Molte persone vedono Dubai come polo turistico. E con quasi 16 milioni di visitatori nel 2018 è effettivamente la quarta destinazione mondiale in questo senso. L’emirato è anche in cima alla classifica per spesa turistica, con i forestieri che spendono circa 31 miliardi di dollari l’anno, stando alle cifre contenute nel Global Destination Cities Index 2019 di Mastercard. La città ha la reputazione di meta dedicata allo shopping di lusso e all’intrattenimento ma c’è molto più che soli centri commerciali di fascia alta e spettacoli di gran teatro. Vi sono infatti aspetti che potreste non conoscere di questa metropoli in rapidissima evoluzione.
[World Economic Forum]
Non è un Paese
Dubai è spesso erroneamente scambiata per un Paese a sé stante. Invece è uno dei sette Stati che compongono gli Emirati Arabi Uniti (EAU), fondati nel 1971 dopo l’indipendenza dal Regno Unito. Quale città più grande degli Emirati Arabi, Dubai è uno dei principali porti di ingresso nel Paese ed uno degli scali più trafficati al mondo: 88 milioni di persone ogni anno passano per l’Aeroporto Internazionale di Dubai.
Pesca di perle, un tempo prima industria
Il petrolio a Dubai fu scoperto nel 1966. Prima di allora, l’economia locale si basava su attività marittime quali la pesca delle perle in quello che era considerato un piccolo villaggio di pesca. Il PIL degli Emirati Arabi oggi è di 414 miliardi di dollari ed è previsto in crescita del 2,4% nel 2019, trainato in parte dalla più rapida espansione del settore petrolifero. Dubai produce circa 84.000 barili di petrolio grezzo al giorno. Eppure, questo non è l’unico fattore alla base del successo della città.
Oltre il 90% delle attività imprenditoriali di Dubai ormai coinvolge una vasta gamma di settori, tra cui la logistica, i servizi finanziari, il mercato immobiliare, l’edilizia e la manifattura. Nel Rapporto Globale sulla Competitività 2019 del Forum Economico Mondiale, gli Emirati Arabi Uniti si trovano al 25° posto della classifica generale, facendo del Paese mediorientale l’economia più competitiva del mondo arabo, in relazione a fattori quali l’innovazione, le competenze professionali e la stabilità macroeconomica.
Gran parte dei residenti sono under 35
Dubai ha una popolazione giovane: il 60% dei suoi residenti hanno meno di 35 anni. La città sta inoltre emergendo quale centro di innovazione tecnologica. Nel 2017, il Forum Economico Mondiale ha stretto una collaborazione con la Società Finanziaria Internazionale (IFC – Gruppo Banca Mondiale) per identificare, sostenere ed attivare i migliori e più promettenti imprenditori del mondo arabo al fine di migliorare lo status della regione attraverso l’iniziativa 100 Start-Up Arabe per Modellare la Quarta Rivoluzione Industriale.
Tra tutte quelle incluse nell’iniziativa, le storie di successo basate a Dubai comprendono Careem, un’app per il ride-hailing acquisita da Uber nel 2019 per 3,1 miliardi di dollari, e BitOasis, che fornisce l’accesso alle cripto-valute nei Paesi arabi.
George Clooney è stato qua
Molte redazioni di primo piano internazionale hanno la loro base operativa per il Medio Oriente a Dubai. La città ha dato vita ad una Media City, dove si sono insediate emittenti globali come Reuters, BBC, CNN, CNBC, Sony e Showtime.
Creata nel 2001 quale centro per la produzione e la trasmissione di contenuti, nonché parte della Zona Franca di Dubai per la Tecnologia, la Pubblicità Elettronica e i Media (TECOM), l’area è la più estesa della regione, con un budget per lo sviluppo di oltre 800 milioni di dollari e circa 2.500 aziende registrate.
Gli Emirati Arabi sono una destinazione sempre più popolare per le pellicole hollywoodiane, ed un certo numero di queste sono state girate proprio a Dubai, tra cui il thriller Syriana diretto da George Clooney.
Vuole essere la città più felice del mondo
La felicità può essere misurata? Sì, a Dubai, dove è stato installato un “feliciometro” digitale per sondare il sentore dei cittadini, dei residenti e dei visitatori, specie quando interagiscono con i servizi del governo locale. Lo scopo dell’amministrazione è quello di rendere Dubai la città più felice al mondo.
Nel 2016, gli Emirati Arabi hanno nominato Ohood bint Khalfan Al Rhoumi primo ministro per la Felicità, incaricato di stilare un programma nazionale di positività. Stando al Ministero di Stato per la Felicità, il dato di soddisfazione per l’impiego nel Paese è aumentato del 24% tra il 2016 e il 2018.
Traduzione a cura della Redazione
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