Il Consiglio di Amministrazione di SACE (Gruppo CDP), presieduto da Beniamino Quintieri, ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio e consolidato al 31 dicembre 2016. Dai dati emerge una forte crescita coerente con la sostenibilità economico-finanziaria: solida redditività (ROE al 6,7%) e rafforzamento patrimoniale (il Solvency Capital Ratio sale a 154%). Utile netto a 304 milioni di euro e utile netto consolidato a 482 milioni di euro.
In un contesto globale caratterizzato da volatilità, incertezza e rischi in aumento, SACE ha incrementato significativamente il sostegno alle attività di export e internazionalizzazione delle imprese italiane, mobilitando risorse per 22,4 miliardi di euro – il livello più alto nella storia della Società -, in crescita del 30% rispetto al 2015.
«Sono risultati importanti raggiunti in uno scenario complesso, con cui SACE dimostra di saper coniugare il crescente impegno al fianco delle imprese a una grande solidità patrimoniale e buoni livelli di redditività – ha dichiarato Alessandro Decio, Amministratore Delegato di SACE. I risultati 2016 superano in tutte le dimensioni gli obiettivi del Piano Industriale, grazie al contributo di tutte le società operative, alle sinergie con la capogruppo CDP e soprattutto alle competenze ed entusiasmo che i nostri colleghi mettono al servizio delle imprese. Una forte crescita di cui siamo orgogliosi, a supporto dell’export italiano, che negli ultimi mesi ha infatti confermato segnali particolarmente incoraggianti».
Andamento delle linee di business
Nell’esercizio si è registrata una buona performance di tutte le linee di business, sempre più rivolte ai mercati esteri.
L’operatività a sostegno di esportazioni – garanzie e contributi in conto interesse su finanziamenti erogati ad acquirenti esteri di beni e servizi italiani e assicurazione dal rischio di mancato pagamento –- ha generato oltre la metà delle risorse complessivamente mobilitate (11,6 miliardi di euro), con una crescita del 42% rispetto al 2015. Particolare dinamismo è stato registrato in mercati ad alto potenziale, tra cui spiccano gli Stati Uniti, geografie emergenti come Russia, Brasile, Messico, Turchia, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita, e destinazioni di “frontiera” come Kenya e Camerun.
Le attività a sostegno dell’internazionalizzazione hanno mobilitato 2,2 miliardi di euro, dei quali il 53% relativo a garanzie su finanziamenti erogati a imprese italiane per attività di sviluppo internazionale, il 32% a cauzioni per gare e commesse internazionali, il rimanente 15% a finanziamenti agevolati e partecipazioni di capitale.
Positiva anche la performance delle attività di factoring, attraverso le quali le imprese italiane hanno trasformato in liquidità 2,7 miliardi di euro di crediti, a cui si aggiungono 1,8 miliardi di euro smobilizzati in sinergia con le altre società del gruppo. Cresce l’operatività con l’estero, che genera il 56% del turnover complessivo, rispetto al 35% dello scorso esercizio. In aumento anche l’incidenza dei debitori privati (passata dal 58% a 83%) rispetto a quelli della Pubblica Amministrazione, scesa al 17%.
In espansione anche le attività di assicurazione del credito a breve termine e cauzioni, tramite cui sono stati mobilitati 5,9 miliardi di euro (+25%), principalmente in favore di piccole e medie imprese.
Nel corso dell’anno è stato inoltre lanciato il servizio di recupero crediti esteri, ambito nel quale SACE vanta un expertise pressoché unica in Italia, grazie a quasi quarant’anni di attività sui mercati emergenti, dieci sedi all’estero e una rete di corrispondenti locali in tutto il mondo.
Il portafoglio delle operazioni complessivamente assicurate ha raggiunto gli 87 miliardi di euro, in crescita del 6% rispetto al 31 dicembre 2015.
Superati gli obiettivi 2016 fissati dal Piano Industriale del Polo dell’export e dell’internazionalizzazione
Nel 2016 sono stati superati tutti gli obiettivi fissati dal Piano Industriale del Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP, perfezionatosi lo scorso settembre con il conferimento del 76% di SIMEST a SACE.
Risultati positivi raggiunti nel primo anno di vita del Polo che, entro il 2020, mira a mobilitare 111 miliardi di euro risorse a sostegno dello sviluppo internazionale delle imprese italiane, il 50% in più rispetto al quinquennio precedente. Una crescita che sarà resa possibile dall’integrazione e ottimizzazione dell’offerta assicurativo-finanziaria del Polo oltre che dallo sviluppo ed efficientamento dei canali d’accesso (rafforzamento della rete commerciale e digitalizzazione dei prodotti più adatti alle PMI).
