Il 22 febbraio 2022 ha segnato il ritorno della moda sulle passerelle milanesi, l’appuntamento della ripartenza dopo due anni di restrizioni dovute alla pandemia. Finalmente è stato possibile programmare eventi in presenza, per un calendario ricchissimo che ha riportato i presenti quasi alla normalità pre-Covid, con una capienza al chiuso del 100%, pur con l’utilizzo delle mascherine FFP2. La Milano Fashion Week dedicata alle collezioni donna per il prossimo Autunno/Inverno 2022-23 ha messo in cartello ben 190 appuntamenti: 69 sfilate [2 doppie sfilate], di cui 60 fisiche e 9 digitali, 101 presentazioni [86 fisiche e 15 digitali], 8 presentazioni su appuntamento e 12 eventi.
di Mariacristina La Rosa
Il ricco carnet di eventi ha fatto sì che la città meneghina fosse nuovamente presa d’assalto dai tutti gli addetti ai lavori: buyer, giornalisti, influencer e tantissime celebrità internazionali invitate. Concomitante il salone White|Sign of the times, che quest’anno ha ospitato 330 realtà su una superficie espositiva di 18.000 metri quadri, con un incremento di 1.200 buyer stranieri.
Inoltre, la schedule della settimana si è arricchita di nuove presenze come AC9, Ambush, Andreadamo, Aniye Records, Capasa Milano, Cormio, Ferrari, Han Kjøbenhavn, Husky, Palm Angels e Tokyo James. E di vecchi ed importanti ritorni, tra cui Bottega Veneta, Diesel, Gucci, Trussardi e Plein Sport.
È stata una settimana molto particolare, cominciata con la stupenda voce di Noemi, esibitasi al Grand Hotel et de Milan per Cuoio di Toscana, dove il marchio ha presentato cinque borse e un mocassino, per lui e per lei, tornando al valore della sostenibilità.
Nei giorni precedenti era già andata in scena la collezione Emporio Armani così come deciso ma, saputa la notizia dello scoppio della guerra in Ucraina, per la sua successiva sfilata Giorgio Armani, lo stilista ha deciso di far salire in passerella le sue modelle senza musica, con i tacchi indossati dalle ragazze a scandire gli unici rumori in sala.
Sull’onda dei cambiamenti, questa Milano Fashion Week è stata all’insegna dell’inclusività totale. Eliminati i confini tra persone giovani e mature, taglie regular e forti, annullati gli stereotipi, è emersa la femminilità vera della donna. I presenti hanno assistito a spettacoli di donne belle, bellissime, anzi, orgogliose del loro corpo e felici di poter sfilare.
Da quelle col pancione per Act N°1, a tenere in braccio un neonato alla modella americana Lauren Wasser alle quale sono state amputate entrambe le gambe sfilando per Annakiki con delle protesi dorate. Ed Elisabetta Franchi, col suo mix di modelle professioniste e donne contemporanee, inseguendo l’autenticità femminile: tra loro, Gessica Notaro, con la benda sull’occhio crudelmente sfigurato, la madre e donna di spettacolo Sabrina Salerno, la giornalista Veronica Gentili.
Non più solo corpi statuari ma donne dalle forme e dalle stature più variegate con indosso abiti ed accessori da sogno. Le donne della prossima stagione autunnale indosseranno un grande ritorno, quello del velluto. Tessuto protagonista delle passerelle: i suit in velluto viola e blu visti da Ermanno Scervino e Alberta Ferretti, l’innovazione degli intarsi della stampa animalier Roberto Cavalli by Fausto Puglisi, dei disegni etnici e dalla texture stropicciata di Etro, ai minidress corto e sexy presentati da Blumarine, fino ai cappotti rigorosi di Sportmax.
Senza dimenticare i lunghi abiti da sera ispirati agli oggetti della casa nello show Moschino, dove il direttore creativo Jeremy Scott si è presentato al suo pubblico con la tuta d’astronauta. Il velluto, pertanto, è un assoluto must have dell’Autunno/Inverno 2022, i completi giacca e pantalone sono i capi su cui puntare.
