Colombia. Quando la crescita non basta, nuovo rapporto SACE sul Paese latinoamericano

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A cura della Redazione


Nel 2021, la Colombia si è confermata una delle economie più dinamiche in America Latina e tra i Paesi emergenti con una significativa crescita del PIL (+10,6%), dato record dal lontano 1906. È quanto emerge dal focus Quando la crescita non basta: la Colombia alla vigilia di una svolta?, pubblicato oggi da SACE (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti) per la serie di approfondimenti Sasso nello stagno.

Tuttavia, l’economia colombiana resta ancora fortemente basata sulle materie prime. «I combustibili fossili contano per oltre la metà dell’export totale, cui va aggiunto un 20% relativo alle commodity agricole e un 5% del comparto minerario», spiega l’analisi di SACE, che sottolinea l’eccessiva lentezza nel processo di diversificazione degli ultimi decenni e il peso ancora troppo elevato delle imprese ad alta intensità di capitale.

La limitata mole del comparto manifatturiero determina inoltre una posizione verso l’estero strutturalmente debole, recita il documento, che fa seguito al Focus On dal titolo La Colombia riparte tra pragmatismo e nuove ambizioni, pubblicato da SACE il 3 maggio 2021.

In questa situazione profondamente incerta, domenica prossima, 29 maggio, la Colombia andrà al voto per eleggere uno tra il presidente uscente, Iván Duque Márquez, e il suo sfidante, il progressista Gustavo Francisco Petro. Stando al rapporto, «gli investitori sono alla finestra per capire quale sarà la via che imboccherà il Paese e se l’approccio business-friendly sarà mantenuto».



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