Design Week. Milano sempre più capitale del settore: 400mila visitatori in una settimana

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di Mariacristina La Rosa


MILANO – Il capoluogo lombardo è di nuovo sugli scudi con il pieno ritorno in presenza della settimana dedicata al design, dopo oltre due anni di chiusura o modalità ibride a causa della pandemia. Andata in scena tra il 7 e il 12 giugno, la Milano Design Week ha visto la città popolarsi di esperti del settore provenienti da tutto il mondo, tantissime installazioni dedicate e la programmazione di eventi ed appuntamenti da non perdere.

Primo tra tutti, il Salone Internazionale del Mobile, giunto alla sua 60a edizione, con un totale di 2.200 espositori divisi in 20 padiglioni, di cui il 27% esteri, confermando così il suo carattere internazionale. Da sottolineare la forte presenza di designer under-35, circa 600 giovani standisti.




Linea rossa della Metro, direzione Rho Fiera, è stato il tragitto dei visitatori del Salone, divisi tra italiani, circa il 40%, e stranieri provenienti da Spagna, Germania, Regno Unito ma anche da oltre Europa: Stati Uniti, Canada, Sudamerica e Medio Oriente. Grandi assenti i cinesi, per ragioni ancora legate al Covid, e i russi, per le sanzioni imposte da Bruxelles.

Il design italiano piace sempre ed è confortante sapere che, nonostante gli anni difficili trascorsi e il momento di forte crisi inflazionistica, le aziende estere continuino a preferire il Made in Italy. Un forte segnale che porta alla ripartenza dell’artigianato italiano e delle sue aziende, con prodotti frutto di creatività e professionalità.

I temi portanti di quest’edizione sono stati la sostenibilità e la transizione ecologica. Partendo dalla rigenerazione intesa come rinascita e recupero con una nuova coscienza progettuale. La sostenibilità è stata declinata nei diversi aspetti della vita quotidiana e degli ambienti, ispirando oltre 40 installazioni.

Molte le idee per gli interni: moderne, ricercate e allo stesso tempo green. I complementi d’arredo e i loro tessuti sono realizzati a partire proprio dai materiali riciclati, mettendo in risalto l’intenzione delle aziende italiane di ottimizzare i processi produttivi. A questo scopo si è scelto inoltre di presentare per i prodotti le loro certificazioni circa la provenienza delle materie prime o la loro innocuità per la salute umana, come il legno proveniente da foreste responsabili.




Creazioni firmate da architetti d’eccellenza come Michele de Lucchi, Antonio Marras, Carlo Ratti e Italo Rota, Diego Grandi ed altri ancora, con l’obiettivo di proporre una visione uniforme di design che possa migliorare sia il presente che il futuro.

Legato al tema dell’ambiente anche l’Ikea Festival, allo scopo di progettare la “città sostenibile del futuro”. Negli spazi di Base Milano, in Via Tortona 54, il brand svedese ha presentato Ögonblick – A Life at Home Exhibition, ovvero cinque diverse ambientazioni domestiche che esplorano la vita e il cambiamento di una persona durante la sua vita, dalla casa da single alla convivenza familiare.

Non potevano mancare le proposte homewear dei grandi marchi della moda. Fashion e design sono da sempre legati indissolubilmente l’uno all’altro, soprattutto in eventi di questo genere. Il primo appuntamento, che ha segnato la sua decima edizione, è stato Louis Vuitton Objects Nomades, con oggetti d’arredo frutto di designer di fama internazionale, come Fernando e Humberto Campana, Atelier Oï e Andre Fu, chiamati dalla maison francese per la creazione di pezzi unici. Una collezione di mobili e oggetti ispirati ai viaggi: da un’amaca agli sgabelli pieghevoli, a dimostrazione dell’attenzione del brand per l’artigianato complesso e l’innovazione creativa.

Da segnalare la mostra Armani, dedicata al 20° anniversario della linea per la casa, che ha messo in risalto l’attenzione della casa di moda verso sulla ricerca dei materiali, delle sensazioni tattili e visive, una vera immersione nel mondo Armani/Casa.




Spazio anche per gli oggetti Dolce&Gabbana, dai temi siciliani del Carretto e delle maioliche a pittura blu a quelli della Savana, con gli animalier leopardati e zebrati. E poi ancora Versace, Missoni, Hermès, Diesel, Loro Piana, Loewe, Etro, Roberto Cavalli e Dior, con la presentazione della nuova collaborazione con Philippe Starck per la reinterpretazione della sedia ‘Médaillone, un insieme di novità di stili differenti per l’homewear. Tra le new entry di quest’edizione compaino anche Philipp Plein, Drumohr, i new flagship di Fendi Casa in Piazza della Scala e la nuova boutique di Marni in Via Montenapoleone.

L’intera città meneghina è tradizionalmente pervasa dalla design week che, anno dopo anno, contribuisce alla promozione e alla trasformazione del tessuto urbano. Alcuni luoghi ne sono stati il fulcro: il Brera Design District, con il suo Orto Botanico, Zona Tortona, la Triennale, il Salone Satellite, il quartiere Isola, l’Università degli Studi di Milano.

Il ritorno ad un’edizione interamente in presenza ha segnato simbolicamente la ripartenza del settore sia in Italia che nel resto del mondo, oltre che del turismo, dopo lo stop forzato per la pandemia. I numeri sono stati senz’altro positivi, superando le aspettative: oltre 262.000 presenze al Salone del Mobile, per un totale di circa 400.000 visitatori in città nel giro di una sola settimana.



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