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Tra meno di una settimana, prenderà il via la 56a edizione del Salone Internazionale del Mobile di Milano. Dal 4 al 9 aprile prossimi, i grandi spazi espositivi dell’evento saranno calcati da migliaia di visitatori provenienti da tutta Italia e dall’estero. Per saperne di più, Scenari Internazionali ha raggiunto in esclusiva Emanuele Orsini, presidente di FederlegnoArredo (FLA), la federazione che rappresenta migliaia di aziende italiane attive nel macrosistema arredamento.
Benvenuto, Presidente Orsini. È ormai imminente la nuova edizione del Salone di Milano, tradizionale appuntamento per scoprire quanto di meglio il nostro settore dell’arredo può offrire. Quali sono i numeri e le novità di quest’anno?
Preferisco non svelare troppo, altrimenti le novità non sarebbero più tali. Tuttavia, Euroluce sarà indubbiamente un’attrazione per tutti i visitatori. Quello che posso dire è che ci aspettiamo parecchia gente, perché il mercato sta rispondendo bene. Siamo ottimisti e fiduciosi anche in virtù dei numeri e dei risultati dell’ultima edizione milanese e di quella a Shanghai nel novembre scorso.
Stando ai dati, le più avanzate economie mondiali sono ormai riferimenti imprescindibili per il nostro macrosistema arredamento. Quali sono i principali mercati di sbocco per i nostri prodotti di settore?
Nel 2016, il comparto ha fatturato 20 miliardi di euro con un incremento pari al 2,3%. Di questi, 9,8 miliardi provengono dall’Italia e circa 10,3 dall’estero. Il 51% del fatturato viene dunque realizzato fuori confine. Al primo posto tra i mercati esteri di riferimento c’è la Francia, che genera 1,3 miliardi, in crescita del 5% nel 2016. Seguono la Germania con 950 milioni, in flessione del 2,9%, sebbene si tratti di un’alternanza nella norma, e gli Stati Uniti con 912 milioni, in crescita dell’8,8%, confermandosi un bacino molto importante. Un altro mercato su cui stiamo credendo molto, anche alla luce del successo riscosso a novembre dal Salone del Mobile di Milano a Shanghai, è la Cina, in aumento del 21,9%. È vero che il Paese asiatico fattura 320 milioni di euro, un volume ancora molto inferiore a quello della Francia, ma ci aspettiamo che questo mercato possa raddoppiare nei prossimi due anni.
Tra il 10 e il 12 luglio prossimi, Città del Messico ospiterà una delegazione di FederlegnoArredo per una serie di incontri B2B. Quali sono i mercati emergenti più promettenti per il settore dell’arredo?
In Messico, la filiera legno-arredo ha fatturato circa 104 milioni di euro nel 2016. Non è dunque tra i nostri principali mercati di riferimento ma siamo convinti che possa crescere, perché il potere d’acquisto dei messicani è in notevole ascesa, così come anche il Sudafrica, dove stiamo sondando il terreno da tempo. Tra gli emergenti, inoltre, crediamo molto nell’Iran, un Paese in forte ascesa in cui le nostre aziende stanno pensando di entrare per creare partnership con le realtà locali.
Dati alla mano, l’ultima edizione di Made expo ha riscosso grande successo attirando molti imprenditori, esperti e visitatori interessati all’ambito dell’architettura e dell’edilizia. Fra i tanti momenti di confronto, l’evento ha registrato anche la ratifica di un protocollo di intesa tra FLA e il Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione. Quali gli obiettivi di questa cooperazione?
Questo protocollo è stato siglato col sottosegretario al Ministero Angelo Rughetti. Il motivo di fondo è quello di cercare di essere la prima federazione che preveda l’attuazione di dieci best practice sul territorio nazionale.
Esemplificativo è in questo senso il comparto delle tende. Dalla Sicilia alla Valle d’Aosta ci sono un’enormità di regolamenti diversi per il montaggio di una tenda. La semplificazione che chiediamo al governo, e a pioggia alle regioni e ai comuni, riguarda proprio l’uniformazione delle regole affrontando anche il tema del permesso a costruire, perché stiamo parlando di una tenda da installare su una finestra. Il nostro obiettivo è la sburocratizzazione e l’eliminazione di tutti quegli ostacoli che stanno rendendo la vita impossibile a chi cerca di fare business. La Svizzera obbliga a montare le tende all’esterno delle finestre per una questione di risparmio energetico. Noi, invece, siamo costretti a chiedere un’infinità di documenti per poter installare una tenda all’esterno di un’abitazione.
Anche nell’ambito delle politiche forestali, oggi in Italia i regolamenti per il taglio del bosco differiscono da regione a regione. Dobbiamo quindi cercare di avere delle norme che siano omogenee per tutto il Paese. Il fatto che il governo si rivolga alle federazioni di settore per capire le esigenze delle aziende è sicuramente un buon punto di partenza.
Quali sono le prospettive del settore dopo l’abolizione dei voucher?
Sul tema dei voucher, abbiamo perso un’occasione importante per contrastare il lavoro illegale. Io sono convinto che il lavoro vada normato e che l’abuso dei voucher non vada bene, ma da qui ad eliminarli ce ne corre. Mi auguro che possano essere approvati i mini-job di cui si sta discutendo.
Molto importante sarà anche salvare il bonus mobili. La crescita di settore del 3,1% è ormai strutturale anche grazie a questo tipo di bonus, che quest’anno genererà presumibilmente circa 1,2 miliardi di euro, mentre negli ultimi due anni e mezzo ha generato 3 miliardi di euro salvaguardando 10.000 posti di lavoro, a costo zero per il governo. Noi dobbiamo gridare in modo deciso che questi provvedimenti sono linfa vitale per le imprese. Senza bonus mobili, molte aziende di settore che non esportano sarebbero già ricorse alla cassa integrazione.
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