MPS. Bruxelles approva il Piano: sì alla ricapitalizzazione ma anche a 5.500 esuberi e alla chiusura di 600 filiali

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Passa il Piano di Ristrutturazione presentato da Banca Monte dei Paschi a Bruxelles per tramite del Ministero dell’Economia italiano. Con una ricapitalizzazione complessiva di 8,1 miliardi di euro, di cui 3,9 sottoscritti direttamente dal Ministero (che metterà sul piatto anche altri 1,5 miliardi in favore dei piccoli risparmiatori), ed una cessione di 26,1 miliardi di sofferenze, l’istituto senese per ora passa il test e supera l’iniziale scetticismo europeo. Gli impegni assunti, tuttavia, prevedono una significativa riduzione del personale e delle filiali.

di Redazione

La Commissione Europea ha approvato lo scorso 4 luglio il Piano di Ristrutturazione 2017-2021 presentato da Monte dei Paschi, come annunciato in un comunicato diramato in giornata odierna dalla stessa banca senese. Stando al comunicato stampa ufficiale di MPS, la ricapitalizzazione precauzionale comporterà un aumento di capitale pari a 8,1 miliardi di euro, di cui 3,9 miliardi messi sul piatto dal Ministero dell’Economia italiano: «Il Piano di Ristrutturazione prevede un aumento di capitale di €8,1mld, di cui €3,9mld di aumento di capitale sottoscritto dal MEF e €4,3mld derivante da burden sharing».

Saranno inoltre ceduti al Fondo Atlante II circa 26,1 miliardi di sofferenze: «L’operazione di cessione delle sofferenze prevede la dismissione di un portafoglio di sofferenze con un valore contabile lordo (“Gross Book Value” o “GBV”) al 31 dicembre 2016 di circa €26,1mld mediante un’operazione di Cartolarizzazione e attraverso l’intervento del Fondo Atlante II (gestito da Quaestio Capital Management SGR S.p.A.), con il quale, in data 26 giugno 2017, è stato firmato un accordo vincolante per l’acquisto del 95% dei titoli Junior e Mezzanine».

Tuttavia, l’amministratore delegato Marco Morelli ha anche messo in chiaro le conseguenze sul piano occupazionale e della presenza sul territorio. Nel quinquennio in questione sono infatti previsti 5.500 esuberi. Il taglio riguarda ben 6.000 posti di lavoro, di cui 4.800 attraverso l’attivazione del Fondo di Solidarietà, 450 legati alla cessione/chiusura di attività e 750 derivanti da turnover fisiologico, a fronte di sole 500 nuove assunzioni.

Secondo un piano di ridefinizione del network distributivo, invece, 600 delle attuali 2.000 agenzie sul territorio chiuderanno i battenti. Al contempo, MPS cercherà di efficientare i percorsi di digitalizzazione e semplificazione dei servizi: «Il rilancio del business commerciale – recita il comunicato di MPS – si concentrerà sulla clientela Retail e Small Business, facendo ricorso ad un modello di servizio maggiormente semplificato, caratterizzato da un elevato livello di digitalizzazione con il varo di servizi dedicati».


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