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Con un’estensione territoriale pari a 151.339 km2, la regione (oblys in kazako, oblast’ in russo) del Kazakhstan Occidentale è una delle più economicamente promettenti tra i 18 soggetti territoriali di primo livello (le 14 regioni e le 4 città autonome di Nur-Sultan, Almaty, Baikonur e Shymkent) che compongono il Paese. Collocata in una posizione strategica, all’estremità nordoccidentale del territorio nazionale, la regione si trova a ridosso della catena degli Urali e confina con altre due importanti oblys kazake (Atyrau e Aktobe) e cinque oblast’ russe (Astrakhan, Volgograd, Saratov, Samara e Orenburg). Proponiamo qui di seguito la traduzione integrale dell’articolo West Kazakhstan Region Offers Well-Developed Infrastructure and Benefit for Investors, uscito oggi per il quotidiano kazako in lingua inglese “The Astana Times”.
di Zhanna Shayakhmetova
[The Astana Times]
NUR-SULTAN – La regione del Kazakhstan Occidentale ha registrato trend positivi in tutti i principali indicatori socio-economici alla fine del 2020 e sta portando avanti grandi progetti per attrarre investimenti, per la produzione industriale, per l’agricoltura e per creare posti di lavoro. L’Astana Times ha parlato con il primo vicegovernatore della regione, Mukhtar Mankeyev, per avere maggiori informazioni riguardo le priorità in ambito di investimenti e ciò che la regione offre ai potenziali investitori.
Situata nella parte nordoccidentale del Paese, la regione del Kazakhstan Occidentale vanta un favorevole clima per gli investimenti ed infrastrutture ben sviluppate, oltre a mantenere una posizione di vertice in termini logistici. Uno dei più importanti punti di forza della regione è il suo potenziale commerciale, dovuto alla sua vantaggiosa collocazione geoeconomica, dal momento che la regione confina con cinque soggetti federali della Russia e altre due regioni del Kazakhstan.
«Durante gli anni dell’indipendenza, è emerso un certo numero di industrie hi-tech nella regione, non solo evidenziando il crescente potenziale economico della regione occidentale ma anche dimostrando agli investitori l’affidabilità e la stabilità dell’ambiente economico», ha detto Mankeyev. «La regione è tra le leader nella produzione del gas naturale e del gas condensato. La regione detiene le più ricche riserve di materie prime di idrocarburi, motivo per cui, nel futuro, la regione si confermerà tra i principali centri per l’estrazione degli idrocarburi e la raffinazione del gas naturale».
Nella regione è operativo il giacimento di Karachanagak, uno dei maggiori al mondo nel settore del gas condensato, che è stato scoperto nel 1979. Si tratta di uno dei più importanti progetti internazionali attivi in Kazakhstan con un volume di investimento complessivo di oltre 5,5 miliardi di dollari. La maggior parte degli idrocarburi estratti in questo giacimento vengono esportati. Un altro grande sito di petrolio e gas condensato è il campo di Chinarevskoye, scoperto nel 1991.
Secondo l’akimat, la giunta politica locale, la crescita ha riguardato l’agricoltura, il commercio all’ingrosso e al dettaglio, la fornitura di alloggi e i servizi di catering, le transazioni immobiliari, le attività professionali, scientifiche e tecniche nei primi quattro mesi del 2021. C’è stato anche un aumento dei volumi di produzione nell’industria chimica di 4,5 volte, nel tessile di 1,5 volte, nell’abbigliamento di 1,6 volte, nel mobile del 109,6%, nella meccanica del 106%, negli altri prodotti minerali non-metalliferi di 1,3 volte e nei prodotti di gomma e plastica di 1,5 volte.
Ci sono più di 120 depositi di minerali comuni sul territorio regionale, come anche di materie prime per l’edilizia, sabbie industriali, rocce argillose e altri minerali. «Per attrarre investimenti e migliorare il clima per le imprese nella regione, disponiamo di una piattaforma digitale in tre lingue, cioè invest07.gov.kz», ha sottolineato Mankeyev, che ha aggiunto: «A giugno del 2020, abbiamo lanciato il progetto Government for Business, che fornisce oltre 50 servizi governativi per avviare e supportare le imprese. Ad oggi, sono state erogati più di 70 consultazioni ed oltre 500 servizi a circa 400 entità imprenditoriali».
