l’approccio tecnologico statunitense di “splendido isolamento” resterà presto indietro, secondo gli esperti. La Cina e l’Unione Europea, con il loro atteggiamento più aperto verso i mercati e la tecnologia, amplieranno le opportunità di cooperazione, secondo quanto afferma al Global Times Fu Liang, un esperto di Tlc attivo a Pechino. Le aziende cinesi come Huawei – osserva Fu – hanno cooperato con l’Unione Europea per approfondire lo sviluppo del 5G, con un ampio accesso al mercato per entrambe la parti.
Traduzione a cura della Redazione
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