A seguire si sono viste tante pellicce, naturalmente cruelty free, a partire dai capispalla firmati Max Mara e le stole di Fendi. La storica stampa tartan in diverse declinazioni di colori ed i tessuti più audaci come il latex dei leggins di Versace. Onnipresenti in tutte le sfilate gli stivali cuissardes, alti sopra il ginocchio. Si riassume una femminilità elegante che sa, però, osare, essere in linea con le tendenze e soprattutto con la contemporaneità. Anche se la ripresa della canottiera come capo d’abbigliamento da abbinare a gonne in pelle nello show Prada, di certo non ce l’aspettavamo.
Colpo di scena al defilé Gucci. Si vociferava da qualche mese la notizia di una collaborazione con un brand di sportswear e l’occasione giusta per presentarla è stata proprio la fashion week. Il trifoglio e le tre bande, simboli di Adidas, sono stati inseriti nel tailoring di alcuni indumenti e accessori, dai completi doppiopetto agli abiti da sera passando per sneakers, borse e cappelli di Gucci. Un mix tra i due stili che ha dato luogo a look originali e pieni di stile, ed ovviamente subito postati sui social network. Uno nuovo tassello che si aggiunge al legame tra lusso e sportswear.
Molto interessante anche il progetto che ha visto coinvolti Camera Moda (CNMI) e Valentino. Di stagione in stagione, la maison capitanata da Pierpaolo Piccioli dà visibilità sul proprio canale IG allo show di un brand emergente. Il designer scelto per il debutto di questo progetto è stato Marco Rambaldi, che ha sfilato nel secondo giorno della kermesse milanese. Il giovane stilista bolognese si è sempre fatto notare per l’originalità e la libertà delle sue creazioni. Per quest’ultima collezione si è ispirato all’amore, quello senza confini. Sentimenti liberi e senza catene indossati da persone molto diverse tra loro, tratto distintivo dei suoi casting. Non stupisce, infatti, la presenza della pornostar Valentina Nappi.
Tra i progetti invece ospitati nel fashion hub: We Are Made in Italy (WAMI collective), che ha offerto nuovamente a cinque designer BIPOC (Sheetal Shah, Judith Borsetto, Nyny Ryke Goungou, Zineb Hazim, Romy Calzado) la possibilità di presentare le loro collezioni all’interno di uno spazio dedicato; Designer for the Planet, in cui CNMI ha presentato i cinque brand BENNU, Acidalatte, DassùYAmoroso, Vernisse e Raree Show, basati su stringenti criteri di sostenibilità ambientale; e la settima edizione di Budapest Select, con l’obiettivo di supportare i sette brand emergenti ungheresi (ABODI, CUKOVY, Elysian, Kata Szegedi, NINI,THEFOUR, ZSIGMOND).
Il presidente della CNMI Carlo Capasa si è detto molto ottimista per la ripresa del settore: «Nel 2021 abbiamo recuperato 16 dei 24 miliardi che avevamo perso. E nel 2022 speriamo di recuperare i restanti 8. Quindi i 2/3 sono stati recuperati ed 1/3 è da recuperare».
L’export che, secondo i Fashion Economic Trends, nel 2021 ha superato i 67,9 miliardi di euro (+21%), rimane decisivo nel bilancio del settore moda Made in Italy. Lo scorso anno, i mercati extra-europei hanno registrato un andamento più dinamico rispetto alla media generale, con incrementi del 21,8% per la moda in senso stretto e del 55,7% per i settori collegati come occhiali, beauty e gioielli.
L’ottava indagine di Confindustria Moda relativa all’impatto del Covid-19 sulle imprese del settore, registra inoltre una crescita del 22,2% rispetto al 2020, per un fatturato complessivo di 91,7 miliardi di euro. Resta ancora un gap da colmare (-6,4%) rispetto al 2019, quando le vendite avevano superato i 98 miliardi. Il trend di crescita si è attestato su un +14% anche nei primi mesi del 2022.
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