A cura della Redazione
È stato siglato oggi un nuovo accordo tra la Società Finanziaria Internazionale (IFC), membro del Gruppo della Banca Mondiale (WBG), e il governo dell’Uzbekistan con l’obiettivo di attrarre investimenti nel settore chimico e dei fertilizzanti, nonché promuovere l’adozione di metodi di produzione sostenibili.
«Il governo uzbeko ha avviato riforme mirate ai settori della trasformazione chimica e della produzione di fertilizzanti. Gli obiettivi delle riforme sono quelli di modernizzare la produzione, ormai anacronistica, e la distribuzione dei prodotti chimici e dei fertilizzanti, stimolare gli investimenti e creare un settore competitivo, che genererà nuovi posti di lavoro altamente qualificati e ridurrà l’impatto ambientale dell’industria uzbeka». A sottolinearlo, durante l’incontro, è stato Timur Ishmetov, ministro delle Finanze del Paese centrasiatico.
Come spiega una nota del Ministero delle Finanze uzbeko, il punto di forza del Paese risiede nella possibilità di utilizzare le proprie materie prime per realizzare una vasta gamma di fertilizzanti, macchinari industriali e beni di consumo. Tuttavia – prosegue la nota – la produzione, in larga parte controllata dallo Stato, soffre la carenza di investimenti, resta inefficiente e consuma un’eccessiva mole di risorse. Il progetto presentato oggi assieme all’IFC è così finalizzato ad eliminare le inefficienze nel settore attraverso le necessarie riforme di mercato, riducendo la presenza statale e raggiungendo la parità di condizioni per gli investitori privati.
Secondo Georgina Baker, vicepresidente dell’IFC per Europa, Asia Centrale, America Latina e Caraibi, l’Uzbekistan, grazie alle sue abbondanti risorse naturali, «può diventare un grande esportatore di prodotti chimici e fertilizzanti» e «attraverso riforme graduali ed investimenti in tecnologie e competenze moderne, l’industria chimica può svolgere un ruolo catalizzatore nello sviluppo economico del Paese». Baker ha poi aggiunto che, con questo partenariato, l’IFC si impegna a sostenere Tashkent nel processo di modernizzazione del settore e nell’attrazione di aziende straniere interessate ad investire e introdurre le soluzioni più innovative e le migliori pratiche necessarie a creare un’industria chimica sostenibile nel Paese.
Per l’Uzbekistan – che con quasi 34 milioni di abitanti è il più popoloso dei cinque Paesi dell’Asia Centrale – si tratta di un altro passo compiuto nel quadro delle riforme volute dal presidente Shavkat Mirziyoyev. Al primo maggio scorso, il portafoglio di investimenti dell’IFC in Uzbekistan ammontava a 160 milioni di dollari. Oltre allo sviluppo dell’industria chimica, questo impegno – come spiega ancora il Ministero delle Finanze uzbeko – prevede la preparazione alla privatizzazione delle banche controllate, lo sviluppo e la diversificazione del mercato finanziario, la trasformazione del settore cotoniero [molto forte nel Paese, ndr] e il lancio di partenariati pubblico-privati nei settori energetico e sanitario.