Descrizione
Se il Novecento è stato segnato dal modello di sviluppo degli Stati Uniti, usciti vittoriosi dalle due Guerre Mondiali e dalla Guerra Fredda, l’idea di urbanizzazione che si è progressivamente affermata nel secolo scorso, non soltanto in Europa, ha tratto indubbiamente ispirazione dalle principali metropoli d’oltre oceano. L’espansione dei mercati, la terziarizzazione dell’economia e la flessibilità lavorativa hanno profondamente influito sulla riorganizzazione delle città, a partire dai Paesi avanzati. Secondo Saskia Sassen, all’inizio degli anni Novanta, tre grandi capitali finanziarie nel mondo potevano dirsi, con buona ragione, città globali: New York, Londra e Tokyo. Oggi, tuttavia, queste sono molte di più, in conseguenza del processo di multipolarizzazione dispiegatosi nel corso degli ultimi trent’anni. Sebbene a migliaia di chilometri di distanza ciascuna dalle altre, tali realtà hanno così sviluppato caratteristiche comuni, tanto da apparire più simili tra loro che con i rispettivi contesti nazionali. Elevata concentrazione di capitali, variegate opportunità occupazionali, normative favorevoli, alta formazione, solido mercato immobiliare, estesa infrastrutturazione ed ampia offerta ricreativa e culturale fanno di queste metropoli dei magneti capaci di attrarre investimenti, talenti e turisti da ogni angolo del pianeta. Dalla loro tenuta dipendono intere economie e i diversi progetti di decentramento caldeggiati dai governi non sembrano affatto scalfirne l’indiscusso primato.
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