TORINO – Si avvicina a quota 309,6 milioni di euro l’export piemontese verso la Russia nel primo semestre 2018, in crescita del 6,7% sullo stesso periodo dello scorso anno ed in controtendenza con il dato nazionale che, tra gennaio e giugno, ha registrato invece una contrazione sul valore delle vendite verso Mosca pari al 4,6% (a/a). È quanto emerge dal seminario Cooperazione economico-commerciale tra le città di Torino e San Pietroburgo, organizzato dall’Amministrazione di San Pietroburgo e dal Comune di Torino, in collaborazione con Associazione Conoscere Eurasia, Intesa Sanpaolo e Banca Intesa Russia.
Secondo i dati Istat, elaborati e presentati dall’Associazione Conoscere Eurasia in occasione dell’incontro oggi in corso nella città della Mole, il Piemonte si posiziona così al 4° posto – dopo Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna – nella classifica per regioni dell’export verso la Federazione Russa, con un saldo positivo della bilancia commerciale che nel semestre si attesta intorno a quota 286 milioni di euro. Anche se in crescita (+16% a/a), gli acquisti di merce russa nella regione si sono infatti fermati a 23,7 milioni, portando l’interscambio russo-piemontese a circa 333 milioni di euro (+7,3% a/a).

Stando ai dati relativi al primo semestre 2018, il segmento dei mezzi di trasporto ha infatti ridotto le esportazioni in Russia dell’8% (a/a), per un controvalore di 46,6 milioni di euro, mentre la crescita delle vendite a Mosca nel manifatturiero (+7%, 309 milioni di euro) è sostenuta da macchinari e apparecchi (+35% a/a, 77,2 milioni di euro) e dai prodotti alimentari (+3%, 59 milioni di euro).
Diminuiscono invece le vendite da Torino a Mosca, che chiude i primi sei mesi dell’anno sfiorando i 101 milioni di euro, a -14,9% sui valori dello stesso periodo dello scorso anno. In controtendenza con la media piemontese, a pesare sulla performance negativa è anche il comparto macchinari e apparecchi, che registra nella provincia un calo del 7% e si ferma a 19,7 milioni di euro, mentre si accentuano i trend regionali per effetto dei mezzi di trasporto (-18%, 28,1 milioni di euro) sul fronte perdite e dei prodotti alimentari (+17,6%, 22,4 milioni di euro) su quello in positivo.
Fonte: Ufficio Stampa Conoscere Eurasia – Ispropress