Descrizione
Da millenni bacino di riferimento per centinaia di popoli e civiltà, il Mediterraneo torna oggi al centro del dibattito politico, soprattutto in Italia, nel tentativo di coniugare gli interessi nazionali, rilanciando la portualità e la logistica marittima, e la stabilità internazionale in una regione caratterizzata da problemi e squilibri sempre più complessi. Al contempo, tuttavia, il nuovo drammatico confronto militare tra Occidente e Russia sul campo di battaglia ucraino sta spostando con sempre maggior decisione l’attenzione dei centri decisionali europei e statunitensi verso il Mar Baltico. Che fare, quindi? Per l’Italia – e molti altri Paesi rivieraschi – sembra essere rimasta un’unica via d’uscita: rivendicare maggiore autonomia strategica in modo da poter aumentare e migliorare la cooperazione a tutto campo, specie in tema di commercio e investimenti, per stabilizzare ed armonizzare le dinamiche tra le due sponde. Il concetto di Mediterraneo allargato, introdotto ormai molti anni fa, deve poter trovare riscontro in una politica assertiva capace di superare errori ed eccessi del passato, nonché di adattarsi alle esigenze del XXI secolo. Occorrerà dunque riconsiderare le priorità, ripartendo dalla stretta relazione che da sempre intercorre tra geografia, economia e politica.
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