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A cura della Redazione
L’economia kazaka crescerà del 4% quest’anno, registrando un aumento della spesa pubblica per ripristinare le infrastrutture e le abitazioni colpite dalle inondazioni, mentre farà presumibilmente registrare un tasso del 5,5% nel 2025, alla luce dei progetti di espansione del giacimento petrolifero di Tengiz, scoperto nel 1979 nella regione nord-occidentale di Atyrau.
A dirlo è l’ultimo Rapporto sulle Prospettive Economiche Regionali della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD), il bollettino che monitora periodicamente le otto grandi aree in cui opera l’organismo finanziario: Asia Centrale [includendo anche la Mongolia, ndr]; Europa Centrale e Stati Baltici; Cipro e Grecia; Europa Orientale e Caucaso [con operazioni sospese in Bielorussia, ndr]; Europa Sud-Orientale; Russia [dove le operazioni sono sospese, ndr]; Mediterraneo Meridionale ed Orientale; Turchia.
Pubblicato lo scorso 26 settembre, e ripreso ieri dal The Astana Times, il documento conferma il commercio, i trasporti, lo stoccaggio, i servizi e le tecnologie dell’informazione (IT) tra i settori trainanti nella prima metà del 2024 per il Kazakhstan.
Sempre stando al rapporto, le previsioni di breve termine per l’intera area operativa regionale restano positive, con una crescita aggregata dei sei Paesi presi in esame stimata al 5,1% per quest’anno e al 5,9% per il prossimo, per effetto di maggiori ricavi dalle materie prime, investimenti infrastrutturali e riforme orientate al mercato.
«Malgrado le condizioni meteorologiche estreme, che hanno prodotto gravi inondazioni in Kazakhstan e perdite di bestiame in Mongolia, le economie dell’Asia Centrale hanno continuato a crescere», scrivono gli esperti dell’EBRD, che aggiungono: «Sostenuti afflussi di rimesse, salari più alti e un maggior interesse turistico internazionale per la regione sono stati i principali contributori alla crescita». In particolare, nei primi sei mesi del 2024, quest’ultimo si è rilevato un fattore determinante per lo sviluppo del settore ricettivo e dei servizi.
Proprio a tale proposito, il rapporto sottolinea la performance del Kirghizistan, in forte crescita quale destinazione turistica che – insieme al commercio sia al dettaglio sia all’ingrosso, agli investimenti infrastrutturali e all’export di argento ed oro – sta concorrendo ad una crescita prevista intorno al 9% per quest’anno e al 7% per il prossimo.
Bene anche il Tagikistan, con una previsione di crescita dell’8% per il 2024 e del 7% nel 2025. Più basse, ma più stabili, le stime relative al Turkmenistan (+6,3% sia nel 2024 che nel 2025), grande produttore ed esportatore di gas naturale e di GNL. Leggermente inferiori ma altrettanto solide le prospettive in Uzbekistan, meta turistica di eccellenza già da molti anni, con un tasso di crescita del PIL stimato al 6% tanto quest’anno quanto il prossimo, sulla spinta del costante processo di riforma e degli investimenti infrastrutturali voluti dal presidente Shavkat Mirziyoyev.
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