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Il 23 novembre prossimo, a Parigi, la 164a Assemblea Generale del Bureau International des Exposition (BIE) sceglierà la città ospitante dell’Esposizione Universale 2025. Sono in gara tre candidate: Baku (Azerbaigian), Osaka (Giappone) ed Ekaterinburg (Russia). A pochi giorni dal responso definitivo, Scenari Internazionali ospita in esclusiva i contributi realizzati dai rappresentanti diplomatici in Italia dei tre Paesi coinvolti, che presenteranno così al pubblico italiano i punti di forza delle rispettive candidature. Cominciamo oggi con un articolo scritto per noi dall’Ambasciatore dell’Azerbaigian in Italia, S.E. Mammad Ahmadzada.
di Mammad Ahmadzada
[Ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaigian in Italia]
Se si guarda agli ultimi anni non sorprende che Baku sia candidata ad ospitare l’EXPO 2025. Il mio Paese, con la sua capitale, ma non solo, è stato sede negli ultimi anni di numerosi eventi internazionali di notevole successo. Abbiamo sviluppato abilità ed esperienza, e questi fattori senz’altro rappresentano una garanzia per un’EXPO nella nostra capitale. Faccio riferimento al primo dei nostri grandi eventi, l’Eurovision Song Contest del 2012, seguito dagli spettacolari Giochi Europei del 2015, fino ai Giochi della Solidarietà Islamica, le Olimpiadi degli Scacchi e la Coppa del Mondo di Scacchi, nonché la Formula 1, che dal 2016 vede stabilmente proprio a Baku uno dei circuiti più emozionanti della stagione. Baku ha accolto anche molti altri eventi politici, economici, culturali e sportivi di rilevanza internazionale, tra i quali il tradizionale Forum Umanitario Internazionale ed il Forum Mondiale sul Dialogo Interculturale.
All’orizzonte abbiamo anche lo European Youth Olympic Festival, la finale di UEFA Europa League e quattro partite del Campionato Europeo di Calcio 2020 (UEFA Euro 2020). Eppure, l’esperienza accumulata dal mio Paese nell’organizzazione di eventi internazionali è solo uno degli elementi che fanno accendere i riflettori sulla candidatura dell’Azerbaigian come nazione organizzatrice.
Vorrei evidenziare, anzitutto, la centralità del tema della nostra proposta: “Sviluppare il capitale umano, costruire un futuro migliore”. Questo è un argomento a cui il mio Paese è particolarmente affezionato. L’Azerbaigian ha riconquistato definitivamente l’indipendenza dal 1991, pur avendo vissuto una parentesi come Stato indipendente tra il 1918 e il 1920, nei ventitré mesi di Repubblica Democratica dell’Azerbaigian, che tanta eredità ha lasciato e di cui quest’anno abbiamo ricordato il centenario. Dal 1991, pur dovendo inizialmente gestire problematiche di natura politica, economica e di stabilità, abbiamo perseguito un percorso che ha garantito stabilità macroeconomica e sviluppo sostenibile.
L’Azerbaigian, negli ultimi quindici anni, ha mostrato la più celere dinamica economica. Durante questo periodo, il prodotto interno lordo è aumentato di 3,2 volte. Il nostro Paese occupa una delle principali posizioni a livello mondiale per volume di investimento pro-capite. Sono stati investiti nell’economia nazionale più di 250 miliardi di dollari, la metà dei quali sono investimenti esteri. Il livello di povertà è sceso dal 49% al 5,4%. La disoccupazione è pari al 5%. È da considerare che la popolazione aumenta ogni anno di almeno 100.000 persone.
In questi anni abbiamo iniziato ad investire molto nella formazione delle generazioni future. Siamo un Paese molto giovane: a Baku, oltre il 65% della popolazione ha meno di quaranta anni. Il nostro governo investe nella scolarizzazione, tanto che abbiamo un tasso di alfabetizzazione del 99%, e nella formazione all’estero, che garantisce ai nostri giovani l’opportunità di recarsi per periodi più o meno lunghi a studiare nelle migliori università del mondo. Fornendo alcuni numeri, vorrei evidenziare come, durante gli ultimi quindici anni, siano stati costruiti più di 3.000 scuole, 600 ospedali e 50 impianti sportivi.
Proporre questa tematica inedita, per un’esposizione mondiale, ha un impatto globale. Significa dare fiducia alla creatività, alla forza e alla vitalità delle giovani generazioni. Inoltre, il tema scelto è legato direttamente agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, e i tre temi subordinati del Talento, della Vitalità e della Realizzazione, sono anch’essi allineati con gli Obiettivi.
