Cina. Nel primo trimestre Xiamen aumenta l’export (+15,3%) verso i Paesi RCEP

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A cura della Redazione


La città costiera cinese di Xiamen, nella provincia del Fujian, ha registrato un volume di esportazioni verso i Paesi membri del Partenariato Economico Globale Regionale (RCEP) pari a 27,7 miliardi di yuan, circa 4,2 miliardi di dollari, nel solo primo trimestre di quest’anno: un incremento del 15,3% su base annua, secondo i dati diffusi oggi dall’Agenzia Doganale locale e riportati da Xinhua.

La RCEP è un partenariato economico e commerciale avviato lo scorso anno, dopo otto anni di negoziati, tra quindici Paesi della regione Asia-Pacifico: Cina, Giappone, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda e i dieci Stati membri dell’ASEAN (Sud-est asiatico). Si tratta della più grande area di libero scambio al mondo: stando ai dati relativi al 2019, infatti, l’insieme dei Paesi RCEP racchiude il 28,7% del PIL mondiale, il 27,8% del commercio globale e il 29,65% della popolazione del pianeta.

Tredicesimo porto al mondo ed ottavo in Cina per movimentazione container nel 2020, tra gennaio e marzo scorsi Xiamen ha segnato un volume commerciale con i Paesi RCEP pari a 68,3 miliardi di yuan, equivalente al 33,3% del commercio estero totale della città. A livello locale, cresce il peso delle aziende private (+13,2%) rispetto a quello delle aziende statali (+6,9%), malgrado un volume totale delle prime ancora inferiore a quello delle seconde.

Tra i principali beni esportati nel primo trimestre spiccano i prodotti meccanici ed elettrici, con un volume pari a 12,2 miliardi di yuan (+12,2%), e i beni ad alta intensità di manodopera, con un volume pari a 6,2 miliardi di yuan (+10,4%).



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