Dopo il numero cartaceo pubblicato nella primavera 2016 e le interviste su Indonesia, Malesia, Vietnam e cooperazione Italia-ASEAN dell’estate 2017, in occasione del 50° anniversario dell’ASEAN, Scenari Internazionali, in chiusura d’anno, torna a dare uno sguardo al Sud-est asiatico, ed in particolare al Vietnam, alla luce dell’Accordo di Libero Scambio tra l’Unione Europea ed il Paese asiatico, prossimo ad essere ratificato in via definitiva e ad entrare in vigore. Per saperne di più su questo ed altri importanti temi, abbiamo raggiunto Sandra Scagliotti, Console Onorario della Repubblica Socialista del Vietnam per il Nord-Ovest italiano.

Le relazioni bilaterali Italia-Vietnam sono giunte in questi ultimi anni al culmine del consolidamento; viviamo oggi una stagione di alta intensità: il partenariato strategico siglato nel 2013, in occasione delle celebrazioni dei quarant’anni dell’avvio dei rapporti diplomatici fra i due Paesi, ha sancito una nuova, fondamentale fase del comune percorso e determinato non solo il punto d’arrivo di un rapporto antico e fecondo, ma altresì l’esordio di nuovi scenari nelle relazioni bilaterali, verso uno sviluppo stabile, sostenibile e ancor più proficuo. Nel quadro della cooperazione economico-commerciale bilaterale, così come siglata nel 3° verbale della Commissione mista, le istituzioni vietnamite – in particolare l’Ufficio commerciale dell’Ambasciata del Vietnam in Italia – hanno avviato, nel corso dell’ultimo trimestre 2017, un’efficace collaborazione con vari Ministeri ed associazioni italiani, in vista di future attività di cooperazione nei settori dell’economia, del commercio, del turismo. Quest’ultimo comparto, si è rivelato particolarmente dinamico e ha registrato una fitta serie di iniziative culminate nei due roadshows sul turismo, organizzati dal Dipartimento Nazionale Turistico del Vietnam nell’ottobre scorso a Milano e Roma, a corollario di alcuni incontri ufficiali con il Ministero italiano dei Beni culturali e la Regione Lombardia. Dagli incontri è emerso un forte potenziale di cooperazione bilaterale, finalizzato allo sviluppo del turismo nel periodo 2018-2020.
Tali risultati sono frutto di visite istituzionali, missioni ufficiali e tavoli di lavoro che, incessantemente, dal 2013 i due Paesi hanno messo in atto. Le visite di Stato in Vietnam di Matteo Renzi nel 2014, del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel novembre del 2015, del presidente vietnamita Trần Đại Quang in Italia, nel novembre 2016, seguita dal tour ufficiale del ministro Del Rio nella capitale vietnamita, hanno dato contezza di una cooperazione ad ampio raggio e di un dialogo costruttivo e serrato che stanno sempre più avvicinando dal punto di vista diplomatico ed economico i due Paesi e, in un’ottica di più ampio respiro, avvicinano due brillanti ed antiche civiltà, ma anche due mercati alle prese con sfide comuni. In questo contesto, nel 2013 furono siglati memorandum d’intesa e programmi di azione in materia di cooperazione tra i due governi per il triennio 2013-2016. Gli aspetti più importanti riguardavano la sicurezza e l’economia: la collaborazione tra i rispettivi Ministeri della Difesa, ad esempio, era incentrata sull’assistenza amministrativa nel settore doganale e sulle strategie per garantire la sicurezza marittima, mantenere la pace e la stabilità nella regione ASEAN, una questione antica, ma di grandissima attualità dal punto di vista storico, geopolitico, strategico, antropologico e giuridico. All’interno di quel “Mediterraneo d’Oriente” su cui si affaccia il Vietnam, ogni anno transita la metà del traffico commerciale della Cina, del Giappone e della Corea del Sud, la metà del trasporto mondiale di idrocarburi e l’85% delle navi petroliere provenienti dal Medio Oriente. Questo spazio marittimo, circondato da città-Stato, smart city e poli industriali e finanziari, è divenuto uno dei grandi polmoni dell’economia mondiale. È questa una via di transito essenziale per tutti, non solo per i Paesi della regione.

