Circular Shapers. Dieci città alla sfida dell’economia circolare, per l’Italia c’è Milano

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A cura della Redazione


Gli organizzatori dell’iniziativa Scale360°, lanciata alla fine del 2019 dal Forum Economico Mondiale, hanno annunciato oggi i dieci hub metropolitani che parteciperanno al programma Circular Shapers.

Scale360° si avvale di poli innovativi in città, nazioni ed aree di tutto il mondo, riunendo i leader del panorama scientifico, della politica e dell’impresa per dare vita a trasformazioni circolari. Circular Shapers coinvolge varie componenti pubbliche, private e della società civile per delineare, organizzare e presentare progetti di economia circolare ritagliati sulle esigenze della comunità locale.

I protagonisti sono selezionati in modo competitivo da Global Shapers Community, una rete di giovani volontari sparsi in 448 poli metropolitani di tutto il mondo. Si tratta di persone con le competenze e le motivazioni giuste – fanno sapere gli ideatori del programma – per trasformare le rispettive città in centri di innovazione in tema di economia circolare.

Il nuovo gruppo di Circular Shaper copre i cinque continenti e comprende Ankara (Turchia), Asunción (Paraguay), Auckland (Nuova Zelanda), Pechino (Cina), Bucarest (Romania), Lahore (Pakistan), Manama (Bahrein), Milano (Italia), Morelia (Messico) e Thimphu (Bhutan).

Le città selezionate applicheranno la metodologia di Scale360°, cioè Scale360° Circular Innovation Playbook, per accelerare la spinta della Quarta Rivoluzione Industriale a riutilizzare sempre più prodotti. Le loro iniziative esploreranno nuovi modi per applicare i principi del design circolare, migliorare il riuso ed eliminare i rifiuti, al contempo rafforzando le economie e potenziando la crescita dell’occupazione.

Il loro percorso seguirà quello già compiuto dal gruppo-pilota, operativo tra febbraio e luglio di quest’anno, che ha coinvolto quattro poli Global Shaper a Città del Messico, Bruxelles, Torino e Bangkok. In pochi mesi, queste città-pilota hanno dato vita ad interazioni importanti tra leader istituzionali, del settore privato e delle organizzazioni non-governative, compiendo «decisivi passi in avanti verso l’avviamento dell’economia circolare».

Bangkok ha mobilitato una serie di partner, dai ricercatori alle agenzie pubblicitarie, per promuovere soluzioni all’inquinamento atmosferico e all’uso della plastica, tra cui la realizzazione di un catalogo per aiutare le imprese a scegliere alternative alla plastica monouso nel confezionamento alimentare ed una campagna sui social media per dare slancio ad una regolamentazione sull’aria pulita.

Bruxelles ha fatto squadra con le organizzazioni non-governative locali per portare avanti le sue iniziative Eat, Play, Live Circular, finalizzate a creare soluzioni all’avanguardia per stili di vita più “circolari”. Tra queste c’è Idea-thon, pensata per i rifiuti alimentari e di imballaggio, oltre ad una serie di esperimenti con le persone per rendere più “circolare” uno spazio pubblico cittadino.

Città del Messico ha formato componenti pubbliche, private e istituzionali alla metodologia di Scale360° per colmare il divario in termini di conoscenza sull’economia circolare e guidare la transizione circolare concentrandosi su conversazioni informative.

Torino ha dato vita a relazioni importanti con componenti provenienti da quattordici organizzazioni, tra cui dirigenti politici regionali, operatori del settore privato, del mondo accademico e reti preesistenti per aiutare e sostenere dibattiti e collaborazioni in materia di esigenze e priorità circolari.



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