L’Azerbaigian gode di un’economia stabile e in sviluppo, e rappresenta un ponte ideale tra Oriente ed Occidente. Nel Paese è stata creata una rete infrastrutturale di trasporto molto moderna, che comprende 6 aeroporti internazionali, ferrovie che collegano l’Azerbaigian con gli Stati confinanti e coprono la maggior parte del Paese, più di 15.000 km di strade e autostrade, costruite negli ultimi tre lustri, e la flotta commerciale più grande del bacino del Mar Caspio, che vanta oltre 200 navi. I lavori in questa direzione sono stati completati con la messa in funzione del nuovo Porto Marittimo Internazionale di Baku. Oggi, i corridoi Est-Ovest e Nord-Sud passano attraverso il territorio dell’Azerbaigian. Proprio l’Azerbaigian rappresenta l’unico Paese a partecipare a tutti questi progetti di infrastrutture di trasporto. Ciò crea anche buone condizioni per un vicinato amichevole.
La sua stabilità politica ed il suo sviluppo sostenibile hanno reso l’Azerbaigian un partner affidabile per le economie occidentali, tra cui l’Italia, con cui nel 2014 è stata adottata una Dichiarazione Congiunta sul Partenariato Strategico, durante la visita ufficiale del Presidente Ilham Aliyev in Italia. Le recenti e numerose visite istituzionali reciproche, tra cui quella del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella in Azerbaigian nel luglio scorso, del Primo Vice-Presidente dell’Azerbaigian Mehriban Aliyeva in Italia a settembre e del Presidente del Senato Italiano Maria Elisabetta Alberti Casellati in Azerbaigian ad ottobre, confermano queste relazioni privilegiate.
La stessa forza economica e la stabilità garantirebbero il successo di un’esposizione mondiale in Azerbaigian, che rappresenta l’unico Paese in via di sviluppo candidato per l’edizione del 2025. Solo due esposizioni su quattordici sono state fin’ora organizzate da Paesi in via di sviluppo. Dal 2000, l’Azerbaigian ha garantito più di 1,5 miliardi di dollari in aiuti umanitari agli altri Paesi in via di sviluppo e il nostro piano di assistenza EXPO assicura supporto a 90 Paesi in via di sviluppo.
Anche il ruolo-ponte del Paese, cui accennavo poc’anzi, rappresenta un valore aggiunto del nostro progetto. L’Azerbaigian è infatti in grado di conciliare valori e spinte differenti; la sua stessa architettura è un crogiuolo di antico e moderno, e rappresentiamo a livello internazionale un modello di multiculturalismo e tolleranza. Ciò è sempre emerso anche nelle nostre creazioni artistiche: penso alle partecipazioni dell’Azerbaigian alla Biennale di Venezia o al Padiglione dell’Azerbaigian ad EXPO Milano 2015. Sicuramente sarebbero valori irrinunciabili dell’EXPO 2025.
Inoltre, dal punto di vista strettamente geografico, sarebbe la prima esposizione organizzata in Europa Orientale e la sede sarebbe facilmente raggiungibile da tutto il mondo: l’Aeroporto Internazionale Heydar Aliyev di Baku ha collegamenti diretti con 50 destinazioni nel mondo, che diventeranno 100 a partire dal 2025.
È stata identificata una location perfetta per la realizzazione del progetto di Baku 2025: si tratta di un territorio di 295 ettari ad Est della città, di proprietà governativa, il che assicura che non dovranno essere trasferite proprietà private o aziende per la sua finalizzazione. Il sito si trova a soli trenta minuti dal centro della capitale e a dieci minuti dall’aeroporto. È prevista la realizzazione di una rete di trasporti e l’area diventerà il parco urbano più innovativo al mondo. L’impatto visivo del progetto è notevole: visto dall’alto, avrà la forma di una stella ad otto punte, simbolo nazionale del Paese, con al centro il padiglione nazionale dell’Azerbaigian.
L’Azerbaigian è molto attento al tema della sostenibilità. Non è un caso che il padiglione dell’Azerbaigian ad EXPO Milano 2015 sia stato interamente smontato e ricostruito sul lungomare di Baku, ed è notizia di qualche settimana fa la sua inaugurazione. Il sito di Baku 2025, se otterremo l’assegnazione dell’evento, sarà un’eredità permanente per residenti e visitatori. È prevista la sua conversione in parco naturale e il padiglione dell’Azerbaigian sarà trasformato in un’esposizione permanente. L’area sarà un luogo di istruzione, ma anche di riposo e di protezione dell’ecosistema. È previsto che vengano piantati circa 250.000 alberi. Tutto questo favorirà anche la creazione di posti di lavoro e l’espansione della città. Baku 2025 prevede anche di lasciare un’eredità a livello internazionale: la creazione della Giornata Mondiale del Capitale Umano.
Ciò a cui aspiriamo, con Baku 2025, è portare le nazioni del mondo in un Paese moderno ma dalla ricca cultura, per approfondire, in una riflessione condivisa, le modalità in cui l’abilità umana possa essere meglio utilizzata, per rendere il mondo un posto migliore in cui vivere. Mi sembra una sfida coraggiosa, ma non vediamo l’ora di viverla.
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