Si conferma la solidità economico-finanziaria di SACE
Premi. Le attività a sostegno di export e internazionalizzazione gestite da SACE, relative in prevalenza a operazioni di medio-lungo termine e in geografie dal profilo di rischio medio-alto, hanno generato premi lordi per 534,2 milioni di euro, in aumento del 10% rispetto all’anno precedente. Le aree geografiche nelle quali si sono concentrati maggiormente i premi sono il Nord Africa (31,6%) i Paesi dell’Europa emergente e dell’area CSI (19,6%) e l’Unione Europea (16,1%). I settori industriali che hanno maggiormente concorso alla generazione dei premi sono l’elettrico (33,6%), il chimico/petrolchimico (18,9%) e le infrastrutture e costruzioni ( 17,6%).
Sinistri. Sono stati liquidati sinistri per 344,1 milioni di euro (+33%), riferiti prevalentemente a operazioni assicurate con controparti localizzate in Germania (23%), Iran (19%), Russia (16%) e Ucraina (11%). I settori maggiormente interessati sono il metallurgico (54%) e il navale (23%).
Recuperi. Nell’esercizio sono stati recuperati 731,4 milioni di euro di crediti da controparti sovrane, oltre il 70% dei quali dall’Iran (526,5 milioni di euro) in virtù dell’accordo raggiunto a gennaio 2016 con il Ministero delle Finanze iraniano e la Central Bank of Iran; il rimanente 30% da paesi come Iraq, Egitto, Argentina, Ecuador e Cuba. Sono stati inoltre recuperati 23,1 milioni di euro da controparti private.
Situazione patrimoniale. Il patrimonio netto di SACE è pari a 4,5 miliardi di euro (+6%), mentre le riserve tecniche ammontano a circa 3,5 miliardi di euro (+12%). La solidità patrimoniale e finanziaria di SACE è stata confermata dall’attribuzione da parte di Fitch del rating A-. Il Solvency Capital Ratio si attesta a 154%, in aumento rispetto al 135% dello scorso esercizio.
Positivo l’andamento di tutte le società operative
Hanno contribuito al raggiungimento degli obiettivi di Piano Industriale tutte le attività gestite dalle società operative, con una forte crescita di risorse mobilitate e un complessivo miglioramento della redditività.
SIMEST. Le attività a supporto dell’internazionalizzazione (finanziamenti agevolati e partecipazioni) e all’export credit (contributo in conto interessi) gestite da SIMEST hanno registrato un margine d’intermediazione pari a 45,4 milioni di euro (-4,6%), un risultato di gestione positivo per 17,4 milioni di euro (+44%) e un utile netto pari a 11,3 milioni di euro, in crescita rispetto ai 4,2 milioni di euro registrati nel 2015.
SACE FCT. Le attività di factoring gestite da SACE FCT hanno registrato un margine d’intermediazione pari a 25 milioni di euro (+5%) e un utile netto pari a 4,8 milioni di euro.
SACE BT. Le attività di assicurazione del credito, cauzioni e rischi della costruzione gestite da SACE BT hanno generato 80,3 milioni di euro di premi lordi (+4%), con un risultato tecnico di 8,6 milioni di euro (+27%). Il loss ratio, pari a 39%, beneficia della performance tecnica particolarmente positiva del ramo credito – comparto che negli anni di crisi ha generato importanti perdite per tutti gli operatori del settore. L’utile netto si attesta a 2,9 milioni di euro.
SACE SRV. Le attività di informazioni commerciali e recupero crediti gestite da SACE SRV hanno generato un fatturato di 9,3 milioni di euro. La Società ha arricchito l’offerta del Polo con il nuovo servizio di recupero crediti esteri rivolto anche ad aziende non assicurate, mettendo a disposizione delle imprese l’expertise accumulata da SACE in oltre 190 paesi.
Redditività superiore agli obiettivi di Piano Industriale
L’utile netto ammonta a 303,5 milioni di euro, in calo del 25% rispetto al 2015 per effetto della contrazione del risultato delle gestione finanziaria (in linea con l’andamento dei mercati) e del forte ulteriore rafforzamento delle riserve tecniche (+12%). Il ROE si attesta a 6,7%.
L’utile netto consolidato, calcolato secondo i principi IFRS-IAS, è pari a 481,9 milioni di euro (+56%).
Fonte: Ufficio Stampa SACE