di Kim Hyun-bin
[The Korea Times]
Samsung e SK stanno seguendo con preoccupazione l’annuncio dell’amministrazione Trump riguardo un’ulteriore stretta su Huawei, dal momento che entrambi sono stati fornitori strategici di semiconduttori per il gigante cinese delle telecomunicazioni. Le nuove restrizioni rendono più difficile per Huawei accedere ai chip disponibili in commercio che utilizzano software e tecnologie americani. Si tratterebbe di un colpo molto duro all’azienda cinese poiché quasi tutti i semiconduttori sul mercato hanno qualche tipo di software o tecnologia Made in USA inserita all’interno della loro linea di produzione.
Il Dipartimento al Commercio degli Stati Uniti è pronto ad estendere le restrizioni impedendo a Huawei di ottenere semiconduttori privi di una speciale licenza, che sarà applicata alle aziende straniere che utilizzano software o tecnologie americane nei propri prodotti. «Abbiamo inferto un preciso colpo a Huawei e al repressivo Partito Comunista Cinese limitando ulteriormente la capacità di Huawei di acquisire tecnologia americana e compromettere l’integrità delle reti mondiali e delle informazioni private degli americani», aveva twittato lunedì il segretario di Stato Mike Pompeo.
I dettagli specifici sul raggio di azione delle restrizioni applicate non sono ancora noti ma queste decisioni potrebbero essere dannose per Samsung Electronics e SK Hynix, dal momento che le due aziende forniscono a Huawei memorie a semconduttori DRAM e NAND. Molti osservatori del mondo industriale ritengono che le restrizioni, se estese, rafforzate e prolungate, potrebbero impattare sulla redditività dei giganti hi-tech sudcoreani.
Samsung e SK stanno così cercando di comprendere le conseguenze delle nuove restrizioni. «Stiamo monitorando la situazione e dobbiamo verificare le implicazioni legali poiché sono molto estensive. Non siamo in grado di quantificare immediatamente l’impatto su di noi in questo momento, ma studieremo la situazione negli Stati Uniti e in Corea», ha affermato un funzionario di SK Hynix.
L’agenzia cinese Xinhua sostiene che le restrizioni statunitensi legittimino la contromossa cinese e che il Paese asiatico imporrà sanzioni ad aziende americane quali Apple, Qualcomm e Boeing. Washington si è appellata ai governi degli altri Paesi nel mondo affinché bandiscano Huawei, sostenendo che i dati che l’azienda incamera vengono consegnati al governo cinese, accusa sempre negata dalla controparte.
«L’amministrazione Trump vede Huawei per ciò che è, cioè un braccio dello stato di sorveglianza del Partito Comunista Cinese (PCC), ed abbiamo agito di conseguenza», ha affermato Mike Pompeo in un comunicato. «Non tollereremo i tentativi del PCC di minacciare la privacy dei nostri cittadini, la proprietà intellettuale delle nostre imprese o l’integrità delle reti mondiali di nuova generazione».
Le ulteriori restrizioni arrivano meno di un mese dopo che il Dipartimento di Stato americano ha preso di mira LG Uplus per aver utilizzato una notevole quantità di strumentazioni Huawei per le sue infrastrutture 5G, esortando l’azienda TLC coreana a «passare da fornitori inaffidabili a fornitori affidabili».
Ad aprile 2019, SK Telecom, KT e LG sono diventate le prime firm al mondo a commercializzare il 5G. Sia SKT che KT utilizzano strumentazione 5G di Samsung mentre soltanto LG ha adottato materiale di Huawei per la sua copertura nazionale. «LG ha scelto la strada più economica sapendo che potevano esserci conseguenze per aver utlizzato Huawei dal momento che i costi sono inferiori alla metà se comparati con quelli di Samsung», ha sostenuto un funzionario che conosce la questione.
Sebbene SKT e KT non utilizzino strumentazione Huawei per le loro reti 5G, queste due aziende hanno adottato tecnologia del gigante cinese per le loro linee fisse. «Non è materiale significativo, soltanto un ripetitore per la trasmissione via cavo. è irrilevante rispetto alle sanzioni americane sulle strumentazioni wireless 5G di Huawei», ha osservato un esperto di telecomunicazioni.
Sarebbe quasi impossibile per LG sostituire il suo fornitore con l’azienda programmata per investire migliaia di miliardi di won nell’espansione della sua infrastruttura 5G nazionale durante i prossimi anni. «Non c’è molto che LG Uplus possa fare a questo punto. Probabilmente attenderanno fino alle elezioni americane a novembre. Se Joe Biden vincesse, le restrizioni contro Huawei potrebbero essere allentate». A dirlo è un esperto che conosce bene queste dinamiche. Secondo gli ultimi sondaggi di CNN, pubblicati lunedì scorso, Biden è attestato al 51% dei consensi a livello nazionale mentre Trump è fermo al 42%.
Traduzione a cura della Redazione
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