Nel 2020 sono stati messi in campo sette progetti di investimento per un valore totale di 18,7 miliardi di tenge (€ 35,53 mln), che hanno creato 273 nuovi posti di lavoro. Le autorità hanno stilato una lista di 230 progetti, in corso o pianificati, per un valore totale di 2.200 miliardi di tenge (€ 4,18 mld), che creeranno circa 5.600 posti di lavoro.
Il volume di investimenti in capitale fisso, a seguito dei risultati dei primi quattro mesi di quest’anno, è diminuito del 40,2%, ammontando ad un totale di 93,3 miliardi di tenge (€ 177,27 mln) rispetto ai 157,6 miliardi di tenge (€ 299,44 mln) registrati nello stesso periodo del 2020. «Il calo è il risultato della riduzione dei costi da parte di Karachaganak Petroleum Operating B.V. dovuto all’installazione del quarto compressore di reiniezione del gas e all’assegnazione di un progetto per la rimozione delle restrizioni nella produzione di gas», ha precisato Mankeyev.
Al fine di attrarre investimenti nel 2021, il Consiglio regionale ha tenuto un vertice al riguardo, al termine del quale sono stati approvati cinque progetti per un valore totale di 68,8 miliardi di tenge (€ 130,72 mln), che creeranno oltre 700 posti di lavoro. Il vicegovernatore ha affermato che i settori ritenuti prioritari sono il petrolchimico, i macchinari, i trasporti, l’edilizia, l’agricoltura e le industrie di raffinazione, precisando: «La regione del Kazahstan Occidentale è una delle quattro regioni coinvolte nel settore dei prodotti raffinati. Saranno operativi due grandi progetti nell’ambito della raffinazione del petrolio e del gas, ovvero la costruzione di un impianto per la raffinazione profonda del petrolio e di un altro impianto per la produzione di metanolo liquido».
A dicembre hanno preso il via i progetti per la costruzione di un impianto per la produzione di radiatori a pannello dell’azienda Ural Transformer Plant e per la produzione di sistemi di analisi del gas. È in corso di assegnazione il progetto per un impianto per la produzione di ceramica edile.
Alla fine del 2020, l’export manifatturiero ha raggiunto quota 138,3 miliardi di dollari, in calo del 19,2% rispetto allo stesso periodo del 2019. «Questo è dovuto primariamente alla diminuzione della domanda dalla Russia durante il lockdown», ha spiegato Mankeyev, che ha aggiunto: «La regione è nota quale maggior esportatrice di materie prime di idrocarburi. La regione esporta prodotti petroliferi, farina, carne, cibo in scatola e attrezzature per il settore Oil&Gas verso i Paesi della CSI, l’Iran, la Georgia, l’Afghanistan, l’Egitto e la Corea del Nord. Ci attendiamo che il volume delle esportazioni manifatturiere aumenti del 24,3% entro la fine di quest’anno».
L’amministrazione regionale sta lavorando anche per attrarre più turisti. «Negli ultimi cinque anni c’è stato un aumento nel numero dei visitatori sia dall’estero che dal resto del Paese pari al 15%», ha sottolineato Mankeyev. La giunta è inoltre al lavoro per sviluppare il museo-riserva storico, architettonico ed etnografico “Khan Ordasy”, incluso nella lista dei primi cinquanta siti della Mappa dello Sviluppo Turistico Regionale del Kazakhstan.
A questo riguardo, Mankeyev ha aggiunto: «Vogliamo introdurre soluzioni digitali nel settore turistico. Al fine di fornire informazioni ai visitatori e ai residenti della regione sono stati installati pannelli elettronici ed è stato lanciato il sito web www.visit-uralsk.kz, dove è possibile trovare una mappa 3D interattiva delle destinazioni turistiche locali, così come compiere tour virtuali per i turisti ed individuare i luoghi sacri della regione».
Ad oggi sono in fase di implementazione cinque progetti di investimento per un valore di 15,1 miliardi di tenge (€ 28,69 mln) e 271 nuovi posti di lavoro. Tra questi c’è la costruzione di alberghi per compagnie quali la Intercontinental Hotel Group, un centro d’affari, un parco ricreativo e acquatico con una spiaggia, uno spazio da campeggio ed altre strutture.
Traduzione a cura della Redazione
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