di Mariacristina La Rosa
MILANO – Un epilogo non consueto quello della Milano Fashion Week di quest’anno. La settimana dal 18 al 24 febbraio è stata segnata dall’assenza fisica di tre brand, Angel Chen, Ricostru e Hui, impossibilitati a completare la loro collezione per la chiusura forzata delle fabbriche, buyers e stampa cinesi dovuta all’espandersi dell’emergenza coronavirus.

Milano Moda Donna ha previsto un totale di 188 appuntamenti suddivisi in 56 sfilate, 96 presentazioni, 2 presentazioni su appuntamento e 34 eventi in calendario, di cui 27 eventi moda e 7 eventi culturali moda. Un calendario davvero ricco e stimolante per gli addetti ai lavori. Il 18 febbraio ha visto il primo evento con lo special fashion show del designer cinese Han Wen per proseguire dal giorno dopo con tante sfilate a ritmi serratissimi. Quali le principali tendenze che abbiamo visto in passerella?
I look presentati per la prossima stagione invernale delineano una donna contemporanea forte e sicura di se. Una donna che ama osare e indossare capi presi dall’armadio maschile. Come le lunghe camicie azzurre da uomo viste da Tod’s e N.21 o le cravatte da Dolce&Gabbana, Prada e Versace. Questo gioco tra femminilità e mascolinità è ancor di più sottolineato dalla presenza costante dei tailleurs completi di giacca a mono o doppio petto, pantaloni dal taglio sartoriale e spesso anche con il gilet o addirittura lo smoking dai petti lucidi scelto da Etro ed indossato dalla top-model Irina Shayk. Tutti i brand fanno in modo di includerlo nelle loro collezioni per elogiare la nuova condizione della donna, perfettamente al pari dell’uomo, da business woman. L’androginia è la parola d’ordine del prossimo autunno-inverno.
La tendenza, invece, che continua ad andare per la maggiore riguarda i volumi oversize dei capispalla. Le modelle sembrano indossare cappotti, bomber non della loro taglia ma di almeno una in più con l’aggiunta di cinture che chiudono il capospalla e delineano il punto vita, dando un contraccolpo all’over di maniche e spalle. Ricorre, anche in questo caso, il mix tra uomo e donna.

Tra gli show da segnalare, il racconto cinematografico della stilista Francesca Liberatore. Nella sala grande del Cinema Odeon sono andati in scena i tre momenti della mutazione del personaggio e l’evoluzione del vestire. Luci spente e un video in proiezione comincia a far vedere la collezione, con starring J-Kolombina-R, pian piano le modelle compaiono invadendo la platea, generando complicità con l’audience. La stilista è famosa per le sue sfilate in location particolari ed anche questa volta non ha deluso le aspettative del suo pubblico.
L’idillio delle corse da uno show all’altro si è interrotto, quando lo stilista Giorgio Armani nel cuore della notte ha deciso di comunicare, tramite i suoi social, che la sua sfilata prevista per domenica 23 febbraio, sarebbe avvenuta a porte chiuse, registrandola e trasmettendola sul sito ufficiale del brand e sui canali social. Decisione, ponderata e presa per non esporre ad alcuni rischio di contagio i suoi ospiti. Scelta replicata anche da Lavinia Biagiotti e Moncler, che ha cancellato il suo evento Genius aperto al pubblico così come il cocktail party di Michael Kors. Il giorno successivo sono stati direttamente annullati gli ultimi due fashion show di Atsushi Nakashima e Alexandra Moura.

C’è timore per la diminuzione di clientela ed il conseguente calo del fatturato. Già qualche segnale negativo si è avuto con una perdita dell’1,8% nel trimestre. Il gruppo LVMH, a febbraio, che ingloba oltre 70 marchi (tra cui Christian Dior, Bulgari, Fendi e Céline), ha perso in borsa circa il 7%, Kering il 5%, Moncler oltre il 7% e Burberry il 5%. Altri eventi in programma nei prossimi mesi sono stati rimandati a fine maggio-inizio giugno, come la fiera Mido dedicata all’eyewear, il Cosmoproof di Bologna ed il Salone del Mobile che diventa, a questo punto, concomitante con Pitti Uomo e Milano Moda Uomo.
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