«La Russia è un partner fondamentale per l’Europa e per la Liguria», ha detto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che ha aggiunto: «Le sanzioni che hanno colpito il Paese eurasiatico si sono rivelate del tutto controproducenti, non solo dal punto di vista economico ma anche sul fronte diplomatico. Come Liguria abbiamo organizzato già una missione due anni fa, e ora siamo alla seconda edizione del Forum: questo per ribadire che i rapporti Italia-Russia sono strategici. Siamo convinti che gli investitori russi possano essere interessati alla nostra regione, in particolare ai settori dell’industria, di ricerca e sviluppo, senza dimenticare il turismo».
Toti ha inoltre sostenuto che «il prossimo Parlamento dovrà lavorare sulle riforme istituzionali e contemporaneamente aprire il dibattito sul ruolo dell’Europa e dei suoi grandi partner, come la Russia». «Più che discutere sull’ingresso della Turchia – ha precisato il presidente della Regione Liguria – la priorità dev’essere riprendere il rapporto con la Russia che è anche un player importante nei rapporti con la Cina e con l’Asia in generale». La Liguria «guarda ad Est con grande attenzione anche nella realizzazione del progetto One Belt One Road».
Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia e di Conoscere Eurasia, che ha aperto i lavori, ha osservato: «L’impennata dell’export ligure verso la Russia conferma l’inversione di tendenza in atto in tutto il Paese. Gli imprenditori hanno avuto il coraggio di andare oltre la politica, affermando la strategicità di un mercato e di un Paese come la Russia, seppure in un contesto ancora di crisi e di sanzioni. La diplomazia del business e delle Regioni è la vera protagonista della ripresa del dialogo e delle relazioni economiche tra i due Paesi».
Sul fronte dei dati elaborati da Conoscere Eurasia per il Seminario Italo-Russo di Genova, la volata dell’export ligure verso la Russia è trainata dal manifatturiero e in particolare dall’incremento registrato nel settore dei macchinari, che da solo pesa per quasi 61 milioni di euro sul complessivo registrato nei primi 3 trimestri del 2017 (+81%). «Ma il brand Liguria può esprimere di più – ha proseguito Fallico – cioè tecnologia avanzata, meccanica di precisione, cantieristica e anche turismo sono i settori ad altissimo tasso di crescita potenziale in grado di rispondere ad una domanda russa sempre più specializzata».
Fonte: Associazione Conoscere Eurasia – Ispropress