La missione farà tappa, oltre che nella capitale Lima, in diverse città del Paese sudamericano per approfondire i vari aspetti settoriali.
La delegazione effettuerà incontri con il Ministero dell’Agricoltura, e relativo ente tecnico, e con il Ministero della Produzione, e relativo ente tecnico CITES (Rete di Centri Tecnologici e Tavoli di Lavoro), nonché con istituzioni rappresentative della realtà economica peruviana, Associazione degli esportatori, Associazioni di categoria, Università, Camera di Commercio e Promperù (ente omologo di ICE-Agenzia), l’Ente di Formazione SENATI e imprese.
Obiettivo della missione è la predisposizione di un articolato piano di collaborazione e cooperazione internazionale sulle filiere dell’Agroalimentare e del Tessile.
La delegazione CNA è composta dal responsabile Ufficio Promozione e Mercato Internazionale CNA Nazionale Antonio Franceschini, dal presidente nazionale CNA Agroalimentare Mirco Della Vecchia e dall’esperto di tendenze moda Roberto Corbelli, componente del Consiglio Nazionale CNA Federmoda e Presidente del Consorzio Moda in Italy.
Il Perù è considerato da molti economisti il mercato emergente chiave dell’America Latina non solo perché vanta una crescita ininterrotta da 90 mesi e, secondo le stime del Fondo Monetario, continuerà a crescere con una media del 4,8% fino al 2020. O perché nella capitale Lima la popolazione economicamente attiva è destinata ad aumentare del 3,2% nel secondo trimestre dell’anno e, secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, il salario medio ha registrato un confortante +7,5% tra gennaio e aprile 2016.
Al di là dei numeri, Lima è una città in fermento, dinamica e ricca di opportunità: dal porto di Callao al Centro storico, famoso per i balconi coloniali in legno, si respira un clima radicalmente diverso dagli anni Novanta e Duemila.
«Con la partecipazione a questa missione ci proponiamo più obiettivi – ha dichiarato Antonio Franceschini – Da un lato si tenderà a creare opportunità per le due filiere oggetto della missione verificando possibili collaborazioni o cooperazioni. Per quanto riguarda la filiera tessile, l’Italia può offrire un contributo nel miglioramento delle materie prime e sviluppare progettualità sulla tintura naturale, considerando il crescente interesse in Italia ed in Europa per una moda ecosostenibile. Così come riteniamo che il meccanotessile possa avere opportunità. Inoltre, la costante crescita del Paese può aprire nuovi spazi ai prodotti tradizionali del Made in Italy. Come CNA seguiremo poi con particolare attenzione le possibili collaborazioni nel settore del cacao, dalla tracciabilità delle produzioni alla formazione di assaggiatori, per costruire ponti tra l’industria dei due Paesi».
«Per le imprese italiane un rapporto diretto con i produttori di materia prima è fondamentale, soprattutto per il cacao, una comodities spesso troppo soggetta a speculazioni e fluttuazioni della borsa. Ci aspettiamo con questo progetto di rinfrancare i rapporti di filiera in modo da poter far acquisti da una parte sostenibili per i produttori di cacao dall’altra di qualità e durata per i cioccolatieri», ha sostenuto Mirco Della Vecchia, presidente nazionale di CNA Agroalimentare.
Fonte: CNA – Ufficio Promozione e Mercato Internazionale