Dall’11 al 13 ottobre prossimi, su iniziativa di ESG89 Group, da ventinove anni attiva a Perugia nel settore della consulenza alle imprese, si svolgerà presso il Deco Hotel di Ponte San Giovanni, alla periferia del capoluogo umbro, il Glocal Economic Forum 2018. L’evento vedrà due regioni italiane protagoniste, Umbria e Marche, per un appuntamento che coinvolgerà tanti ospiti, a partire dalle imprese dei territori. Per saperne di più abbiamo contattato Giovanni Giorgetti, CEO e fondatore del gruppo.
A cura della Redazione
Presidente Giorgetti, benvenuto su Scenari Internazionali. Dall’11 al 13 ottobre prossimi, Perugia ospiterà il Glocal Economic Forum 2018. Oltre all’Umbria, l’evento coinvolgerà anche le Marche, due regioni che stanno cercando di superare la crisi e le ferite del sisma del 2016. Come si articolerà il Forum? Quali i principali temi?
Il Glocal Economic Forum ESG89 Perugia 2018 è il primo incontro economico di questo genere nel Centro Italia. Durante i tre giorni di bilaterale Umbria-Marche si potrà assistere a dibattiti, forum, workshop e momenti formativi mirati alla crescita sinergica delle PMI delle due regioni. Tutto ruoterà intorno al tema: la società, l’economia, il valore dei territori. Oltre 70 speaker si sono accreditati ad intervenire e ci attendiamo la presenza di moltissimi stakeholder economici.
Da ventitre anni, ESG89 Group pubblica la serie degli Annuari Economici, focalizzati sulle imprese del territorio. In occasione del prossimo Glocal Forum presenterete l’Annuario Economico Umbria e Marche 2019-2020. Può darci qualche anticipazione? Qual è lo stato di salute dei comparti tradizionali delle due regioni?
Parlando dei comparti tradizionali delle due regioni stiamo assistendo, per esempio, ad una contrazione del calzaturiero marchigiano, di cui abbiamo scritto e scriveremo su CuoreEconomico. L’Umbria, invece, registra ancora una crescita della meccanica e del polo del cachemire. Analizzando il dato aggregato di Umbria e Marche sono emerse importanti potenzialità soprattutto nella fascia di fatturato 3-50 milioni, che rappresenta il cuore dell’economia delle due regioni.
In tema di digitalizzazione, in Italia abbiamo aziende innovative, capaci di cogliere le sfide dell’Industria 4.0, ma anche tante altre che per inerzia preferiscono conservare un vecchio modello d’impresa. Qual è la situazione in Umbria e nelle Marche?
Nel primo quadrimestre 2018, ESG89 Group ha intervistato un campione rappresentativo della PMI italiana ed il 63,4% ha ritenuto l’innovazione tecnologica un importante fattore di successo. I dati di Umbria e Marche sono allineati alla media nazionale. Ritengo che ci sia ancora molto da fare anche attraverso una formazione mirata e non più legata ai vecchi schemi.
Da qualche tempo, i vertici istituzionali regionali di Umbria e Marche hanno avviato un iter congiunto che, analogamente a Lombardia e Veneto, conduca ad una più marcata autonomia su varie materie di competenza, lasciando aperta sul tavolo anche l’ipotesi-macroregione. Crede che questo potrebbe aiutare le imprese locali o c’è bisogno anche di qualche altro stimolo?
È fondamentale partire dall’economia reale, dai protagonisti della vita imprenditoriale e dalla società civile di Umbria e Marche. Ben vengano le iniziative istituzionali; con il Glocal Economic Forum ESG89 abbiamo già iniziato a concretizzare le sinergie tra Umbria e Marche. Le imprese e, più in generale, i protagonisti della vita economica ne sentivano il bisogno e ESG89 Group ha accettato la difficile sfida non senza facili e sterili ostacoli da parte di chi detiene vecchie e locali rendite di posizione ormai da considerare non più contemporanee.
Sul piano infrastrutturale, le due regioni lamentano da decenni collegamenti insufficienti. Ultimamente si è cercato di venire incontro alle richieste locali, imprimendo una svolta al Quadrilatero Umbria-Marche che, dopo lunghi ritardi, vede le direttrici Perugia-Ancona e Foligno-Civitanova in via completamento. Cosa cambierà quando queste arterie entreranno pienamente in funzione?
La diminuzione dei tempi di percorrenza su gomma tra le due regioni ovviamente inciderà sempre di più sulla crescita dell’economia dell’area, ma non basta. In Umbria e nelle Marche la situazione infrastrutturale in generale è ancora molto critica e impedisce un collegamento fluido con il resto d’Italia e del mondo, così come quella relativa all’affidabilità delle reti dati per le imprese.
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