A cura della Redazione
Tra crescenti divisioni ed incertezze che continuano a destabilizzare il mondo, il vertice annuale del Forum Economico Mondiale (WEF), in programma dal 15 al 19 gennaio prossimi, si propone, come suo solito, di mettere insieme le diverse esigenze presenti nel pianeta coinvolgendo oltre 2.800 leader in rappresentanza di Paesi o settori produttivi, con l’intento di promuovere il dialogo, rafforzare la cooperazione ed approfondire i partenariati in materia di sfide critiche globali.
«Abbiamo a che fare con un mondo frammentato e crescenti divisioni nella società, che ci conducono verso un’incertezza ed un pessimismo pervasivi», ha detto Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del WEF, che ha aggiunto: «Dobbiamo ricostruire la fiducia nel nostro futuro andando oltre la gestione della crisi, guardando alle cause profonde dei problemi attuali e creare insieme un avvenire più promettente».
Stando a quanto comunicato dall’organizzazione, il vertice di quest’anno affronterà i più recenti sviluppi globali con lo scopo di rivitalizzare e re-immaginare la cooperazione necessaria a promuovere la resilienza e la sicurezza, ravvivare la crescita economica affinché migliori le condizioni di vita generali, perseguire azioni immediate per proteggere il clima e la natura garantendo al contempo l’energia, assicurare che lo sviluppo tecnologico sia inclusivo ed investire nelle persone e in opportunità eque.
Tra i leader politici previsti interverrano il primo ministro cinese Li Qiang, il segretario di Stato americano Antony Blinken, il presidente francese Emmanuel Macron, la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen, il presidente argentino Javier Milei, il primo ministro sudcoreano Han Duck-soo, il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, il primo ministro e ministro degli Esteri qatarino Mohammed Bin Abdulrahman Al Thani, la presidente svizzera Viola Amherd, il primo ministro vietnamita Pham Minh Chinh, il pesidente singaporiano Tharman Shanmugaratnam, il presidente serbo Aleksandar Vučić, il presidente ucraino Volodymir Zelensky, il primo ministro belga Alexander De Croo ed altri ancora.
Per quanto riguarda le organizzazioni internazionali, prenderanno la parola António Guterres, segretario generale dell’ONU, Kristalina Georgieva, direttore generale dell’FMI, Ajay S. Banga, presidente del Gruppo Banca Mondiale, Ngozi Okonjo-Iweala, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO, Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ed Achim Steiner, amministratore del Programma di Sviluppo dell’ONU.