India. Rapporto WEF su transizione ecologica stima opportunità per $1000 mld entro il 2030

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A cura della Redazione


Il Forum Economico Mondiale (WEF) ha presentato oggi un nuovo rapporto, realizzato in collaborazione con Kearney e Osberver Research Foundation, che indica come il percorso verso l’azzeramento delle emissioni in India dovrebbe generare un impatto economico superiore a 1.000 miliardi di dollari entro il 2030 e pari a circa 15.000 miliardi entro il 2070. La sfida è estesa e complessa, considerando il ritardo tecnologico e infrastrutturale di Nuova Delhi rispetto non solo ad alcuni Paesi occidentali ma anche alla Cina, più avanti del vicino meridionale in tema di innovazione e sostenibilità.

Da quanto fanno sapere gli estensori, il rapporto, dal titolo Mission 2070: A Green New Deal for a Net-Zero India, fornisce una roadmap per la transizione del Paese asiatico verso un’economia a basse emissioni di carbonio, passando al contempo dall’agricoltura e dai servizi alla manifattura e ad un’economia più verde. Il documento sottolinea il potenziale della transizione ecologica dell’India in termini di salvaguardia delle vite umane, attrazione di nuovi settori, creazione di posti di lavoro e contributo nel quadro del contrasto ai cambiamenti climatici.

Durante la COP26 di Glasgow, tutt’ora in corso, il primo ministro Narendra Modi ha impegnato l’India nell’ambiziosa promessa in cinque parti del Panchamrit, come ricordano dal WEF. Si tratta di un programma ritenuto determinante nel percorso globale per il raggiungimento dell’obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro la soglia di 1,5°C in più rispetto all’era pre-industriale.

«Il modo in cui l’India continua a garantire crescita e sicurezza energetica ai suoi cittadini durante la transizione verso un’economia verde e senza emissioni definirà il nostro successo collettivo nella lotta globale contro i cambiamenti climatici», ha detto Sriram Gutta, vicedirettore per l’India e l’Asia Meridionale presso il Forum Economico Mondiale, che ha aggiunto: «Stiamo chiedendo al governo, alle imprese e alla società civile di lavorare con noi per accelerare l’azione sul clima e garantire un futuro positivo sia per la popolazione che per il pianeta».

Il rapporto evidenzia quelli che per l’India si configurano come i cinque pilastri settoriali: energia, mobilità, industria, infrastrutture/città e agricoltura, macro-aree che contribuiscono per il 90% alle emissioni di gas serra nel Paese.

A questi si aggiungono quattro fattori abilitanti trasversali: un approccio accelerato all’innovazione nell’ambito delle tecnologie verdi, una struttura generale per promuovere la finanza verde, un approccio integrato alla cattura, all’utilizzo e allo stoccaggio dell’anidride carbonica ed infine un piano per l’adattamento climatico.

Lo scopo è quello di massimizzare le opportunità della transizione ecologica, che si ritiene possa creare oltre 50 milioni di nuovi posti di lavoro netti e generare un valore economico superiore a 15.000 miliardi di dollari entro il 2070, soglia temporale indicata dallo stesso Modi a Glasgow per il raggiungimento della neutralità carbonica.

Secondo quanto riportato, un Green New Deal per l’India avrà bisogno della partecipazione attiva di tutte le componenti – governo, settore privato, investitori e società civile – per avanzare e sviluppare la prossima rivoluzione verde. Stando agli analisi del Forum, il Paese asiatico avrebbe così l’opportunità di compiere un’azione audace per raggiungere una crescita forte, equa e condivisa, evitando gli impatti più negativi del cambiamento climatico.



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