L’Accordo di Libero Scambio Europa-Vietnam (EVFTA), il primo stipulato dall’UE con un Paese emergente, è stato raggiunto in seguito ad un proficuo periodo di negoziazione. Si basa su di un meticoloso equilibrio d’intesa e sancisce un importante successo. Come ha recentemente affermato la Commissaria UE al Commercio Cecilia Malmström, occorre tener presente che oltre 31 milioni di posti di lavoro europei dipendono dalle esportazioni. Un più facile accesso al mercato vietnamita, che conta oltre 90 milioni di consumatori, rappresenta pertanto una grande opportunità per le imprese europee segnate dalla crisi economica. Nel contempo, l’accordo, aprendo ad ulteriori possibilità, favorirà l’economia vietnamita, in particolare gli esportatori, che potranno usufruire di un accesso agevolato alle transazioni con l’UE. Il team bilaterale di negoziazione sta ora continuando il processo normativo, risolvendo gradualmente i problemi tecnici che restano da perfezionare in vista di finalizzazione il testo-quadro giuridico, che prevede la rimozione, tra le due economie, di gran parte dei dazi – oltre il 99% – sui beni commerciati.
L’accordo si sviluppa in un’ottica, rigorosamente simmetrica, di ambiziosa liberalizzazione, fondata sul concetto condiviso del commercio quale fattore essenziale per la crescita reciproca e lo sviluppo sostenibile, in vista di uno scambio rispettoso dei diritti individuali e collettivi e dell’ambiente. Una volta finalizzato, l’accordo dovrà essere approvato dal Parlamento Europeo. L’EVFTA, che sancisce l’impegno da parte vietnamita nel processo di liberalizzazione di servizi finanziari, telecomunicazioni, trasporti e servizi postali, tenderà a ridurre le attuali limitazioni all’importazione di cibi e bevande – compresi vini e liquori – ma anche nei settori tessile ed automobilistico. In linea con il Government Procurement Agreement (GPA) dell’Organizzazione Mondiale per il Commercio, l’accordo garantirà elevati livelli di trasparenza e una più acuta protezione delle indicazioni geografiche in Vietnam, elemento fondamentale per la tutela dei prodotti agricoli europei. In questo contesto, vengono garantiti numerosi vantaggi a entrambe le parti, oltre che nei termini di accesso al mercato per beni e servizi, anche nel settore degli investimenti, fatto che potrà ulteriormente rafforzare le relazioni commerciali bilaterali.

Come Lei sottolinea, una delle ragioni del successo del Vietnam risiede senza dubbio nella capacità di concludere una vasta quantità di accordi sia bilaterali sia multilaterali, che danno vita ad una vera e propria “diplomazia economica”. L’attitudine vincente alla negoziazione è, storicamente, una delle grandi abilità della leadership vietnamita. Accanto alla diplomazia economica, emerge vivida un’altra efficace diplomazia, politica ed istituzionale. Oggi, nel momento in cui l’Europa si prepara all’attuazione dell’accordo di libero scambio con il Vietnam, non si può non pensare alle forme convergenti ed unitarie di sforzi che pure osserviamo nel Sud-est asiatico, nel riconoscimento di una corrispondenza di interessi e opportunità che, insieme, con impegno e nella più ampia condivisione, le nazioni ASEAN intendono affrontare. In quest’ottica, è bene considerare che il Vietnam rappresenta anche un formidabile hub d’accesso all’intero mercato dell’area, che ingloba oltre 600 milioni di consumatori.

È una lunga ed avvincente storia, quella che ha condotto all’attuale quadro associazionistico rivolto al Vietnam. L’Associazione Nazionale Italia-Vietnam per l’amicizia, la cooperazione e gli scambi culturali e scientifici è l’estensione del Comitato Nazionale Italia Vietnam, sorto nel 1971 ad opera, fra gli altri, di Riccardo Lombardi e Franco Calamandrei, che, durante la guerra di indipendenza del popolo vietnamita, organizzò rilevanti manifestazioni di solidarietà. Fondata a Roma nel 1986 da intellettuali italiani, fra cui Ettore Masina ed Enzo Enriques Agnoletti, l’Associazione ha sostenuto opere di ricostruzione, soprattutto in campo sanitario e nel settore dell’istruzione, favorendo gli scambi culturali fra i due Paesi, attraverso varie iniziative sul territorio italiano e la costante diffusione di informazioni sul Vietnam. Dall’esperienza dell’Associazione e per espressa volontà dell’allora presidente, l’On. Ettore Masina, nel 1989 è sorto il Centro di Studi Vietnamiti, con la sua vivace e cospicua biblioteca.
Da queste prime iniziative e con le successive aperture della Camera di Commercio Italia-Vietnam (CCIV) nel 1996 e del Consolato vietnamita nel 2009, ha preso forma il Polo Scientifico-Culturale Italia Vietnam, che oggi accoglie enti ed associazioni rivolti alla cooperazione con il Vietnam, in un’ottica di solidarietà e di scambio sociale, intellettuale e formativo, in vista della realizzazione di azioni promosse al servizio della collettività ed in funzione di comune sviluppo. Del Polo sono parte, accanto ad università e centri di ricerca, associazioni quali, ad esempio, il Gruppo Viet Kieu Italia, Acqua Terra Ambiente Paesaggio (ATAP) – Forum sullo Sviluppo Sostenibile e sui Paesaggi Bioculturali e, ultimo nato, il Gruppo Essere Famiglia in Vietnam che, accanto all’organizzazione di attività culturali, ha aperto uno sportello informativo nell’ambito delle adozioni internazionali in Vietnam.
La rivista Mekong. Notizie dal Fiume e dintorni, sorta nel 1994, è l’organo di stampa dell’Associazione Italia-Vietnam. L’ultimo numero, curato dal Polo Italia-Vietnam e dalla Camera di Commercio Italia-Vietnam, si concentra sul settore agroalimentare, a preludio di una missione nel Paese orientale, prevista nel 2018. Si tratterà di un viaggio strategico, finalizzato all’apertura di nuovi mercati per i prodotti italiani di alta qualità e all’approfondimento della conoscenza del mercato agroalimentare vietnamita da parte delle imprese italiane. La missione Food, Golf & Business: i Sapori, la Qualità e la Tradizione delle specialità enogastronomiche italiane in Viet Nam intende far incontrare produttori e consumatori dei due Paesi, presentando a questi ultimi i prodotti alimentari Made in Italy, le cui qualità e caratteristiche non sono ancora ben conosciute in Vietnam. La missione partirà dal cuore economico del Paese asiatico, cioè la città di Ho Chi Minh, per proseguire a Da Nang, centro in espansione e vivace polo d’attrazione turistico, e poi concludersi nella capitale politica Hanoi. Cornice degli eventi sarà la location di tre prestigiosi campi da golf. Il Vietnam è un Paese che rivela ogni anno nuove potenzialità, con una crescita sostenuta del PIL (+6,2 % nel 2016) che aumenta il potere d’acquisto della classe media ed una costante apertura del suo mercato verso i Paesi europei. Il Vietnam si presenta come il primo partner commerciale per l’Italia nel mercato ASEAN, con un interscambio tra i due Paesi di circa 4 miliardi di euro ed un incremento annuale pari al 6,83%. Il mercato vietnamita offre ottime prospettive per l’export italiano, già presente in diversi set¬tori, in particolare per quanto riguarda l’esportazione di macchinari e ap¬parecchiature (36% delle esportazioni totali). Nel settore agroalimentare, invece, l’esportazione rappresenta ancora una nicchia, con una percentuale che si attesta al 6,24 % delle esportazioni totali. Dall’altra parte, è possibile notare una crescita costante del richiamo della tradizione Made in Italy sui consumatori vietnamiti, con un’ascesa delle esportazioni italiane nel settore delle bevande, aumentate del 55,5% rispetto al 2015.


Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un costante incremento del novero di aziende italiane che operano o investono in Viet Nam e l’interscambio commerciale fra i nostri due Paesi è pressoché raddoppiato. Ma molto resta ancora da fare. Sotto gli auspici del Consolato in Torino e Genova, la Camera di Commercio Italia-Vietnam collabora con istituzioni e associazioni vietnamite e italiane, al fine di promuovere e intensificare le relazioni commerciali e i rapporti di collaborazione economico-tecnica, in vari settori. Iscritta all’Albo delle Camere di Commercio Italo-Estere dell’Unioncamere, la CCIV collabora con ASSOEVI, associazione che riunisce imprenditori vietnamiti operanti in Europa. In qualità di organizzazione non governativa, ASSOEVI è un partner importante non solo per consolidare e rafforzare gli operatori della comunità vietnamita in Italia, ma anche per promuovere le potenzialità e le opportunità di cooperazione con il Vietnam.
Un sostegno concreto alle aziende è offerto anche dal Desk in Vietnam, attivato da qualche anno da Unioncamere Emilia-Romagna, nella Provincia di Binh Duong – 2 milioni di abitanti e 28 parchi industriali – grazie ad un’intesa con Becamex IDC Corp, l’agenzia di sviluppo statale della Provincia, ed esteso all’Italia con il coinvolgimento della Camera Mista Italia-Vietnam. In quest’ambito, vorrei ricordare che la CCIV, col Polo Italia-Vietnam, nel novembre 2016, ha organizzato vari eventi nell’ambito della missione svoltasi nella città di Ho Chi Minh, durante la fiera FoodExpo, una kermesse che ha consentito di approfondire il confronto sulle sfide future per l’agricoltura sostenibile e la crescita verde. In quel contesto, un’importante momento di dibattito è stato dedicato alla risicoltura. Lo scambio di esperienze sulla risicoltura tra Vietnam, secondo produttore mondiale di riso, e Italia, primo produttore europeo, può essere molto interessante nella prospettiva delle criticità che la coltura del riso sta affrontando sul mercato mondiale. Le politiche protezionistiche spesso amplificano le differenze ambientali e non permettono una corretta informazione sugli sforzi che i coltivatori stanno affrontando per migliorare la sostenibilità della loro produzione. Il primo incontro tra risicoltori italiani, nella fattispecie vercellesi, e vietnamiti, realizzato nel corso della missione del novembre 2016, è stato esemplare. Cruciale per la sostenibilità risicola è la questione dell’uso dei fitosanitari, che nella coltura del riso convenzionale è massiccio, con conseguenze sui contadini stessi, sulla popolazione e sulla biodiversità. Dall’incontro vietnamita è emerso che diverse strategie sono possibili in quest’ambito, in primis quelle dell’ingegneria ecologica.

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